Concetti Chiave
- Fichte distingue tra io empirico, legato all'esperienza individuale, e io trascendentale, una facoltà universale e inconscia comune a tutti.
- L'io di Fichte è assoluto e incondizionato, essendo sia attività creatrice che prodotto dell'azione, indipendente da qualsiasi cosa esterna.
- Nella "Dottrina della scienza", Fichte afferma che l'io si pone da sé, creando tutto, e in questo contesto il tempo non esiste.
- L'io necessita di un "non io" come oggetto del pensiero, poiché senza di esso il pensiero sarebbe vuoto.
- L'io è limitato dal "non io", e questa limitazione si manifesta nella suddivisione dell'io in vari io empirici, corrispondenti alle coscienze individuali.
Indice
Distinzione tra io empirico e trascendentale
Fichte differenziava tra io empirico e io trascendentale, con il primo indicava un io individuale che rappresentava la coscienza del singolo individuo, con il mondo dell’esperienza. Con il secondo invece intendeva una facoltà inconscia universale e quindi comune a tutti gli uomini, questo si concretizza in un mondo non condizionato da esperienza.
Caratteristiche dell'io assoluto
L’io di Fichte è assoluto, non c’è nulla al di fuori di esso ed è dunque incondizionato, non dipende da alcuna cosa, l’io è attività agente ma anche prodotto dell’azione, è ciò che è attivo e prodotto direttamente dall’attività.
Punti della dottrina della scienza
Nella “Dottrina della scienza” dichiara tre punti:
1. Io pone se stesso, attività auto-creatrice ed infinita, qui il tempo non esiste perché è lui che crea tutto;
2. Io pone non io, il pensiero di un soggetto deve ammettere un oggetto del pensiero, senza il quale il pensiero sarebbe vuoto [io=soggetto, non io= oggetto];
3. Io oppone nell’io all’io divisibile un non io divisibile, l’io viene limitato dal non io e questa limitazione si manifesta nella divisione dell’io in una serie di io empirici che corrispondono alle coscienze personali di ogni individuo;