Concetti Chiave
- Locke sostiene che l'intelletto riceve idee semplici attraverso le sensazioni e le trasforma in idee complesse.
- La mente umana è limitata a rielaborare idee senza poter confermare la loro corrispondenza con la realtà esterna.
- Le idee complesse sono solo collegamenti di rappresentazioni sensibili e non svelano la struttura delle cose.
- Le qualità secondarie sono soggettive, mentre quelle primarie non chiariscono completamente la natura della realtà.
- Locke non arriva allo scetticismo, differenziandosi dall'Empirismo successivo, come quello di Hume.
Indice
L'intelletto secondo Locke
Secondo il filosofo Locke l’intelletto, attraverso le sensazioni, riceve le idee semplici di qualità sensibili e in seguito, rielaborandole, forma le idee complesse.
La mente umana e la realtà
La mente umane perciò rimane chiusa in se stessa e non può affermare se le idee abbiano o non abbiano corrispondenza con le cose, ma può soltanto ritenere che esista una realtà esterna da cui provengano le sensazioni.
Idee semplici e complesse
Infatti le idee complesse, che l’intelletto produce riordinando soggettivamente le idee semplici, sono un semplice collegamento di rappresentazioni sensibili e non rivelano perciò la struttura delle cose.
Qualità sensibili e conoscenza
Le idee semplici, d’altra parte, permettono l’esperienza delle qualità sensibili; ma le qualità secondarie sono soggettive e non costituiscono l’essenza dell’oggetto e le qualità primarie, anche se sono inseparabili dalle cose e compongono le cose stesse, offrono soltanto una nozione molto generica della corporeità e non chiariscono esaurientemente l’intima natura della realtà. Perciò la conoscenza umana non oltrepassa l’ambito delle idee e la conseguenza logica di questa impostazione sarebbe lo scetticismo. Locke però non giunge a questa conclusione, come farà invece l’Empirismo nel suo ultimo sviluppo (Hume).