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Concetti Chiave

  • La filosofia di Cartesio si fonda sull'affermazione "Cogito ergo sum", che emerge dal dubbio universale e dal travaglio interiore.
  • Cartesio sostiene che, anche se i nostri pensieri possono essere falsi, il fatto che pensiamo è indiscutibilmente vero, portando al sillogismo "dubito ergo cogito, cogito ergo sum".
  • Secondo Cartesio, l'essenza dell'uomo è il pensiero, che conferma l'esistenza; l'uomo è una "cosa che pensa".
  • Pur confermando la propria esistenza tramite il pensiero, Cartesio dubita della realtà esterna, ipotizzando un "genio maligno" che potrebbe ingannare i sensi.
  • Cartesio conclude che, mentre possiamo dubitare di avere un corpo, non possiamo dubitare di avere una coscienza, poiché l'atto di dubitare conferma la nostra esistenza.

Indice

  1. Il dubbio cartesiano
  2. L'essenza del pensiero
  3. Il genio maligno
  4. La certezza dell'esistenza

Il dubbio cartesiano

Penso dunque sono. Non è banale dire che la filosofia di Cartesio si basa su questa affermazione, siccome è il prodotto di un dubbio applicato a tutto, di un travaglio interiore. Egli è riuscito ad affermare ciò seguendo un ragionamento lineare del tipo: anche se tutto ciò a cui penso è falso, ciò che è vero è che io penso. Il sillogismo sarebbe dubito ergo cogito, cogito ergo sum.

Tutto ciò che pensa esiste, dubita pensando e pensa essendo, il che risulta quindi un intuizione più che un sillogismo, infatti in molti lo criticheranno.

L'essenza del pensiero

Alla domanda “cosa sono?” Cartesio risponde “una cosa che pensa”; si è completamente certi di se stessi poiché il pensiero è un attributo che ci appartiene, l'uomo esiste per tanto tempo quanto pensa. L'uomo è intelletto, una cosa che pensa e quindi una cosa esistente.

Una volta superato questo scoglio però Cartesio non è certo di ciò che lo circonda, ciò che vediamo possiamo essercelo inventato, e ancora, possiamo dubitare di ciò che vediamo, ma non del fatto che vediamo.

Il genio maligno

Supponendo che esista un genio maligno, che ci inganna e ci fa credere cose non vere, come si può essere certi di tutto? Cartesio dubita di tutto ciò di cui prima era convinto, compresa la matematica, poiché potrebbe essere il genio maligno a farmi credere che, per esempio, 2+2=4.

Il genio maligno può farmi credere alle cose più assurde, ma non può imbrogliarmi sul fatto che non esisto, perché può imbrogliarmi solamente se esisto.

La certezza dell'esistenza

Atti della coscienza, tutti li abbiamo, il soggetto che le ha deve esistere. Non posso dubitare di avere una coscienza. Io, anima (non forma perché si può dubitare di avere un corpo). La frase “io sono, io esisto” è necessariamente vera tutte le volte che la pronuncio o la concepisco nella mia coscienza)

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato dell'affermazione "Cogito ergo sum" di Cartesio?
  2. L'affermazione "Cogito ergo sum" significa "Penso dunque sono" e rappresenta il risultato di un dubbio radicale applicato a tutto. Cartesio conclude che, anche se tutto ciò a cui pensa è falso, il fatto che pensa è indiscutibilmente vero, dimostrando così la propria esistenza.

  3. Come Cartesio affronta il dubbio sull'esistenza del mondo esterno?
  4. Cartesio dubita di tutto ciò che lo circonda, incluso ciò che vede, poiché potrebbe essere ingannato da un genio maligno. Tuttavia, non può dubitare del fatto che vede, poiché l'atto stesso di vedere conferma la sua esistenza.

  5. Perché Cartesio ritiene che non si possa dubitare della propria coscienza?
  6. Cartesio sostiene che non si può dubitare della propria coscienza perché gli atti della coscienza sono evidenti e il soggetto che li sperimenta deve necessariamente esistere. La frase "io sono, io esisto" è vera ogni volta che viene concepita nella coscienza.

Domande e risposte

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