Concetti Chiave
- Kierkegaard's philosophy emphasizes the concept of choice, which can lead to suffering due to uncertainty about its correctness.
- The central work "Aut-aut" explores three stages of existence: aesthetic, ethical, and religious life, each representing different life approaches.
- Aesthetic life is depicted as pursuing pleasure and excitement, leading to potential dissatisfaction and boredom.
- Ethical life focuses on duty and responsibility, yet may also result in suffering due to habitual constraints.
- The religious life, exemplified by Abraham, involves complete faith and sacrifice, offering a path through existential despair.
Indice
L'influenza del padre e dell'amore perduto
Søren Kierkegaard nasce in Danimarca da una famiglia dove la figura del padre, pastore protestante, era molto ingombrante. Fin dalle prime opere egli manifesta un carattere molto chiuso, così come appare anche nella sua biografia. La sua vita è stata condizionata dalla figura di una donna che amava ma che non ha potuto sposare, perciò da allora ha vissuto in solitudine.
La filosofia della scelta
La filosofia di Kierkegaard è caratterizzata dalla possibilità di scegliere, una possibilità che può essere sia positiva che negativa perché determinata da una scelta. Questa scelta nella maggior parte dei casi porterà però ad una sofferenza poiché non è dato sapere se la scelta sarà quella giusta. Il non scegliere però porta ad una sofferenza maggiore.
Aut-aut e i tre stadi dell'esistenza
Aut-aut è l'opera più importante di Kierkegaard e esprime il fulcro della sua filosofia: la scelta. Questa è determinata da tre stadi dell'esistenza: vita estetica, vita etica e vita religiosa. I tre stadi sono differenti e presuppongono l'uno la fine dell'altro.
La vita estetica e la vita etica
La vita estetica è identificata con la figura del Don Giovanni, che vive la sua vita da esteta inseguendo emozioni e passioni legate al piacere. Quando questo tipo di vita porta alla noia allora l'uomo può scegliere di inseguire una vita etica.
La vita etica si impersonifica con la figura del marito, il quale vive alla ricerca del dovere e delle necessità. Anche questo stile di vita può condurre l'uomo alla sofferenza poiché costretto a seguire delle abitudini.
La vita religiosa e il sacrificio
La vita religiosa invece si manifesta con la figura di Abramo il quale ha dimostrato di essere in grado di sacrificare suo figlio pur di rispettare il volere di Dio.
Il concetto dell'angoscia
Il concetto dell'angoscia è un'opera che affronta il tema dell'angoscia. Essa è determinata dal rapporto tra l'uomo e il mondo, infatti può riguardare solo l'uomo e non gli altri esseri viventi.Egli, trovandosi a scegliere sa di avere davanti a sé una possibilità assoluta. Ma sente anche che, ove tutto è possibile, niente lo è: la possibilità diventa pertanto negativa.
La malattia mortale e la disperazione
La malattia mortale invece parla del concetto di disperazione che secondo Kierkegaard nasce dal rapporto tra l'uomo e sé stesso quando, consapevole di essere un essere finito, si sente insoddisfatto. La vera malattia mortale dunque non è la morte stessa, ma il vivere la morte dell'io. Essendo l'io un unione tra necessità e libertà, quando uno di questi elementi viene a mancare, allora nasce la disperazione. Tre sono i momenti attraverso cui si manifesta la disperazione: mancanza della possibilità, evasione dalla realtà e fallimento. L'unico elemento attraverso cui l'uomo può liberarsi dal dolore è la fede, una fede irrazionale che lega l'uomo a Dio.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale della filosofia di Kierkegaard?
- Cosa rappresentano i tre stadi dell'esistenza in "Aut-aut"?
- Come Kierkegaard descrive l'angoscia?
- Qual è la vera "malattia mortale" secondo Kierkegaard?
Il tema centrale della filosofia di Kierkegaard è la possibilità di scegliere, che può portare sia a conseguenze positive che negative, ma è essenziale per evitare una sofferenza maggiore.
I tre stadi dell'esistenza in "Aut-aut" sono la vita estetica, la vita etica e la vita religiosa, ognuno rappresentato da figure simboliche e caratterizzato da diverse modalità di vivere e affrontare la scelta.
Kierkegaard descrive l'angoscia come una condizione legata alla possibilità assoluta di scelta dell'uomo, che diventa negativa quando si percepisce che, dove tutto è possibile, nulla lo è realmente.
La vera "malattia mortale" secondo Kierkegaard è la disperazione, che nasce dal rapporto insoddisfacente dell'uomo con sé stesso, e si manifesta attraverso la mancanza di possibilità, l'evasione dalla realtà e il fallimento.