Concetti Chiave
- Cartesio, tra il 1627 e il 1649, sviluppa opere chiave come "Discorso sul metodo" e "Meditazioni metafisiche", esplorando temi di filosofia e scienza.
- Il concetto di "dubbio" è centrale nella sua filosofia, utilizzato come strumento metodico e poi portato a livelli estremi, sfidando anche la matematica.
- Il "Cogito ergo sum" rappresenta la sua prima certezza: l'esistenza come essere pensante, nonostante il dubbio radicale.
- Nei "Principi di filosofia", Cartesio chiarifica le idee di "chiaro" e "distinto", fondamentali per il suo sistema filosofico.
- Le sue interazioni con figure influenti, come padre Mermo Mersenne e il cardinale De Berulle, sono state cruciali per lo sviluppo del suo lavoro.
Fra il 18 e il 21 Cartesio si dedica anche alla scrittura di testi di natura scientifica, dimorando poi fra il 20 e il 28 nel suo paese natale in Francia, dove fa un altro incontro importante, cioè padre Mermo Mersenne, amico e tramite fra Renato e i dotti francesi, quando nel 29 si trasferisce nella più tollerante Olanda. Il 1627 vede l’accadere di un fatto importante, perché durante l’incontro con il cardinale De Berulle viene fortemente incitato a proseguire e realizzare il suo lavoro e sogno.
Il religioso è catturato infatti dalla competenza e dalla passione di Cartesio. Fra il 30 e il 33 scrive il mondo, che verrà pubblicato postumo.Nel 1633, data dell’abiura di Galilei, C. decide di non darlo alle stampe.
Datato ’37 è invece il “discorso sul metodo”, e viene seguito dalle “meditazioni metafisiche” del ’41, una sorta di approfondimento delle ultime sezioni del precedente. Delle sei sezioni del discorso sul metodo, la più filosofica è la quarta. Risale infine al 1649 il “principi di filosofia”.
Se si volesse definire la prima meditazione in estrema sintesi, con una parola sola, quella parola sarebbe “dubbio”.
Cartesio è afflitto da una serie di dubbi, che riguardando la realtà e la natura. In ricerca di qualcosa di solido su cui appoggiarsi, i sensi sono inutili, perché soggettivi. Tenta con le conoscenze matematiche, nella ricerca di qualcosa su cui costruire l’edificio del sapere, una verità chiara ed evidente. anche in quelle scienze che Cartesio avrebbe dovuto considerare solide, come matematica e geometria, innesta il dubbio. Se il dubbio è inizialmente metodico, con una finalità specifica, diventa poi iperbolico, portato all’estremo.
Cogito, il pensiero è l’unica verità inconfutabile, la prima certezza. Cogito ergo sum, io esisto dunque, ma come? Solo ed esclusivamente come essere pensante. Mettendo al punto di mettere in dubbio la sua stessa mano, il dubbio è divenuto pretestuoso.
Nei principi di filosofia, Cartesio definisce cosa è chiaro e distinto. Chiama chiara quell’idea presente e aperta ad una mente che vi attende. È definito distinto invece quella che essendo chiara è così nettamente sperata da tutte le altre, da non contenere in se null’altro che ciò che è chiaro.
Cartesio individua connessioni in progressione.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'incontro tra Cartesio e il cardinale De Berulle nel 1627?
- Perché Cartesio decide di non pubblicare "Il mondo" nel 1633?
- Come definisce Cartesio le idee chiare e distinte nei "Principi di filosofia"?
L'incontro con il cardinale De Berulle nel 1627 è cruciale perché il cardinale incita fortemente Cartesio a proseguire e realizzare il suo lavoro e sogno, colpito dalla competenza e passione di Cartesio.
Cartesio decide di non pubblicare "Il mondo" nel 1633 a causa dell'abiura di Galilei, temendo le possibili conseguenze negative.
Nei "Principi di filosofia", Cartesio definisce un'idea chiara come quella presente e aperta alla mente, mentre un'idea distinta è chiara e nettamente separata da tutte le altre, contenendo solo ciò che è chiaro.