ale.vettorel97
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Concetti Chiave

  • Kant nella "Critica della ragion pratica" cerca di fondare la morale su principi universali e necessari, individuandoli nella ragione umana.
  • Distingue tra morale condizionata (imperativo ipotetico) e incondizionata (imperativo categorico), sottolineando che solo quest'ultima è moralmente autentica.
  • L'azione morale deve seguire il principio di universalizzazione: è morale solo se può diventare norma universale.
  • Kant formula tre versioni dell'imperativo categorico, tra cui trattare l'umanità come fine e non come mezzo.
  • La morale kantiana influisce sulla religione, suggerendo che anche gli imperativi ipotetici possono avere un valore morale.

Nella "Critica della ragion pratica" Kant affronta il problema della fondazione della morale: egli si propone di trovare le condizioni a priori necessarie e universali che la rendono possibile,e le individua nella stessa ragione umana. Secondo Kant la legge morale è inscritta in noi come un fatto della ragione che s'impone come un dovere,ma fa delle distinzioni ben precise fra la morale condizionata,detta imperativo ipotetico (ad esempio: "se vuoi essere onorato,rispetta la parola data") e incondizionata,detta imperativo categorico (ad esempio: "non mentire mai").

La prima, secondo il filosofo non è morale "sincera" poiché chi (prendendo d'esempio il caso menzionato sopra) "rispetta la parola data" lo fa per "essere onorato" e non per un fatto morale; mentre nell'altro caso chi (prendendo d'esempio l'altra frase) non mente mai,lo fa per una questione di morale vera. Il filosofo quindi configura un'etica in cui i comportamenti hanno la "forma" delle azioni morali che,per essere tali devono corrispondere al principio di universalizzazione,secondo il quale un'azione è morale solo se possiamo volere che essa divenga comportamento di norma di tutti gli uomini.Ipotizza poi tre formulazioni dell'imperativo categorico: -agisci soltanto secondo la massima per il quale puoi volere che un comportamento morale divenga norma di comportamento universale; -agisci in modo da trattare l'umanità e te stesso come fine e non come mezzo;
-agisci in modo tale che la volontà possa considerarsi universalmente legislatrice.
La morale ha influenza,secondo il filosofo anche sulla religione: l'uomo religioso si comporta in modo morale perché sa che prima o poi verrà giudicato dall'onnipotente, anche se si tratta di imperativo ipotetico,poiché le azioni hanno un secondo fine,si tratta comunque di morale.

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