sarafava
Ominide
4 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Kierkegaard è considerato un precursore dell'esistenzialismo, focalizzandosi sul concetto di singolo e sulla sua indipendenza da contesti storici o sociali.
  • L'angoscia è vista come un elemento positivo che sottolinea la responsabilità delle scelte individuali, rappresentando il sentimento della possibilità.
  • La disperazione emerge dal tentativo dell'uomo di essere completamente se stesso, portandolo a una distrazione autodistruttiva.
  • Kierkegaard descrive tre stadi della vita: estetico, etico e religioso, ciascuno con un approccio diverso alla scelta e alle relazioni umane.
  • La religione esistenzialista di Kierkegaard richiede una relazione personale con Dio, un paradosso che si realizza nel Dio che si fa uomo.

Viene considerato un pre-esistenzialista ma nel ‘900 sarà considerato vero iniziatore dell’esistenzialismo.

L’esistenzialismo non lega l’esistenza dell’uomo a caratteri storici, ma considera la vita di ognuno a sé. Da qui il concetto del singolo in Kierkegaard, per cui l’uomo è solo e la sua esistenza non si può legare ad apparati storici o sociali.

Indice

  1. Il concetto di angoscia
  2. Disperazione e possibilità
  3. I tre stadi della vita
  4. Religione e paradosso divino
  5. Limiti della scienza e teologia

Il concetto di angoscia

Al singolo è legata la scelta: ognuno di noi è portato a fare delle scelte, che porteranno ad un condizione di angoscia , poiché le scelte che l’uomo fa le fa per paura, ed è la paura stessa che lo lega alla realtà.

L’angoscia non è negativa in quanto rivendica all’uomo la responsabilità delle proprie azioni, l’uomo è solo con le proprie scelte. L’angoscia è quindi il puro sentimento della possibilità. E’ essenziale rendersi conto che l’angoscia è necessaria per formarsi.

Disperazione e possibilità

Se l’angoscia è necessaria la disperazione è propria dell’uomo nel suo rapporto con se stesso. Ma da dove nasce la disperazione? Talvolta l’uomo vuole essere così pienamente se stesso da uscire da se stessi e dissiparsi nella distrazione diventando un orribile Dio. Da qui la disperazione che è la malattia mortale, ovvero un’autodistruzione impotente.

La possibilità è la più pesante delle categorie perché va resa azione, che è qualcosa di incerto e inesplorato. Si contrappone alla necessità che caratterizza il sistema hegeliano. Non si parla più di scelta etica.

I tre stadi della vita

La scelta e quando le possibilità portano a tre stadi della vita dell’uomo:

Vita Estetica con il personaggio del Don Giovanni, che rispecchia la ricerca dell’attimo e della felicità. Nella vita puramente estetica il Don Giovanni non sceglie, non ha angoscia; vive il piacere del momento, ma è un uomo che rinuncia a se stesso, ciò provoca disperazione dalla quale si può usciere entrando nello stato etico;

Vita etica , con il padre di famiglia e giudice, che si rispecchia nel senso del dovere. La scelta si ha tra ciò che è giusto e cosa sbagliato, l’individuo è sottomesso all’universale;

La vita religiosa con Abramo, identificato come il Cavaliere della fede, che si differenzia da l’eroe tragico in quanto è andato al di là della sfera morale, ma è completamente solo poiché Dio è paradosso e quindi nessuno può comprenderlo. E’ il senso ultimo, con superamento dell’etica. La scelta avviene senza sapere niente.

Religione e paradosso divino

La religione va resa reale, come Dio che si è fatto uomo, si deve entrare in un rapporto singolo con Dio , attraverso la stessa esistenza. Qui emerge l’aspetto esistenzialistico della religione per il quale si deve essere consapevoli dall’interno della propria esistenza.

Dio è un paradosso, non è un Dio spiegabile, il paradosso sta nel Dio che si fa uomo ( che bisogno ha avuto Dio di farsi uomo? radice contraddittoria del Cristianesimo). Così facendo Dio è entrato nella storia e nel tempo. Per questo la fede va testimoniata e resa vita, come Dio ha fatto rendendosi uomo.

Limiti della scienza e teologia

La scienza è inadeguata perché da risposte che forse non sono vere , così come la teologia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'angoscia secondo Kierkegaard?
  2. L'angoscia è vista come un sentimento necessario che rivendica all'uomo la responsabilità delle proprie azioni, rappresentando la pura possibilità e contribuendo alla formazione dell'individuo.

  3. Come si differenziano i tre stadi della vita secondo Kierkegaard?
  4. La vita estetica è caratterizzata dalla ricerca del piacere momentaneo senza angoscia, la vita etica si basa sul dovere e la scelta tra giusto e sbagliato, mentre la vita religiosa supera l'etica con un rapporto personale e paradossale con Dio.

  5. Perché Kierkegaard considera Dio un paradosso?
  6. Dio è considerato un paradosso perché si è fatto uomo, un atto che rappresenta una contraddizione intrinseca del Cristianesimo, rendendo la fede un'esperienza personale e storica.

  7. Qual è la critica di Kierkegaard alla scienza e alla teologia?
  8. Kierkegaard critica la scienza e la teologia perché forniscono risposte che potrebbero non essere vere, sottolineando l'importanza di un'esperienza esistenziale e personale della fede.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community