Mayc1989
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Concetti Chiave

  • Fichte vede la filosofia come un impegno attivo, dove l'IO è assoluto, infinito e creatore, centrale nel rapporto tra conoscenza e realtà.
  • L'idealismo di Fichte esalta la libertà del soggetto, mentre il dogmatismo limita il soggetto dipendendolo dalle cose sensibili, considerandolo debole.
  • La vita dello Spirito si articola in tre momenti: autoaffermazione dell'IO, contrapposizione con il non-io, e interazione con una pluralità di io-finiti.
  • Fichte sostiene che la missione dell'uomo è uno sforzo continuo verso un fine, vivendo in società e contribuendo alla formazione degli altri.
  • Lo Stato è empirico e temporaneo, mentre la società perfetta si basa sulla collaborazione libera, con il dotto che guida gli altri verso la consapevolezza.

Indice

  1. Vita e carriera di Fichte
  2. Filosofia dell'IO di Fichte
  3. Missione dell'uomo secondo Fichte
  4. Ruolo dello Stato e del dotto

Vita e carriera di Fichte

Nacque nel 1762 in Germania. Studiò a Jena teologia e fece il precettore in varie famiglie. Egli nel 1791 conobbe Kant. Fu chiamato per insegnare a Jena, dove tenne le sue Lezioni sulla missione del dotto, che gli provocarono problemi sia con le autorità governative che con quelle ecclesiastiche. Morì nel 1814.

Filosofia dell'IO di Fichte

Per Fichte la filosofia è vista come impegno e attività. Secondo egli, l’importante non è essere liberi in senso assoluto, ma avere in sé la volontà di liberarsi. Alla domanda “quale sia il principio che regola il rapporto tra conoscenza e realtà” egli risponde con l’IO. L’IO è assoluto e infinito. L’idealismo afferma l’infinità dell’IO ed è la filosofia che esprime la libertà assoluta del soggetto. L’IO viene visto come originario e libero. E’ creatore del senso del mondo; l’idealismo esalta la libertà del soggetto e la sua volontà di superare gli ostacoli; il dogmatismo rappresenta la negazione della libertà, in quanto facendo dipendere il soggetto dalle cose sensibili rende il soggetto debole. L’IO di Fichte non è né immobile né statico, ma è Spirito e attività, inoltre è Puro, universale e creatore. La vita dello Spirito si articola in tre momenti:

1. nel I° l’IO pone se stesso, affermandosi come IO attraverso il principio di identità IO=IO;

2. l’IO, affermandosi si contrappone al diverso da sé, così siamo al II° momento, in cui l’IO pure pone il non-io, ossia la natura e il mondo, cioè l’oggetto. Quest’ultimo si contrappone all’IO, questa contrapposizione ha bisogno di un altro da sé per realizzarsi, ciò comporta una reciproca limitazione dell’IO in rapporto al non-io.

3. Questa limitazione dà origine al III° momento, in cui si fronteggiano il non-io e una pluralità di persone, che Fichte definisce io-finiti. L’uomo è soggetto etico quindi è autonomo.

Missione dell'uomo secondo Fichte

La missione dell’uomo non è raggiungere un fine, ma sforzarsi di raggiungerlo. L’uomo non è mai solo, perché è un essere che vive con gli altri e ha la missione di contribuire alla formazione di tutti gli uomini, inoltre ha missione di vivere in società. Gli uomini devono obbedire a una duplice norma: gli uomini non devono essere trattati come mezzi, ma come fini e devono ricevere l’educazione.

Ruolo dello Stato e del dotto

Lo Stato per Fichte è qualcosa di empirico, che ora esiste ma potrebbe scomparire qualora gli uomini fossero migliori (lo Stato non è un fine); la Società perfetta invece, è quella in cui regna la libera collaborazione tra gli uomini. Il dotto è la figura dell’intellettuale che non può vivere da solo. Egli ha il compito di condurre gli altri alla consapevolezza dei veri bisogni e di indicare i mezzi più adatti per raggiungere tale scopo; deve provvedere all’eguale sviluppo di tutte le facoltà dell’uomo e stimolare l’umanità. Il dotto deve avere la conoscenza scientifica, conoscenza spirituale e morale. Per Fichte la storia ci fa cogliere i fatti, ma senza la filosofia è incapace di interpretarli (scienza suprema).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'IO nella filosofia di Fichte?
  2. L'IO è visto come assoluto e infinito, creatore del senso del mondo, e rappresenta la libertà assoluta del soggetto. È originario, libero, e si articola in tre momenti che definiscono la sua relazione con il non-io e la pluralità di persone.

  3. Come Fichte vede la missione dell'uomo?
  4. La missione dell'uomo non è raggiungere un fine, ma sforzarsi di raggiungerlo. L'uomo deve contribuire alla formazione di tutti gli uomini e vivere in società, obbedendo a norme etiche che rispettano la dignità umana.

  5. Qual è la visione di Fichte sullo Stato e la Società perfetta?
  6. Lo Stato è visto come qualcosa di empirico e temporaneo, mentre la Società perfetta è caratterizzata dalla libera collaborazione tra gli uomini, senza che lo Stato sia un fine in sé.

  7. Qual è il compito del dotto secondo Fichte?
  8. Il dotto deve condurre gli altri alla consapevolezza dei veri bisogni, indicare i mezzi per raggiungerli, e stimolare l'umanità attraverso la conoscenza scientifica, spirituale e morale.

Domande e risposte

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