Concetti Chiave
- Il Profeta Maometto è considerato analfabeta nella tradizione islamica, rafforzando l'idea della miracolosità della Rivelazione del Corano.
- Il Corano accenna a Maometto, creando un dualismo interpretativo: se il testo spiega il Profeta o viceversa, rendendo le due interpretazioni conciliabili.
- La sura 33 del Corano è dedicata al Profeta, presentandolo come il "sigillo dei profeti" e modello da imitare, ma include anche un controverso episodio riguardante le sue mogli.
- Il Corano giustifica l'episodio del matrimonio di Maometto con la moglie divorziata del figlio adottivo Zayd, stabilendo una regola giuridica per i credenti.
- Il comportamento del Profeta assume valore normativo, anche se l'episodio specifico viene visto come poco felice da alcuni critici.
Che rapporti esistono tra il Profeta Maometto e il testo sacro del Corano? Per la tradizione islamica egli è considerato analfabeta, fatto che garantisce la miracolosità della Rivelazione. Il Corano contiene molti accenni a Muhammad, per lo più allusivi. Il problema esegetico di fondo è infatti una doppia possibilità: se è il Corano che spiega Muhammad o se è il Profeta che spiega il Testo. Il Corano è un documento biografico oppure, partendo dalla vita di Muhammad, si deve capire il contenuto del Corano? Sono comunque due strade conciliabili.
Una sura gran parte dedicata al Profeta è la 33: egli è il “sigillo dei profeti”, un modello che deve essere imitato dai credenti. Contiene però anche un passo “imbarazzante”3, che tratta delle sue mogli. Il Profeta aveva costretto il figlio adottivo Zayd a divorziare da sua moglie, così che potesse sposarla Muhammad. Gli antimusulmani vi si riferiscono per giudicare Muhammada come un libidinoso. La Rivelazione stessa giustifica questo episodio giuridicamente: facendo così, Muhammad stabilisce la regola giuridica che il padre può sposare la moglie divorziata del figlio adottivo. È comunque importante perché il comportamento del Profeta diviene normativo. Intenzione normativa che viene però attribuita per spiegare un episodio non particolarmente felice.