Concetti Chiave
- Cartesio sostiene che solo le proprietà matematiche e fisiche, chiare e distinte, sono essenziali per comprendere il mondo materiale.
- La realtà è divisa in sostanza pensante, l'io consapevole, e sostanza estesa, materia inconsapevole e meccanicamente determinata.
- Il mondo naturale è visto come un meccanismo complesso governato da leggi fisiche fondamentali, escludendo interventi divini.
- Dio ha creato la materia con una quantità fissa di inerzia e movimento, stabilendo leggi immutabili come il principio di inerzia e conservazione.
- Cartesio critica il finalismo, affermando che l'uomo non può conoscere il fine divino del creato.
Indice
La visione cartesiana del mondo
Cartesio ci dice che dobbiamo limitarci alla sfera delle dimostrazioni matematiche e agli aspetti dell’universo fisico che possiamo conoscere in modo chiaro e distinto.
La conclusione è che, del mondo materiale, si può considerare come essenziale solo la proprietà dell’estensione (occupare spazio), perché solo questa è concepibile in modo chiaro e distinto dalle altre. Infatti tutte le altre proprietà come il colore, il sapore, il peso ecc. sono secondarie, perché di esse non è possibile, secondo Cartesio, averne un’idea chiara e distinta. Da questo capiamo che la scienza cartesiana ha carattere quantitativo e misurabile.
Il mondo si presenta a Cartesio come materia, ossia come una grande “cosa estesa” (rex estensa), contrapposta alla res cogitans, “cosa che pensa”.
La divisione della realtà secondo Cartesio
Allora Cartesio ha così diviso la realtà in due parti ben distinte: da un lato la sostanza pensante, cioè l’io consapevole, libero, spirituale; dall’altro la sostanza estesa, che è spaziale, inconsapevole e, soprattutto, meccanicamente determinata.
Le leggi immutabili dell'universo
Il mondo naturale è infatti concepito da Cartesio come un’immensa macchina, come un enorme meccanismo in cui tutto può essere spiegato con cause naturali, meccaniche, fisiche e con poche leggi fondamentali, escludendo così ogni intervento divino. Cartesio ammette che Dio, al principio, ha creato la materia con una determinata quantità di inerzia e di moto ed ha dato inizio al movimento, ma a parte quello Egli non interviene in un altro modo e quindi l’universo "se la cava da sé", dato che Dio gli ha dato tre leggi immutabili:
1. il principio di inerzia, per cui ogni cosa persevera (=continua) nel suo stato se non interviene una causa esterna a farla cambiare;
2. il moto rettilineo, secondo il quale ogni cosa tende a muoversi in linea retta;
3. il principio di conservazione, per cui la quantità di moto rimane costante.
Critica al finalismo divino
• La scienza cartesiana però non si limita a queste tre leggi, ma è anche interessata alle esperienze a alle osservazioni dei fenomeni naturali e con Cartesio siamo ancora agli stessi principi galileiani.
• Il filosofo fa una critica al finalismo: egli sostiene che l’uomo non può conoscere il fine che Dio assegna al creato.
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica essenziale del mondo materiale secondo Cartesio?
- Come divide Cartesio la realtà?
- Qual è la visione di Cartesio sul ruolo di Dio nell'universo?
Secondo Cartesio, l'unica caratteristica essenziale del mondo materiale è l'estensione, poiché è l'unica proprietà concepibile in modo chiaro e distinto.
Cartesio divide la realtà in due parti: la sostanza pensante, che è l'io consapevole e spirituale, e la sostanza estesa, che è spaziale, inconsapevole e meccanicamente determinata.
Cartesio crede che Dio abbia creato la materia e dato inizio al movimento, ma non interviene ulteriormente, poiché l'universo funziona autonomamente grazie a tre leggi immutabili: il principio di inerzia, il moto rettilineo e il principio di conservazione.