Mongo95
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Concetti Chiave

  • Il cristianesimo ha integrato elementi della filosofia greca, diventando un percorso verso la felicità e la salvezza.
  • Il tardo neoplatonismo enfatizza i riti e le pratiche liturgiche per stabilire un contatto diretto con il divino.
  • La teurgia assume un ruolo centrale, utilizzando operazioni magico-rituali per evocare la presenza delle divinità.
  • C'è una moltiplicazione delle entità nelle strutture metafisiche, con un focus sull'ineffabilità e trascendenza dell'Uno.
  • La filosofia si evolve in pratica interpretativa, con un'attenzione particolare alla tradizione e ai commenti sui classici.

Indice

  1. Diffusione del cristianesimo
  2. Neoplatonismo e teurgia
  3. Caratteristiche del neoplatonismo

Diffusione del cristianesimo

Il cristianesimo, nella sua graduale diffusione, ha rapidamente inglobato alcuni tratti essenziali della filosofia greca come stile di vita, sostituendosi sempre più ad essa come unica pratica efficace per conseguire la felicità e la salvezza.

Neoplatonismo e teurgia

Il tardo neoplatonismo pagano quindi si apre all’importanza dei riti, dei culti, delle pratiche liturgiche e religiose, in generale alla possibilità di stabilire un contatto diretto con il divino indipendentemente dal pensiero. Grande rilievo viene attribuito alla teurgia, cioè alle operazioni di tipo magico-rituale con cui si presumeva di indurre le divinità ad essere presenti, per esempio in oggetti inanimati.

Caratteristiche del neoplatonismo

Non si ha una deriva irrazionalistica, ma il tentativo di assicurare la sopravvivenza di una determinata cultura, quella greco pagana. Altre due caratteristiche principali:

1. Moltiplicazione delle entità all’interno delle strutture metafisiche, soprattutto riguardo l’articolazione del mondo intelligibile e del divino. Riguardo all’Uno/Dio, nasce la necessità di coniugare il presupposto che esso sia assolutamente ineffabile e trascendente con il fatto che debba comunque essere considerato come causa o principio di ciò che segue. Si arriva quindi a differenziare perfino a livello dell’Uno stesso, postulando al di sopra dell’Uno come principio un Uno ancora più ineffabile e trascendente.

2. Maggiore attenzione nei confronti della tradizione filosofica precedente, con la produzione di numerosi commenti alle opere dei filosofi classici. Da pratica di vita, la filosofia si fa così sempre più pratica interpretativa, attitudine a porre problemi interrogando in primo luogo la propria tradizione.

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