Concetti Chiave
- Schopenhauer riprende i concetti kantiani di fenomeno e noumeno, ma li rielabora vedendo il fenomeno come un velo di Maya che nasconde la vera realtà.
- La conoscenza umana è distorta dalle forme a priori di spazio, tempo e causalità, facendo vivere l'uomo in un'illusione simile a un sogno.
- L’introspezione corporea è vista come un modo per superare il velo di Maya, rivelando una Volontà di vivere cieca e irrazionale.
- La Volontà di vivere è il principio di tutta la realtà e genera dolore, poiché il desiderio è fonte di tensione e sofferenza continua.
- Schopenhauer adotta un pessimismo cosmico, affermando che il dolore è alla base dell'esistenza e che il suicidio non è una via di fuga dal dolore.
Indice
Concetti kantiani in Schopenhauer
Per iniziare l’analisi della filosofia di Schopenhauer bisogna partire da due concetti di origina kantiana, fenomeno e noumeno. In Kant il fenomeno era ciò che cadeva sotto i nostri sensi e aveva un’accezione positiva perché era ciò che gli uomini possono conoscere della realtà. Il noumeno in Kant era invece ciò che stava dietro al fenomeno e che l’uomo non può conoscere.
Il velo di Maya e la realtà
Schopenhauer riprese questi due termini e li rielaborò. Il fenomeno in Schopenhauer è qualcosa di limitante e negativo perché ci nasconde la vera realtà. Usando un termine della filosofia induista, Schopenhauer disse che il fenomeno era un velo di Maya, cioè uno schermo che nasconde all’uomo la vera realtà. Riprendendo Kant, Schopenhauer disse che la nostra conoscenza agisce attraverso tre forme pure a priori, cioè spazio, tempo e causalità. Schopenhauer è convinto che abbiamo una visione distorta della realtà poiché la osserviamo attraverso tre forme pure a priori. Gli uomini sono convinti di vedere correttamente la realtà, ma ciò non è vero perché vivono come in un sogno. L’uomo è ingannato dal fenomeno e brancola nel buio delle proprie illusioni. Per squarciare il velo di Maya bisogna guardare dentro di sé. L’introspezione corporea è la via d’uscita per la sofferenza perché viene superata la distinzione soggetto - oggetto.
Volontà di vivere e sofferenza
Osservando il nostro corpo, si può scoprire un’energia cieca e irrazionale che ci spinge a vivere; questa energia che ci anima continuamente è chiamata da Schopenhauer Volontà di vivere. Queste spinte interne ci schiacciano e ci condizionano molto. Chi si suicida è spinto da una forte Volontà di vivere perché desidera una vita migliore di quella che sta vivendo.
Pessimismo cosmico e dolore
Ci si può presto rendere conto che tutti gli esseri sono permeati da questa cieca Volontà di vivere. Tutta la realtà è manifestazione della Volontà di vivere. La Volontà di vivere è irrazionale e infinito. Se la Volontà di vivere è principio di tutto, allora tutto è dolore. Infatti volere significa desiderare, desiderare significa stare in uno stato tensione, stare in uno stato di tensione significa dolore. Ciò che noi chiamiamo piacere non è altro che la sospensione momentanea del dolore. La Volontà, essendo la matrice di tutti i desideri, genera dolore. L’uomo soffre di più perché tra gli esseri viventi è quello più cosciente e intelligente. La vita non è altro che un continuo oscillare tra dolore e noia. In Schopenhauer c’è un pessimismo cosmico perché il dolore è alla base di tutta la realtà. Il suicidio non è una soluzione per fuggire dal dolore perché chi si suicida vuole al massimo grado un’altra vita, che sarà sempre caratterizzata dal dolore.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione di Schopenhauer riguardo al fenomeno e al noumeno?
- Come si può squarciare il "velo di Maya" secondo Schopenhauer?
- Che cos'è la Volontà di vivere secondo Schopenhauer?
- Perché Schopenhauer considera la vita un continuo oscillare tra dolore e noia?
Schopenhauer considera il fenomeno come qualcosa di limitante e negativo che nasconde la vera realtà, definendolo un "velo di Maya". Il noumeno, invece, è la vera realtà che l'uomo non può conoscere.
Per squarciare il "velo di Maya", Schopenhauer suggerisce l'introspezione corporea, che permette di superare la distinzione tra soggetto e oggetto e scoprire la Volontà di vivere.
La Volontà di vivere è un'energia cieca e irrazionale che spinge gli esseri a vivere. È il principio di tutto e causa del dolore, poiché desiderare implica tensione e quindi sofferenza.
Schopenhauer ritiene che la Volontà di vivere, essendo la matrice di tutti i desideri, genera dolore. La vita è un continuo alternarsi tra il dolore del desiderio insoddisfatto e la noia della sua temporanea sospensione.