Concetti Chiave
- Kant analizzò la matematica e la fisica, considerate scienze grazie all'illuminismo e alla divulgazione della scienza newtoniana.
- Si interrogò sulla possibilità di considerare la metafisica una scienza, individuando caratteristiche come universalità, necessarietà e fecondità.
- Criticò sia l'empirismo per la sua mancanza di universalità, sia il razionalismo per la sua mancanza di fecondità nella conoscenza.
- La Critica della ragion pura del 1781 esplora come un sapere possa essere sia universale che fecondo, concentrandosi su scienza e conoscenza.
- L'opera è parte delle opere critiche di Kant, insieme alla Critica della ragion pratica e del giudizio.
Kant e la scienza newtoniana
Kant fece una riflessione sulla matematica e sulla fisica, ampiamente sviluppate grazie all’illuminismo che cercava di divulgare la scienza newtoniana, ritenuta la spiegazione definitiva dell’universo. Kant le riteneva dei saperi scientifici. Si chiese poi se la metafisica potesse essere considerata una scienza.
Metafisica come scienza?
Per capirlo ha individuato gli aspetti che rendono la matematica e la fisica scientifiche: ossia l’universalità, la necessarietà e la fecondità, cioè la capacità di acquisire nuove conoscenze.
Critica all'empirismo e razionalismo
Una volta compreso ciò, Kant si pose in una posizione critica sia rispetto all’empirismo che al razionalismo: il primo si fonda sull’esperienza che da la possibilità di accrescere il proprio sapere, ma non è universale; al contrario, il secondo raggiunge conoscenze necessarie e universali ma non feconde, in quanto, per esempio, facendo delle deduzioni sui triangoli, scopro informazioni solamente su di essi. A questo punto Kant cercò di capire come un sapere potesse possedere entrambe le caratteristiche. Lo fece nella Critica della ragion pura del 1781, dove si concentrò sulla scienza e sulla conoscenza. Quest’opera, insieme alla Critica della ragion pratica e del giudizio fa parte delle opere critiche del filosofo.