Concetti Chiave
- Galileo, senza titoli accademici, fu nominato professore all'Università di Pisa grazie alle sue capacità matematiche e scoprì la legge di caduta dei gravi.
- La costruzione del telescopio da parte di Galileo segnò l'inizio delle sue scoperte astronomiche significative.
- Galileo sostenne la libertà della scienza contro la controriforma, che cercava di allineare il sapere alle scritture sacre.
- Introdusse il principio di inerzia, opponendosi alla fisica aristotelica, spiegando i moti planetari con l'interazione di forze centrifughe e centripete.
- Le sue osservazioni telescopiche confutarono la cosmologia tolemaica e mostrarono che i corpi celesti sono soggetti a cambiamenti.
Galileo,pur non avendo conseguito titoli accademici,aveva una grande conoscenza matematica che lo portò a fare varie scoperte in questo campo e per questo motivo ottenne la cattedra di matematica dell'Università di Pisa per tre anni,durante i quali scoprì la legge di caduta dei gravi,mentre con la costruzione del cannocchiale si aprì la serie di scoperte astronomiche.
Indice
La battaglia per la libertà scientifica
Tra le più grandi opere di Galileo troviamo la battaglia per la libertà della scienza,in cui ne andava il futuro stesso dell'umanità.
La controriforma aveva stabilito che ogni sapere doveva essere in armonia con le sacre scritture,e Galileo,nonostante fosse un uomo di fede,pensava invece che ciò avrebbe potuto ostacolare il libero sviluppo del sapere e danneggiato la stessa religione che,ancorata a tesi ritenute false dal processo scientifico,avrebbe finito per squalificarsi.Fede e scienza secondo Galileo
Galileo affronta il problema dei rapporti tra fede e scienza tramite queste soluzioni: -La natura e la Bibbia derivano entrambe da Dio,come tali non possono contraddirsi tra loro ed eventuali contrasti sono solo apparenti; -le Scritture si sono dovute piegare alle esigenze umane mentre la natura ha seguito il suo corso; -la Bibbia non contiene principi che riguardano le leggi di natura,ma verità che si riferiscono al destino ultimo dell'uomo; ==> se la Bibbia è arbitra nel campo etico-religioso,la scienza è arbitra nel campo delle verità naturali.
Il metodo galileiano
Per comprendere bene il metodo galileiano bisogna attenersi alle sue scoperte: per la fisica aristotelica la quiete ero lo stato naturale dei corpi sublunari,essendo il moto qualcosa di temporaneo,che viene meno non appena cessa l'applicazione della forza che lo produce. I moti venivano divisi in due tipi:naturali(1) e violenti(2). 1.è il moto con cui un corpo si dirige verso il suo "luogo naturale"; 2.è il moto che lo conduce fuori dal suo luogo naturale.
Principio di inerzia e astronomia
Galileo invece teorizza il principio di inerzia secondo il quale un corpo tende a conservare indefinitamente il proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finchè non intervengano forze esterne a modificare tale stato. Questo principio si rivela utile anche in campo astronomico,in quanto riesce a spiegare perché il movimento dei pianeti e della Terra potesse continuare indefinitamente. Tuttavia,ciò richiedeva la doppia presenza di una forza centrifuga e di una forza centripeta.
Caduta dei corpi e dinamica
La fisica di Aristotele pensava che la velocità di caduta dei corpi fosse direttamente proporzionale al peso dei corpi e che essa venisse accelerata dalla spinta che l'aria comunica al moto. Galileo invece ci dice che ogni corpo,qualunque sia il loro peso,cadono con la stessa velocità,ciò è dovuto alla resistenza del mezzo( dell'aria). Egli continua con i suoi studi e sviluppa il secondo principio della dinamica,il qualche dice che le forze applicate ai corpi non causano loro delle velocità,bensì delle accelerazioni. Con questa negazione della diversità tra moti rettilinei e moti circolari,arriva anche al rifiuto della diversa struttura tra cielo e terra==> Galileo aveva intuito la verità del copernicanesimo e perviene ad alcune scoperte. Tradizionalmente si riteneva che la luna fosse rivestita da una luce liscia e levigata,ma tramite il telescopio si dimostrò che essa aveva delle macchie scure.
Scoperte astronomiche di Galileo
Aristotele credeva che soltanto la Terra,essendo immobile,fosse al centro di moti astrali;Galileo invece scoprì i quattro satelliti di Giove,che compiono intorno ad esso movimenti analoghi a quella che la luna compie intorno alla Terra. Inoltre,la cosmologia tolemaica sosteneva che i corpi celesti,non fossero soggetti al divenire,Galileo però dimostrò che anche essi erano soggetti a fenomeni di alterazioni e mutamento. Per presentare i due maggiori modelli cosmologici della storia,vengono esposti in un dialogo in cui Galielo,per presentare le teoria geocentrica,sceglie Simplicio,un conservatore
attaccato al senso comune e all'autorità di Aristotele.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali scoperte di Galileo durante il suo periodo all'Università di Pisa?
- Come affrontò Galileo il problema dei rapporti tra fede e scienza?
- Qual è il principio di inerzia teorizzato da Galileo?
- In che modo Galileo confutò le teorie aristoteliche sulla caduta dei corpi?
- Quali furono le scoperte astronomiche di Galileo che sfidarono la cosmologia tolemaica?
Durante il suo periodo all'Università di Pisa, Galileo scoprì la legge di caduta dei gravi e iniziò una serie di scoperte astronomiche grazie alla costruzione del cannocchiale.
Galileo affrontò il problema sostenendo che la natura e la Bibbia, entrambe derivanti da Dio, non possono contraddirsi e che eventuali contrasti sono solo apparenti. La Bibbia si occupa di verità etico-religiose, mentre la scienza è arbitra delle verità naturali.
Il principio di inerzia di Galileo afferma che un corpo tende a conservare indefinitamente il proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finché non intervengano forze esterne a modificarlo.
Galileo dimostrò che tutti i corpi, indipendentemente dal loro peso, cadono con la stessa velocità, contrariamente alla teoria aristotelica che sosteneva che la velocità di caduta fosse proporzionale al peso.
Galileo scoprì i quattro satelliti di Giove e dimostrò che i corpi celesti erano soggetti a fenomeni di alterazioni e mutamento, sfidando la cosmologia tolemaica che li considerava immutabili.