pexolo
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Concetti Chiave

  • Le opere di Copernico e Vesalio nel '500 non portano a una Rivoluzione scientifica poiché manca una reinterpretazione della realtà, limitandosi all'osservazione.
  • Copernico presenta la sua teoria eliocentrica come un'ipotesi matematica accettata dalla Chiesa, mirata a spiegare i movimenti celesti osservati.
  • L'approccio di Vesalio all'anatomia si basa sui testi di Galeno, ma col tempo si accorge delle discrepanze con le osservazioni pratiche.
  • Nonostante le scoperte, l'atteggiamento scientifico del periodo rimane descrittivo, senza proporre nuove interpretazioni generali.
  • Le opere di entrambi gli studiosi rappresentano un passo importante nell'osservazione scientifica, ma non in una trasformazione concettuale.

Indice

  1. L'atteggiamento mentale del '500
  2. L'ipotesi matematica di Copernico
  3. Vesalio e l'anatomia galenica

L'atteggiamento mentale del '500

Le opere di metà del ‘500 pubblicate da Copernico e Vesalio, rispettivamente di astronomia e anatomia, non comportano una Rivoluzione scientifica perché quello che non cambia, rispetto a i decenni precedenti, è l’atteggiamento mentale che si limita alla osservazione: non c’è una reinterpretazione della realtà.

L'ipotesi matematica di Copernico

L’opera di Copernico, che peraltro nell'immediato non finisce neanche all'Indice, viene presentata dall'autore come un’ipotesi matematica e la stessa Chiesa l’accetta, in quanto non è vietato formulare delle ipotesi che matematicamente spieghino il fatto che l’osservazione celeste dimostri un apparente o reale spostamento degli astri nel corso del giorno e delle stagioni. Partendo dall'osservare che le stelle cambiavano posizione, da questo si cercava di costruire un sistema matematico che spiegasse la durata delle rivoluzioni e degli altri comportamenti delle stelle nel cielo. Copernico presenta la sua ipotesi eliocentrica come un’ipotesi matematica che giustifica meglio di altre il modo in cui appare la sfera celeste.

Vesalio e l'anatomia galenica

L’interpretazione delle parti anatomiche compiuta da Vesalio non è nuova: egli commenta le carte che disegna usando i testi di Galeno, salvo che poi, col passare dei decenni, si accorge sempre più che quei testi non corrispondono minimamente a quello che si vedeva sul tavolo della dissezione anatomica. Ancora, a metà del ‘500, l’atteggiamento è quello di descrivere la realtà senza tentare una interpretazione generale nuova sul piano scientifico.

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