Concetti Chiave
- Il noûs, secondo Gregorio di Nissa, è infuso da Dio e possiede qualità divine come l'incorporeità e l'intelletto.
- Esso è una forza che fonda tutte le attività vegetative, sensoriali e razionali, senza essere circoscritto a un organo specifico.
- La natura del noûs si unisce in modo misterioso a tutte le parti del corpo, mantenendo la sua indivisibilità e influenzando la conoscenza.
- Il noûs governa la vita umana in armonia con l'ordine naturale, e quando questo ordine viene violato, la vita diventa estranea al noûs.
- Gregorio distingue gli organi corporei in tre categorie: per vivere, per vivere bene, e per la continuità della vita, in accordo con la tradizione di Galeno.
Gregorio di Nissa - Nous
Il noûs essendo infuso da Dio possiede in nuce le qualità divine: è inconoscibile e intellettuale (νοερόν) e incorporeo (ἀσώματον); è molteplice e multiforme (πολυμερὴς καὶ πολύσυνθετος) e, insieme, semplice e non composto (ἁπλοῦς καὶ ἀσύνθετος) (De hom. op. 11). Il noûs è quella dynamis che sta alla base di ogni attività vegetativa, sensitiva e razionale (ibid,, 2). La comunione (κοινωνία) del noûs con il corpo non si può intendere né all'interno del corpo né all’infuori di esso (ibid, 15).
L'incorporeità del noûs esclude ogni sua circoscrivibilità e localizzazione in un organo del corpo (cervello, cuore, fegato). Piuttosto, "si unisce equamente (ὁμοτίμος) a ciascuna delle parti del corpo secondo un modo indicibile di mescolanza" (ἀνάκρασις) ed esercita le proprie potenze in ogni parte del composto umano (ibid., 12 e 15). Nel dividersi e spartirsi (pur rimanendo indivisibile e non spartibile) nelle varie attività sensibili, la natura del noûs si mescola nel composto umano attraverso queste (PG 44, 168 C 6/7) e ne trae convenientemente la conoscenza degli enti (ibid. 11). L'unità naturale dell'anima non si disperde con il predominio dell'attività di una delle sue potenze su una parte (ibid., 13). Nel composto umano, il noûs è governato da Dio e dal noûs è governato la vita, finché questa si conservi nell'ordine naturale; se se ne allontana, diventa estranea anche all’attività del noûs (ibid., 12). Il noûs essendo di tal natura, occorre che il corpo abbia una natura adatta per congiungersi con esso (ibid., 8). La dottrina gregoriana sul corpo (riproducente quella di Galeno) prevede che gli organi inerenti alla sua costituzione si dividano in tre categorie (ibid. 9): a) in quelli che garantiscono il vivere (τὸ ζῆν : il cervello, il cuore, il fegato; b) in quelli che offrono il vivere bene (τὸ εὖ ζῆν: gli organi delle sensazioni; l'assenza di qualcuno di essi non intacca il vivere) e c) gli organi che garantiscono la continuità e la successione della vita (gli organi sessuali).Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali del noûs secondo Gregorio di Nissa?
- Come si relaziona il noûs con il corpo umano?
- Qual è la dottrina di Gregorio di Nissa riguardo agli organi del corpo?
Il noûs, infuso da Dio, possiede qualità divine, è inconoscibile, intellettuale, incorporeo, molteplice e semplice. È la dynamis alla base di ogni attività vegetativa, sensitiva e razionale.
Il noûs si unisce equamente a ciascuna parte del corpo in modo indicibile, esercitando le sue potenze in ogni parte del composto umano, senza essere circoscritto o localizzato in un organo specifico.
La dottrina prevede che gli organi si dividano in tre categorie: quelli che garantiscono il vivere (cervello, cuore, fegato), quelli che offrono il vivere bene (organi delle sensazioni) e quelli che garantiscono la continuità della vita (organi sessuali).