Concetti Chiave
- Kant cerca di conciliare le idee delle sue opere precedenti, concentrandosi su giudizi riflettenti che uniscono scientificità e concetti come immortalità e Dio.
- I giudizi riflettenti si dividono in estetici, basati sul bello, e teologici, basati sul fine, con l'obiettivo di armonizzare soggetto e oggetto.
- Il bello si manifesta in un'armonia tra soggetto e oggetto, come osservare un tramonto con occhi da esteta, portando a sentimenti di piacere e serenità.
- Il sentimento del sublime emerge quando l'oggetto sovrasta il soggetto, causando smarrimento, sia in contesti cosmici come terremoti sia matematici come l'infinito.
- Kant sostiene che la natura è osservata scientificamente, ma l'uomo proietta su di essa un senso di fine e ordine che non è oggettivo né reale.
Kant attua un tentativo di mediazione tra le due opere precedenti:
- Critica della ragion pura: aveva messo in evidenza la necessità nell’ambito gnoseologico di giudizi sintetici a priori.
- Critica della ragion pratica: attraverso dei postulati aveva valorizzato il fatto che nell’uomo esiste il bisogno di immortalità di libertà e di Dio.
Kant cerca una conciliazione tra scientificità e immortalità, libertà e Dio: lo fa parlando di giudizi riflettenti, si basano sul giudizio del bello (giudizio estetico) e del fine (giudizio teologico).
Per Kant il bello si realliza quando si crea un’armonia che si stabilisce tra il soggetto e oggetto; ad esempio, quando siamo davanti ad un bellissimo tramonto sul mare, se noi lo guardiamo con occhi da scienziato, lo guardiamo con scientificità.
Ma quando l’oggetto sovrasta il soggetto, proviamo un senso di smarrimento, sentimento del sublime:
- Cosmico: dato dai terremoti, maremoti;
- Matematico: quando viene sovrastato dall’infinitezza dei numeri della matematica della fisica, dell’astronomia, si sente a disagio.
Il fine: secondo Kant, la natura si guarda con occhi scientifici ma a volte l’uomo proietta su di essa il suo desiderio di fine e di ordine, ma questo non è oggettivo, non è reale (noi riflettiamo sulla natura un senso di fine).