Concetti Chiave
- Kierkegaard pone l'accento sull'etica e lo studio del comportamento umano, focalizzandosi sull'individualità e l'esistenza del singolo.
- Introduce tre stadi di vita: estetico, etico e religioso, con transizioni radicali, senza stato intermedio.
- Lo stadio estetico è caratterizzato da una vita di piaceri intensi e irresponsabilità, simboleggiata dal Don Giovanni.
- Nello stadio etico, il soggetto assume responsabilità, ma può cadere nel conformismo e nella noia.
- Lo stadio religioso comporta una fede assoluta in Dio, con simboli come Abramo e Cristo, e si contrappone alla disperazione.
Indice
Filosofia dell'etica e comportamento umano
-La sua filosofia pone in primo piano l'etica e lo studio del comportamento umano nel più profondo del suo essere
-Al centro vi è la vita individuale, il singolo, il quale determina l'esistenza umana.
Stadi di vita e il "salto"
-Egli evidenzia tre stadi di vita in cui l'uomo può trovarsi. (può passare da uno all'altro attraverso un “salto” radicale ma non trovarsi a metà tra uno e l'altro).
Stadio estetico e il Don Giovanni
-Lo stadio estetico è la forma di vita di chi vive in un permanente stato di ebrezza intellettuale, senza responsabilità. Ne è simbolo il Don Giovanni, il quale vive la vita spassionatamente, traendo godimento dalle passioni più intense e appaganti. Segue però il raggiungimento della noia, dunque urge il bisogno di saltare in un altro stadio
Stadio etico e responsabilità familiare
-Lo stadio successivo è quello etico, in cui il soggetto sceglie la responsabilità e la presa di coscienza dei propri impegni, soprattutto verso la famiglia. Ne è simbolo infatti un buon marito e padre di famiglia. Questa situazione però conduce al conformismo, dunque alla noia. L'uomo si sente limitato, incapace di dominare la situazione perché sente che sopra di lui esiste un'entità superiore.
Stadio religioso e fede in Dio
-Nello stato religioso il soggetto sceglie una dimensione di fede, ovvero l'accettazione del rapporto tra il singolo e Dio. Ne è simbolo Abramo, il quale ubbidisce a qualsiasi cosa Dio gli chieda, perfino di uccidere il figlio. Ne è un paradosso Cristo, ovvero colui che è e si deve riconoscere come Dio, mentre soffre e muore come un misero uomo.
Destino incerto e angoscia
-Per Kierkegaard il destino dell'uomo è incerto proprio perché aperto a qualsiasi possibilità; ne deriva un sentimento di sgomento che egli definisce angoscia. Essa è considerata la condizione naturale dell'uomo, la cui libertà è limitata dall'ignoranza di ciò che può succedere.
Angoscia e malattia mortale
-L'angoscia riguarda esplicitamente il rapporto del singolo col mondo che lo circonda, vissuto con difficoltà a causa della fondamentale incertezza che comporta; diversamente accade per la cosiddetta malattia mortale, cioè per la disperazione:
Disperazione e fede come antidoto
-La disperazione ha origine nel rapporto del singolo con se stesso e contrariamente all'angoscia, nasce proprio dal senso dell'impossibilità.
-Solo il credente possiede l'antidoto contro la disperazione, in quanto la disperazione è peccato e l'opposto del peccato è la fede. Per fede si fa riferimento alla condizione in cui l'uomo riconosce la propria dipendenza da Dio.
-Alla disperazione la fede sostituisce la fiducia in Dio, diventando dunque assurdità e paradosso, perché la trascendenza di Dio è impensabile, in quanto implica una distanza infinita tra l'uomo e la divinità.
Domande da interrogazione
- Quali sono i tre stadi di vita secondo Kierkegaard?
- Come descrive Kierkegaard l'angoscia e la disperazione?
- Qual è il simbolo dello stadio religioso nella filosofia di Kierkegaard?
- Qual è l'antidoto alla disperazione secondo Kierkegaard?
Kierkegaard identifica tre stadi di vita: estetico, etico e religioso. Lo stadio estetico è caratterizzato da una vita di piaceri e passioni, lo stadio etico da responsabilità e impegni, e lo stadio religioso da una fede profonda e un rapporto con Dio.
L'angoscia è la condizione naturale dell'uomo, derivante dall'incertezza del futuro e dalla libertà limitata. La disperazione, invece, nasce dal rapporto del singolo con se stesso e dal senso dell'impossibilità, ed è considerata un peccato.
Abramo è il simbolo dello stadio religioso, rappresentando l'accettazione del rapporto tra il singolo e Dio, obbedendo a qualsiasi richiesta divina, anche quando sembra paradossale.
L'antidoto alla disperazione è la fede, che sostituisce la disperazione con la fiducia in Dio, nonostante la trascendenza di Dio sia un paradosso e un'assurdità per l'uomo.