Concetti Chiave
- La destra e sinistra hegeliana rappresentano due correnti opposte dell'idealismo di Hegel: la sinistra critica la religione e privilegia un approccio materialistico, mentre la destra cerca di conciliare religione e filosofia in senso trascendentale.
- Feuerbach, esponente della sinistra hegeliana, è noto per il suo ateismo filosofico e per ribaltare la concezione di Hegel, sostenendo che l'uomo e la natura sono la vera realtà, non un concetto ideale come Dio.
- Karl Marx, influenzato da Feuerbach, sviluppa una teoria materialistica della storia e della società, introducendo il concetto di lotta di classe e proponendo la rivoluzione come mezzo per superare il capitalismo.
- La Scuola di Francoforte, nata nel 1922, critica il capitalismo e mira a ripristinare il marxismo, analizzando le contraddizioni della società moderna e sostenendo la necessità di una società libera dallo sfruttamento.
- Adorno e Horkheimer, membri della Scuola di Francoforte, sottolineano l'alienazione e la manipolazione culturale nella società capitalistica, criticando la ragione strumentale che domina la natura e gli uomini.
: due correnti nate in opposizione all’idealismo. Hegel affermava che religione e filosofia esprimevano lo stesso contenuto in due forme distinte, la prima nella rappresentazione, la seconda nel concetto.
• Sinistra: approfondisce il concetto di natura tramite una concezione materialistica. Questi credono che ci sia una diversità tra rappresentazione e concetto, concependo la filosofia come distruzione della religione: credono nell’inconciliabilità fra concetto e rappresentazione e cercano di fare della filosofia uno strumento di contestazione razionale della religione.
o Feuerbach (1804-1872)
o Marx (1816-1883)
• Destra: interpreta l’idea di Hegel in senso trascendentale: afferma l’esistenza di un Dio, conciliandola col materialismo.
Questi ritenevano vi fosse un’identità tra rappresentazione e concetto e concepivano la filosofia come conservazione della religione. Amputando i concetti immanenti di Hegel e adattando la sua dottrina a quella cristiana, questi cercano di, tramite una sorta di scolastica dell’hegelismo, dare una giustificazione razionale delle credenze religiose. I rappresentanti sono Goschel, Conradi, Gabler.
• Struttura: ovvero l’economia, base della vita sociale, e ciò che distingue l’uomo dall’animale.
• Sovrastruttura: elementi spirituali della società, riflesso della struttura economia, essi non hanno valore autonomo (religione, filosofia, morale, politica, arte, ideologia).
A differenza di Hegel (che proponeva una dialettica della ragione), Marx propone una dialettica materialistica: in essa la sintesi non conserva la tesi ma la supera. Il processo dialettico è continuo, in quanto sopraggiungo nuove necessità: la storia si configura come l’attuazione di questo processo dialettico, di stampo sempre materialistico. Proprio la storia è inoltre divisibile in 5 tappe:
• Economia primitiva: non esisteva la proprietà privata e di conseguenza nemmeno lo sfruttamento.
• Regime di schiavitù: nasce la proprietà privata, la schiavitù, lo sfruttamento e quindi l’odio e la lotta di classe.
• Società feudale: si passa da schiavitù a servilismo; lo sfruttato è il servo della gleba.
• Regime capitalistico borghese: in seguito alla rivoluzione industriale, i capitalisti concentrano nelle loro mani i mezzi di produzione; si instaura la lotta capitalisti proletari. Il processo produttivo cambia: da uno di sussistenza a uno capitalista.
• Società proletaria: conclusione del processo dialettico; i proletari compiono una rivoluzione contro lo stato. La coscienza di classe promossa da Marx è meno presente nei proletari , in quanto privi di mezzi per conoscere. Il progetto politico di Marx era quello di dare ai proletari una coscienza di sé: ciò avviene tramite la rivoluzione in questa fase.
Il socialismo di Marx è un socialismo scientifico perché analizzò la società senza preconcetti (senso critico soggettivo), arrivando a conclusioni scientifiche (dialettica). Marx teorizza la distruzione del capitalismo: ciò avverrà perché i piccoli produttori verranno rovinati dalle grande industrie; aumenterà la produzione grazie ai macchinari ma diminuirà il numero di operai e lo stipendio: da questa situazione nascerà la rivoluta contro i capitalisti e si instaurerà una dittatura del proletariato. I capitali si sono formati tramite un furto, uno sfruttamento nei confronti del proletariato: la differenza tra il salario (prodotto tra salario orale e ore di lavoro) e il prezzo di vendita di un prodotto è detto plusvalore. Questo permette al capitalismo di arricchirsi sempre più a scapito del lavoratore. Per affrettare il tramonto del capitalismo bisogna:
• Distruggere la famiglia: l’organizzazione che permette di passare i beni di padre in figlio.
• Annullare la patria: perché porta al nazionalismo e a guerre.
• Far scomparire la religione: oppio dei popoli che non sa vedere la realtà essendo asservita ai capitalisti.
• Abolire la proprietà: che porta allo sfruttamento.
Questo tipo di analisi porterà a riforme sociali, mirando alla giustizia fra gli uomini, cercando di abolire i privilegi. Essa però annulla l’integrità dell’uomo riducendo la realtà a una realtà economica e materiale: Marx nega valori fondamentali per l’uomo (moralità, famiglia ecc…). Per aumentare il plusvalore deve essere abbassato il salario dell’operaio (capitale variabile rispetto a quelli invariabili, quali i costi dei materiali): l’operaio inoltre è costretto a lavorare di più per aumentare un plusvalore di cui non usufruirà mai. Chi ha i mezzi di produzione esaspera l’aumento di plusvalore, riducendo al minimo i salari, impoverendo gli operai ma anche avendo una produzione altissima che porta a mancanza della domanda, a crisi di sovrapproduzione e a una competitività del mercato. Il prodotto non ha più la funzione di soddisfare i bisogni di chi lo produce: tra prodotto e produzione vi è una alienazione che genera disinteresse; il produttore dovrebbe usufruire del prodotto e non di una minima parte di esso sotto forma di guadagno. Il superamento del capitalismo avverrà tramite il comunismo dove non esisteranno più le classi, non ci sarà divisione tra produttore e prodotto e i mezzi di produzione saranno di proprietà comune. Venendo meno le classi e lo sfruttamento, viene meno la sovrastruttura ideologica. La proprietà privata è trasformata in proprietà di tutti; in una seconda fase avverrà la vera abolizione della proprietà privata.

• Ragione oggettiva: universale che dovrebbe fondare la realtà, quella dei grandi sistemi filosofici di Platone e Aristotele.
• Ragione soggettiva: si limita a valutare l’efficienza dei mezzi nella società industriale, persegue come unico scopo il dominio della natura e degli uomo, risolve la razionalità nella funzionalità (sapere nella tecnologia)
L’obbiettivo della società industriale è dominare la natura, e ciò tende a rovesciarsi in un dominio dell’uomo sull’uomo. Il prezzo di questo processo è il decadimento di libertà e felicità (episodio Odissea, primo documento borghese occidentale dove il signore, Ulisse, può godere del richiamo pur alienato nel suo ruolo sociale). La verità è intesa come utilità. Un ragione di questo tipo crea nell’uomo le esigenza della produttività. Il pensiero mira ad aumentare la produzione, l’uomo diventa quello che produce. Chi controlla il lavoro, domina gli altri: nella massa l’uomo è annullato. Va criticata la visione utilitaristica della ragione: la filosofia può essere un mezzo per aiutare l’uomo a uscire da questo sistema. Successivamente si stacca dal marxismo negando l’assolutizzazione di ogni cosa, marxismo compreso. Esso è un’illusione e prometteva una rivoluzione inutile in quanto il proletariato è migliorato senza essa. Non c’è più solidarietà e coscienza di classe ma solidarietà universale tra tutti gli uomini che hanno in comune l’interesse a migliorare la vita. Si cerca un mondo dove anche lo spirito possa essere sviluppato: l’uomo ha bisogno di una teologia, intesa come speranza di giustizia, in un mondo ingiusto. La teologia è la rappresentazione della nostalgia e aiuta l’uomo a non farsi ingannare dalle convinzione che la società propone. È differente per questa apertura teologica rispetto a Marx. Dio perciò è una speranza in quanto in una situazione così dolorosa non si può credere ciecamente, ma diventa stimolo nell’agire umano.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze tra la destra e la sinistra hegeliana?
- Qual è il contributo principale di Feuerbach alla filosofia?
- Come Marx differisce da Feuerbach nella sua analisi dell'alienazione?
- Qual è l'obiettivo della Scuola di Francoforte?
- Quali sono le critiche di Adorno alla dialettica hegeliana?
La sinistra hegeliana adotta una concezione materialistica, vedendo la filosofia come uno strumento di contestazione razionale della religione, mentre la destra interpreta l'idea di Hegel in senso trascendentale, cercando di conciliare l'esistenza di Dio con il materialismo.
Feuerbach è noto per aver fondato l'ateismo filosofico ottocentesco, criticando la religione e affermando che Dio è una creazione umana, una proiezione delle aspirazioni umane.
Marx accetta il concetto di autoalienazione religiosa di Feuerbach, ma critica la sua mancanza di analisi delle cause sociali dell'alienazione, proponendo che l'unica soluzione sia l'azione pratica e rivoluzionaria.
La Scuola di Francoforte mira a ripristinare il marxismo, criticando la società capitalista e cercando di formare una società priva di sfruttamento, combattendo l'alienazione e promuovendo la libertà dell'uomo.
Adorno critica la dialettica hegeliana affermando che non concilia gli opposti, ma piuttosto evidenzia le contraddizioni non risolte del mondo, opponendosi all'idea di una totalità pacificata e promuovendo una filosofia materialistica.