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Concetti Chiave

  • Thomas Hobbes, nato nel 1588, influenzato dai suoi viaggi in Europa, elaborò una filosofia basata su ragione meccanicistica e nominalista.
  • Per Hobbes, il linguaggio, composto da segni convenzionali, è centrale nel ragionamento umano, permettendo calcoli e generalizzazioni utili al pensiero.
  • Hobbes sostiene un materialismo in cui solo gli oggetti materiali possono essere conosciuti, con il corpo come unica sostanza reale e il movimento come principio esplicativo.
  • La sua visione politica si fonda su postulati di desiderio e ragione naturale, che portano alla necessità di un contratto sociale per evitare la guerra di tutti contro tutti.
  • Hobbes propone un modello di Stato assolutistico, dove un sovrano detiene il potere indivisibile derivato dal contratto sociale, stabilendo la transizione dallo stato di natura a uno Stato civile.

Indice

  1. Thomas Hobbes
  2. Presupposti nominalistici
  3. Presupposti materialistici
  4. Pensiero politico

Thomas Hobbes

Thomas Hobbes nasce a Westport il 5 aprile 1588. Nel 1603 entrò nell’Università di Oxforddove ottenne il baccalaureato delle Arti. Nel 1608 divenne precettore di William Cavendish e con lui intraprese nel 1610 un gran tour che lo porto in giro per l'Europa, i suoi viaggi furono di gran importanza, soprattutto quello a Parigi dove frequentò i circoli dei “liberi
pensatori” e quello in Italia dove conobbe di persona Galileo Galilei, in quanto influenzarono non solo la sua formazione ma anche il suo modo di pensare.

Nel 1640 si trasferì a Parigi per la paura di subire una persecuzione a causa delle sue idee a favore della monarchia, qui divenne precettore del Principe Carlo di Galles. Nel 1651 ritornò in Inghilterra dove si dedico alla scrittura e morì a Hardwick Hall il 4 dicembre 1679.
Thomas Hobbes cercò nella sua filosofia di rielaborare il concetto di ragione e per fare ciò ritrova nel ragionamento una tecnica basata su dei fondamenti meccanicistici e nominalisti e su tali fondamenti elabora la sua indagine razionale.

Presupposti nominalistici

Per Hobbes la ragione è la capacità propria dell'uomo che ha di prevedere e progettare la propria condotta e di realizzare gli strumenti per aggiungere i propri fini. L'uomo è capace di fare ciò poiché è possessore del linguaggio. Il linguaggio è costituito da parole, cioè dei segni convenzionali, che spiegano i concetti dei nostri pensieri; tali segni ci permettono di creare delle generalizzazioni che aiutano il pensiero. Il linguaggio è perciò alla base del ragionamento che è calcolo, cioè addizione o sottrazione di concetti, la cui forma è il sillogismo ipotetico. Con il sillogismo ipotetico si mette in
evidenza la connessione che c'è tra la causa è l'effetto. Questo ragionamento è valido però solo per le scienze che hanno per oggetto cose che sono state prodotte dall'uomo.

Presupposti materialistici

Hobbes sostiene che è possibile conoscere solo gli oggetti materiali (materialismo)ed è perciò possibile indagare solo sui corpi e suoi movimenti (materialismo meccanico). Sia le qualità sensibili che le sensazioni sono movimenti in quanto appartengono all’oggetto e sono prodotti dall’oggetto. Anche l’anima è definita da Hobbes materia in quanto le sue azioni sono dei movimento prodotti da un corpo. Il corpo è, quindi, l’unica sostanza che esiste davvero e il movimento è l’unico principio che può spiegare i fenomeni naturali.

Hobbes si sofferma anche a parlare del materialismo etico cioè di tutte quelle valutazioni morali come il bene e il male che sono puramente soggettive in quanto non esiste nessuna regola che distingue ciò che è bene da ciò che è male, ma valgono le nostre sensazioni in quanto noi reputiamo male ciò che odiamo e reputiamo bene ciò che desideriamo. Il susseguirsi di desideri nella mente dell’uomo e le sue decisioni è chiamato stato di deliberazione, questo stato si compie nell’atto di volontà di fare o non fare una determinata
azione. Hobbes inoltre, afferma che la libertà dell’uomo non è assoluta ma limitata dalla azioni necessarie, in quanto, secondo il filosofo, la vita è in continuo movimento e l’uomo deve cercare sempre nuovi modi per proseguirla.

Pensiero politico

Per Hobbes la politica è una scienza geometrica fondata su dei postulati certissimi che sono:
il desiderio naturale (secondo il quale ogni uomo è di natura egoista e pretende di godere da solo dei beni comuni) e la ragione naturale (ogni uomo tende a fuggire dalla morte violentacome se fosse il peggiore dei mali naturali).

I due postulati sono alla base dello stato di natura che è comandato dal diritto di tutti su tutto e, da tale diritto, deriva inevitabilmente la guerra di tutti contro tutti. Tale stato è caratterizzato dall’assenza totale di leggi che disciplinano il comportamento umano e perciò gli uomini sono spinti solamente dal proprio egoismo a compiere azioni da loro reputate
bene. Poiché la condizione di guerra di tutti contro tutti e irrealizzabile in quanto porterebbe alla distruzione della specie umana, la ragione da all’uomo le leggi di natura che indicano all’uomo delle regole da rispettare che limitino la sua libertà. Sono tre le regole fondamentali:
• Pax est quaerenda: l'uomo deve cercare conseguire la pace;
• Ius in Omnia est retinendum: l'uomo deve rinunciare al suo diritto di tutti su tutto e deve cercare di uscire dal suo stato di natura impegnandosi insieme agli altri uomini mediante un patto;
• Pacta servanda sunt: l'uomo deve osservare e tener fede ai patti fatti

Secondo Hobbes si ha il passaggio tra lo stato di natura ad uno Stato civile solo quando gli uomini stipulano un contratto che trasferisce tutto il loro potere, quindi il loro potere su tutto, a un sovrano o Leviatano.La politica di Hobbes possiede una prospettiva assolutistica
in quanto appunto il patto dà origine a uno stato unilaterale in cui il potere del sovrano è indivisibile e il giudiziose sul bene e sul male appartiene solamente allo Stato. Lo Stato non è sottomesso alle sue stesse leggi ne verso se stesso, ha però dei limiti in quanto non è possibile costringere gli uomini ad andare contro le proprie azioni.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati gli eventi chiave nella vita di Thomas Hobbes che hanno influenzato il suo pensiero?
  2. Thomas Hobbes nacque a Westport nel 1588, studiò a Oxford e divenne precettore di William Cavendish. I suoi viaggi in Europa, specialmente a Parigi e in Italia dove incontrò Galileo Galilei, influenzarono profondamente la sua formazione e il suo pensiero.

  3. Come Hobbes definisce la ragione e qual è il ruolo del linguaggio nel suo pensiero?
  4. Hobbes vede la ragione come la capacità umana di prevedere e progettare la propria condotta. Il linguaggio, costituito da segni convenzionali, è fondamentale per il ragionamento, che Hobbes descrive come un calcolo di concetti attraverso il sillogismo ipotetico.

  5. Qual è la visione materialistica di Hobbes e come si applica alla conoscenza e all'etica?
  6. Hobbes sostiene che solo gli oggetti materiali possono essere conosciuti e che il movimento è l'unico principio che spiega i fenomeni naturali. In etica, considera le valutazioni morali soggettive, basate sulle sensazioni individuali di bene e male.

  7. Quali sono i postulati fondamentali della politica secondo Hobbes?
  8. La politica di Hobbes si basa su due postulati: il desiderio naturale, che vede l'uomo come egoista, e la ragione naturale, che spinge l'uomo a evitare la morte violenta. Questi postulati portano allo stato di natura, caratterizzato dalla guerra di tutti contro tutti.

  9. Come avviene il passaggio dallo stato di natura allo Stato civile secondo Hobbes?
  10. Il passaggio avviene quando gli uomini stipulano un contratto che trasferisce il loro potere a un sovrano o Leviatano. Questo patto crea uno Stato unilaterale con un potere sovrano indivisibile, dove il giudizio sul bene e sul male appartiene solo allo Stato.

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