alisound94
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Concetti Chiave

  • Feuerbach critica la teologia, sostenendo che la religione è una creazione dello spirito umano, con Dio come immagine idealizzata dell'umanità.
  • Feuerbach è un teorico dell'ateismo filosofico, vedendo la religione come un'esperienza basata su sentimenti umani primordiali come la paura.
  • Contrariamente a Hegel, Feuerbach sostiene che l'uomo, non Dio, è primario, promuovendo un umanesimo incentrato sull'amore sensuale.
  • L'alienazione religiosa è vista come una proiezione delle qualità umane su un Dio immaginario, e Feuerbach invita a riappropriarsi di queste qualità.
  • Feuerbach propone la "Teoria dell'alimentazione", affermando che l'uomo è un'unità psicofisica e che l'alimentazione influisce sulla dignità sociale e mentale.

Feuerbach, Ludwig Andreas (Germania, 1804 – 1872)

Nelle due principali opere dedicate alla critica della teologia, “L’essenza del cristianesimo” e “L’essenza della religione”, Feuerbach riprende e sviluppa i temi della religione come creazione dello spirito umano, di Dio come immagine trasfigurata dell’umanità, della storia sacra come mito, della filosofia come critica dell’alienazione religiosa.
Feuerbach è il teorico dell’ateismo filosofico.

Egli sottopone la religione a un’analisi critica per far emergere la sua vera essenza, ossia la sua radice interamente antropologica: la religione è un prodotto esclusivamente umano; alla base dell’esperienza religiosa vi sono infatti sentimenti primordiali (la paura, il senso di dipendenza dell’uomo dalla natura e dalla società) e un fondamentale bisogno di certezze.
Feuerbach critica Hegel, che poneva l’astratto prima del concreto e faceva diventare predicato ciò che è soggetto.
La religione dice che Dio crea l’uomo, fa diventare Dio il soggetto e le qualità umane i suoi predicati: in realtà avviene il contrario.
Primario è il concreto, non l’astratto, perciò primario è l’uomo, non Dio -> si parla di umanesimo e di ateismo filosofico.
L’uomo diventa così l’oggetto di una nuova religiosità laica incentrata sull’amore inteso come amore sensuale. L’umanesimo feuerbachiano è una nuova antropologia, una filosofia dei sensi, che considera l’uomo come un essere “di carne e di sangue”, dotato di una serie di “bisogni”, e non più come un essere isolato e considerato solo nella sua spiritualità. In questo modo Feuerbach riprende il concetto di uomo come animale sociale (“l’essenza dell’uomo è contenuta soltanto nella comunità”), prima di tutto per necessità biologiche, come quelle legate alla riproduzione; quindi bisogna comportarsi amorevolmente con gli altri: “Umanista filantropo”.
In Feuerbach, come in Schopenhauer, l’uomo è inteso più in senso antropologico che in senso storico. Non fa tanto un’indagine storica: Marx lo critica anche per questo e “storicizza” le religioni.
Feuerbach riconosce nel sentimento religioso un qualcosa di profondo e connaturato all’uomo e comunque lo considera una presa di coscienza da parte dell’uomo della propria spiritualità, ma è come un’infanzia dell’umanità, un qualcosa di ingenuo. È una mistificazione.

Alienazione: l’uomo proietta le sue migliori qualità (per es. ragione, volontà, cuore) all’esterno, “ipostasizzandole” (Plotino!) in un Dio che, a differenza di lui, non ha difetti. Dio è proiezione, personificazione immaginaria delle nostre fantasie (di perfezione), delle qualità umane. Tale alienazione assume i connotati di una vera e propria “patologia psichica”: è dunque necessario che l’uomo si riappropri di quanto ha alienato da sé e consegnato alla sfera del divino. Tale riappropriazione è l’ateismo: nel recuperare per sé quanto ha alienato in Dio, l’uomo svuota quest’ultimo della sua essenza e ne svela il carattere astratto e illusorio.

Il dovere morale dell’uomo è essere ateo: invece di proiettare le qualità migliori all’esterno, bisogna “inglobarle” dentro di sé. Si tratta di un ateismo propositivo, non solo enunciatore.
Le radici dell’alienazione sono tre:
1. Timore di cose che non comprendiamo (religione dell’infanzia dell’umanità).
2. Scarto, discrepanza tra potere e volere (ne aveva parlato anche Cartesio): l’uomo non conosce limiti nel suo volere e nel suo desiderare, ma ne incontra di assai pesanti nel suo potere, ossia nel suo confrontarsi con la realtà; da qui l’idea di un essere dotato della sua volontà, ma di una potenza illimitata (ovvero Dio). Come specie ci sentiamo più potenti -> la forza ipostasizzata (perché ambiamo alla perfezione e la consideriamo esistente per questo) diventa Dio.
3. Come singoli siamo consapevoli dei nostri limiti.
Le religioni sono anche prodotti storici.

Feuerbach elabora una vera e propria “Teoria dell'alimentazione” = la tesi centrale è sintetizzata dall’espressione “l’uomo è ciò che mangia”, perché:
- L’uomo è un’unità psicofisica (natura + spirito). Esiste un’unità inscindibile tra psiche e corpo e per pensare meglio è necessario alimentarsi meglio.
- Discorso sociale: l’uomo deve mangiare = la dignità sociale dell’uomo deriva prima di tutto da questo (già Aristotele l’aveva detto).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica principale di Feuerbach alla religione?
  2. Feuerbach critica la religione come una creazione dello spirito umano, dove Dio è una proiezione delle qualità umane, e sostiene che la religione è un prodotto esclusivamente umano basato su sentimenti primordiali e bisogni di certezza.

  3. Come Feuerbach interpreta l'alienazione religiosa?
  4. Feuerbach vede l'alienazione religiosa come una proiezione delle migliori qualità umane in un Dio immaginario, e sostiene che l'uomo deve riappropriarsi di queste qualità per superare l'alienazione e abbracciare l'ateismo.

  5. In che modo Feuerbach differisce da Hegel nella sua filosofia?
  6. Feuerbach critica Hegel per aver posto l'astratto prima del concreto, mentre Feuerbach sostiene che l'uomo, il concreto, è primario rispetto a Dio, l'astratto, promuovendo così un umanesimo e un ateismo filosofico.

  7. Qual è la visione di Feuerbach sull'essenza dell'uomo?
  8. Feuerbach considera l'uomo come un essere sociale e biologico, dotato di bisogni fisici e sociali, e promuove un umanesimo che valorizza l'amore sensuale e la comunità come essenza dell'uomo.

  9. Cosa intende Feuerbach con la sua "Teoria dell'alimentazione"?
  10. La "Teoria dell'alimentazione" di Feuerbach afferma che "l'uomo è ciò che mangia", sottolineando l'unità psicofisica dell'uomo e l'importanza dell'alimentazione per il benessere mentale e la dignità sociale.

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