maximo.98
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Concetti Chiave

  • Cartesio distingue tra tre tipi di idee: innate, avventizie e fittizie, che si originano rispettivamente dalla nostra coscienza, dal mondo esterno e dalla nostra immaginazione.
  • Le idee innate, come quella di Dio, non derivano da esperienze e sono fondamentali per stabilire verità, secondo Cartesio.
  • Cartesio sostiene l'esistenza di Dio attraverso tre argomentazioni basate sulla perfezione, la creazione e la connessione tra essenza ed esistenza.
  • L'errore, per Cartesio, è causato dall'intervento della volontà che supera i limiti della conoscenza, non dal pensiero stesso.
  • La realtà è dualistica per Cartesio, composta da res cogitans (anima) e res extensa (corpo), connesse tramite la ghiandola pineale.

Indice

  1. La natura del pensiero
  2. La dimostrazione dell'esistenza di Dio
  3. Il problema dell'errore
  4. La sostanza e l'attributo

La natura del pensiero

Nonostante la certezza di esistere, noi non sappiamo se ciò che pensiamo, ma soprattutto l’intero mondo intorno a noi sono reali. Il pensiero ( il cogito) per Cartesio, è un’attività che comprende le operazioni della volontà, dell’intelletto, dei sensi e anche dell’immaginazione e si esprime tramite le idee, che possono essere di 3 tipi:

- idee innate, quelle che non provengono dal mondo esterno, ma dalla nostra coscienza, dalla facoltà di pensare ( idea di Dio);

- idee avventizie, quelle che provengono dal mondo esterno ( oggetti naturali)

- idee fittizie, quelle inventate da noi ( sirene ecc.).

La dimostrazione dell'esistenza di Dio

Tutte le idee, dal punto di vista formale, sono identiche, perché fanno parte sempre del nostro pensiero, l’unica differenza sono gli oggetti ( reali o no) a cui si riferiscono.

L’accordo poi tra queste idee e la realtà oggettiva, da il via alla verità. Inoltre le idee innate non dovrebbero portare a dei dubbi, perché non nascono da delle esperienze che ci possono ingannare, in particolare, l’idea di Dio è evidente e Cartesio, lo dimostra 3 volte:

- Dio esiste, perché ognuno di noi ha un concetto di perfezione, che non può però provenire da noi stessi, in quanto siamo esseri imperfetti, ma quindi da un essere perfetto, che è Dio (che ci ha imposto così il concetto di perfezione);

- Dio esiste, perché se l’uomo si fosse creato da solo, ovviamente si sarebbe creato perfetto, ma siccome l’uomo è imperfetto, è stato creato da qualcun altro, da Dio;

- Dio esiste, perché non si può avere l’idea di Dio ( della sua essenza), senza ammetterne l’esistenza, come una montagna con la vallata, le quali non possono essere concepite separatamente.

Il problema dell'errore

Dopo aver dimostrato l’esperienza di Dio, Cartesio si chiede se c’è davvero un genio maligno che ci inganna. Ma Dio, essendo infinito, eterno, immutabile, ma soprattutto perfetto, sicuramente ha anche la caratteristica della veridicità, non può quindi dire il falso, e non permette che tutto ciò che è intorno a noi, sia solo un’immaginazione. Ma perché allora se nessuno ci inganna, e le idee sono chiare e distinte, capita di commettere errori? Per Cartesio, l’errore avviene, perché non è dovuto al pensiero, ma all’intervento della volontà di pensiero, che ci porta ad un’idea confusa, perché va oltre i confini della conoscenza possibile, e di conseguenza può portare a sbagliare.

La sostanza e l'attributo

Grazie a tutti questi ragionamenti e dimostrazioni, Cartesio riesce a dimostrare la sua esistenza, quella di Dio, e quella del mondo, ma per spiegare come si manifesta l’esistenza, egli si rifà alla sostanza e all’attributo. La sostanza, è un qualcosa che esiste, senza il bisogno di nessun’altra realtà, e viene applicata a Dio, e a ciò che per esistere ha bisogno solo di Dio. Gli attributi, invece, non esistono da soli, ma solo in relazione alla sostanza. Per Cartesio l’Io è una sostanza ( finita), caratterizzata dal pensiero, che è un attributo, quindi cosa pensante, res cogitans (anima); la materia è la sostanza ( finita), caratterizzata dall’estensione, che è l’attributo, quindi cosa estesa, res extensa (corpo). La realtà diventa quindi dualistica, ed è caratterizzata dal pensiero e dall’estensione, la res cogitans è inestesa, consapevole e libera, la res extensa è spaziale, inconsapevole e determinata. La res cogitans e la res extensa, sono però collegate tra loro, tramite la ghiandola pineale ( l’ipofisi), che si trova al centro del nostro cervello, e qui ha sede l’anima, ovvero il pensiero. Questa ghiandola poi si trova all’apertura dei canali nervosi, e quindi è proprio lo strumento di mediazione tra anima e corpo, che non sono uniti, ma connessi, appunto dalla ghiandola pineale. Questo avviene perché la ghiandola pineale è l’unica parte del cervello non doppia, e può unificare le sensazioni provenienti dai sensi, che sono doppie, con le idee.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i tre tipi di idee secondo Cartesio?
  2. Secondo Cartesio, le idee si dividono in tre tipi: idee innate, che provengono dalla nostra coscienza; idee avventizie, che provengono dal mondo esterno; e idee fittizie, che sono inventate da noi.

  3. Come dimostra Cartesio l'esistenza di Dio?
  4. Cartesio dimostra l'esistenza di Dio attraverso tre argomenti: il concetto di perfezione che non può provenire da noi stessi, l'imperfezione dell'uomo che implica un creatore perfetto, e l'impossibilità di concepire l'idea di Dio senza ammetterne l'esistenza.

  5. Perché, secondo Cartesio, commettiamo errori?
  6. Cartesio sostiene che gli errori avvengono non a causa del pensiero, ma per l'intervento della volontà che ci porta oltre i confini della conoscenza possibile, creando idee confuse.

  7. Come descrive Cartesio la relazione tra res cogitans e res extensa?
  8. Cartesio descrive la res cogitans come inestesa, consapevole e libera, mentre la res extensa è spaziale, inconsapevole e determinata. Sono collegate tramite la ghiandola pineale, che media tra anima e corpo.

  9. Qual è il ruolo della ghiandola pineale secondo Cartesio?
  10. La ghiandola pineale, situata al centro del cervello, è lo strumento di mediazione tra anima e corpo, unificando le sensazioni provenienti dai sensi con le idee, poiché è l'unica parte del cervello non doppia.

Domande e risposte

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