Concetti Chiave
- Giordano Bruno fu invitato a Venezia da Mocenigo per insegnare tecniche di mnemotecnica, ma fu denunciato come eretico.
- Bruno rifiutava il sistema tolemaico e sosteneva l'infinità dell'universo, idee che lo portarono a scontrarsi con la Chiesa.
- Nel 1599, Bellarmino propose a Bruno di abiurare le sue idee o affrontare la morte; Bruno scelse la morte mantenendo le sue convinzioni.
- Giordano Bruno fu condannato e bruciato sul rogo nel 1600, accusato di eresia e pratiche magiche.
- Nel 2000, Papa Giovanni Paolo II riconobbe gli errori della Chiesa, ma giustificò le azioni dell'epoca; la libertà di pensiero rimane tuttavia un principio non pienamente ammesso.
Giordano Bruno
Giordano Bruno nel marzo 1592 si recò a Venezia perchè Mocenigo aveva letto l'opera del pensatore sulla mnemotecnica, l'arte della memoria; nella cui opera Bruno spiegava le tecniche che gli permettevano di ricordare moltissime informazioni. Mocenigo, incuriosito da queste tecniche decise di ospitare il filosofo presso la sua residenza. Giordano accettò di spiegargliela, ma non aveva pensato all'angustia, alla strettezza di quest'uomo.
Nel maggio 1592 Bruno sarebbe però dovuto tornare a Francoforte per questioni legate alla sua professione, Mocengico credeva invece si fosse stufato di istruirlo e così lo denunciò al Sant'Uffizio dicendo che Giordano era un eretico e che faceva pratiche illegali come la magia. Il pensatore fu così imprigionato a Venezia. Sebbene Giordano avesse chiesto perdono, la sede centrale del San'Uffizio, a Roma, decise di trasferirlo nella capitale per processarlo poichè dopo aver esaminato la sua questione vi erano state delle testimonianze che affermavano che Bruno fosse un eretico e che avesse messo in dubbio i dogmi. Questi episodi avvennero nel 1593 e Bruno fu interrogato 22 volte. Era temuto dalla Chiesa perchè rifiutava il sistema tolemaico, sosteneva che l'universo fosse infinito e che in questo universo vi fossero innumerevoli soli. Le sue affermazioni sono sorprendenti perchè vi arrivò senza nemmeno un telescopio. Uscì definitivamente dal cristianesimo dicendo che non esiste un creatore e pagherà questa scelta. Il problema di Giordano fu quello che non voleva dissimulare la verità, aveva solamente due modi per salvarsi o abiurare oppure dimostrare di essere stato frainteso. Giordano non voleva però abbandonare la sua filosofia.Nel 1599 Bellarmino capì che Giordano aveva creato una nuova epoca e che molte cose rischiavano di precipitare, così, per frenare le eresie, convocò Giordano Bruno che era disposto ad abiurare solo se la Chiesa avesse affermato che le sue tesi erano state interpretate in maniera sbagliata in quel momento. Bellarmino si rifiutò e mise Giordano di fronte a un bivio nel settembre 1599: abiurare o la morte. Giordano non si ritrattò e decise la morte. L'8 febbraio 1600 fu ufficialmente condannato con le seguenti accuse: dubitava della verginità di maria, aveva costumi eretici, aveva scritto contro il papa, affermava il mondo fosse infinito e praticava la magia. Il pensatore replicò: "Con più timore pronunciate la sentenza contro di me di quanto ne provi io nell’accoglierla".Il 17 febbraio 1600 fu esortato a pentirsi per avere una morte meno atroce; non si pentì e continuò ad affermare le proprie idee, gli inquisitori gli misero così una morsa alla bocca e lo bruciarono. Bellarmino a seguito di questo atto fu nominato patrono dei catechisti. Nel 1864 si affermò che la libertà di culto era sbagliata, Pio X voleva addirittura demolire la statua realizzata in onore di Giordano Bruno, ma Mussolini impedì questo gesto. Nel 2000 papa Giovanni Paolo II, in merito all'accaduto, affermò che la Chiesa aveva sbagliato, ma che Giordano aveva avuto delle idee diverse dalle loro e che bisogna tenere conto dell'epoca in cui sono avvenuti i fatti, ciò vale a dire che i modi sono stati cruenti ma i motivi che hanno spinto al gesto erano giusti. Zagrebelsky ribattee: i tempi erano quelli, ma chi fa i tempi? Chi fa l'inquisitore? L'uomo. La Chiesa condanna la sua presa di posizione, non ammette di aver negato un principio: la libertà di pensiero. La Chiesa si limita a scusarsi per le modalità che ha utilizzato e non per il principio violato. Secondo l'argomentazione della Chiesa se non vi fosse più la democrazia questi principi potrebbero rimanere perseguibili, l'uomo è quindi in balia del tempo. La religione dovrebbe esaltare il principio e non chiedere perdono per le modalità utilizzate.
Domande da interrogazione
- Perché Giordano Bruno si recò a Venezia nel 1592?
- Quali furono le accuse mosse contro Giordano Bruno?
- Come reagì Giordano Bruno di fronte alla possibilità di abiurare?
- Qual è stata la posizione della Chiesa riguardo al caso di Giordano Bruno nel 2000?
- Qual è la critica di Zagrebelsky alla posizione della Chiesa?
Giordano Bruno si recò a Venezia nel 1592 perché Mocenigo era interessato alle sue tecniche di mnemotecnica e lo invitò a spiegargliele.
Giordano Bruno fu accusato di eresia, di dubitare della verginità di Maria, di avere costumi eretici, di scrivere contro il papa, di affermare che il mondo fosse infinito e di praticare la magia.
Giordano Bruno rifiutò di abiurare le sue idee, anche quando messo di fronte alla scelta tra abiurare o affrontare la morte.
Nel 2000, papa Giovanni Paolo II riconobbe che la Chiesa aveva sbagliato nei confronti di Giordano Bruno, ma sottolineò che le sue idee erano diverse da quelle della Chiesa e che bisognava considerare il contesto storico.
Zagrebelsky critica la Chiesa per non ammettere di aver negato il principio della libertà di pensiero, limitandosi a scusarsi per le modalità utilizzate e non per il principio violato.