Concetti Chiave
- Galileo sostiene che la scienza naturale deve basarsi sull'osservazione diretta della realtà, piuttosto che sui testi scritti.
- La metafora del "libro dell'universo" promuove l'idea che la natura debba essere studiata attraverso l'esperienza diretta.
- L'esperienza sensibile è un elemento centrale anche nel naturalismo rinascimentale e nella filosofia di Aristotele.
- Il metodo di Galileo si distingue per un approccio empirico diverso da quello aristotelico e rinascimentale.
- Le influenze sul metodo galileiano includono la riflessione di Leonardo da Vinci e il matematismo platonico-pitagorico.
Indice
L'autorità dell'esperienza
La scienza della natura deve sottomettersi all'autorità dell'esperienza. Il filosofo deve accostarsi alla realtà naturale per osservarla e studiarla direttamente. Questo è il significato della celebre metafora -- usata da Galilei nel Saggiatore -- del "libro dell'universo", cioè la natura stessa, che deve sostituire i libri di carta su cui si affaticano inutilmente gli aristotelici.
Il ruolo dell'esperienza sensibile
L'appello all'esperienza sensibile non rappresenta però in sé una peculiarità del metodo galileiano. Sappiamo infatti che alla conoscenza sensibile attribuisce un ruolo di primo piano anche il naturalismo rinascimentale, con Telesio; e che la stessa gnoseologia di Aristotele è caratterizzata da un robusto empirismo: ricorderemo il motto aristotelico «nihil est in intellectu, quod prius non fuerit in sensu», «nulla può esser conosciuto intellettualmente se non viene percepito con i sensi».
Metodologia galileiana e tradizioni
E necessario allora domandarsi in quale senso l'esperienza sensibile intervenga nella metodologia galileiana: si tratta di un senso differente da quello della tradizione aristotelica e del naturalismo rinascimentale, i cui precedenti devono essere piuttosto ricercati nella riflessione di Leonardo da Vinci, influenzato a sua volta dal matematismo della tra-dizione platonico-pitagorica ( Il naturalismo filosofico rinascimentale).