Concetti Chiave
- La filosofia cartesiana, fondata sul dubbio metodico e iperbolico, ha segnato un passaggio cruciale verso la conoscenza come fulcro centrale della filosofia moderna.
- I razionalisti, attivi tra il 1600 e il 1700, criticarono l'identificazione della filosofia con la gnoseologia, sostenendo l'esistenza di qualcosa di superiore alla conoscenza stessa.
- Filosofi razionalisti come Pascal, Leibniz, Vico e Spinoza hanno sviluppato teorie che estendevano la filosofia oltre la mera conoscenza, abbracciando la matematica, le monadi, la storia e il panteismo.
- Gli empiristi, tutti inglesi, accolsero e innovarono le tesi cartesiane, enfatizzando l'importanza dell'esperienza come fonte principale della conoscenza.
- Tra gli empiristi, Hobbes, Locke e Hume sono noti per il loro contributo distintivo, dalla teoria dell'assolutismo politico all'empirismo scettico.
Indice
La filosofia cartesiana e il suo impatto
La filosofia cartesiana segna il passaggio da una filosofia che si occupa della realtà ad una il cui fulcro centrale è la conoscenza: proprio per questo importantissimo motivo Cartesio viene definito il fondatore della filosofia moderna. In effetti la filosofia di Cartesio, attraverso il famoso procedimento del dubbio dapprima metodico e poi iperbolico, e passando attraverso le argomentazioni del sogno e del Dio ingannatore, era arrivata ad affermare come la conoscenza di un io pensante ( il cogito ) non fosse mai messa in discussione.
Razionalisti ed empiristi: due correnti a confronto
Dopo l’enunciazione delle tesi cartesiane, i filosofi a lui contemporanei e anche quelli successivi, dovettero necessariamente confrontarsi con le nuove tesi, assumendo verso di esse un atteggiamento polemico o accettandole. Questi filosofi ( di cui i più importanti sono meno di 10 ), cristallizzarono le loro tesi su due posizioni distinte: i filosofi che credevano errata l’affermazione della coincidenza della filosofia con la gnoseologia, ossia la pure e semplice conoscenza, furono i razionalisti, importanti a partire dal 1600 fino alla fine del 1700, mentre invece i sostenitori ma anche innovatori delle tesi cartesiane furono gli empiristi che, come suggerisce il nome, credevano che la nostra conoscenza derivasse dall’esperienza ( dal greco empeiria ).
I principali esponenti del razionalismo
Questa suddivisione tra i filosofi si riscontra ancora con Kant che si scagliò aspramente contro questi filosofi che dissertava di temi ormai passati. I razionalisti credono quindi che esista qualcosa di superiore alla conoscenza e che questo debba essere l’ambito di applicazione della filosofia: i maggiori razionalisti furono Pascal, un grande genio della matematica, Gottfried Leibniz, il quale identificò questo elemento nelle monadi, Giambattista Vico che, pur vivendo nel 1700 esalta la storia come “ scienza nova “, ed infine Baruch Spinoza, il quale teorizza il celebre concetto di Deus sive Natura, riprendendo anche le teorie panteiste greche. Gli empiristi invece furono un gruppo di quattro filosofi, tutti di nazionalità inglese, che appoggiarono le tesi cartesiane ma di volta in volta innovarono il pensiero di Cartesio infondendovi un loro personale contributo: tra di essi bisogna ricordare Hobbes, la cui fama è legata soprattutto alla sua teorizzazione dell’assolutismo politico, Locke, che credeva che la conoscenza avesse come fondamento le idee, ed infine Hume, che radicalizza la conoscenza sfociando in quello che viene definito empirismo scettico.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Cartesio alla filosofia moderna?
- Come si differenziano i razionalisti dagli empiristi nella loro visione della conoscenza?
- Chi sono alcuni dei principali filosofi razionalisti ed empiristi menzionati nel testo?
Cartesio è considerato il fondatore della filosofia moderna per aver spostato il focus dalla realtà alla conoscenza, introducendo il dubbio metodico e iperbolico e affermando l'indubitabilità del "cogito".
I razionalisti credono in qualcosa di superiore alla conoscenza e vedono la filosofia come applicazione di questo, mentre gli empiristi sostengono che la conoscenza derivi dall'esperienza.
Tra i razionalisti ci sono Pascal, Leibniz, Vico e Spinoza; tra gli empiristi, Hobbes, Locke e Hume.