Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Pelagio, monaco irlandese, criticava Agostino negando l'indebolimento della libertà umana causato dal peccato originale.
  • Pelagio sosteneva che l'uomo può agire virtuosamente senza il bisogno della grazia divina, rendendo superflua la redenzione di Cristo.
  • Agostino difendeva la necessità della grazia divina per la salvezza, vedendo l'umanità come massa dannata a causa del peccato originale.
  • Agostino introdusse il traducianesimo per spiegare la trasmissione del peccato originale attraverso le generazioni.
  • Per Agostino, la vera libertà umana è possibile solo con la grazia divina, che libera l'uomo dal peccato e lo avvicina alla salvezza.

Indice

  1. Pelagio e la grazia divina
  2. Critica di Pelagio ad Agostino
  3. Agostino e il peccato originale

Pelagio e la grazia divina

Nei primi anni del V secolo, a Roma viveva un monaco irlandese, Pelagio ed è qui che venne a conoscenza della teoria sulla grazia di Agostino che si può sintetizzare nella frase “Da quod iubes et iube quod”, cioè “Oh Dio, concedi che comandi e comanda pure ciò che tu vuoi”. Con l’avvicinarsi dei Goti, molti romani fuggirono per rifugiarsi in Africa e fra questi anche Pelagio che si diresse a Cartagine.

E qui ne approfittò per esprimere chiaramente la sua critica nei confronti nel pensiero di Agostino.

Critica di Pelagio ad Agostino

Pelagio negava che il peccato originale di Adamo avesse indebolito la libertà dell’uomo e di conseguenza la sua capacità di fare del bene. Per Pelagio l’uomo sia prima che dopo il peccato di Adamo, è per natura capace di operare in modo virtuoso senza il sostegno eccezionale della grazia divina. Pertanto, questa dottrina non fa altro che rendere inutile l’opera redentrice di Cristo. Infatti, se il peccato originale non ha tolto all’uomo la possibilità di salvarsi con le sole forze, l’uomo non ha quindi bisogno dell’aiuto soprannaturale (= la grazia divina) offertogli a seguito dell’incarnazione del Figlio di Dio e nemmeno necessita dell’opera mediatrice della chiesa e dei sacramenti da essa amministrati. È ovvio che una simile dottrina si dimostrava rovinosa per i dogmi cristiani e per il ruolo della Chiesa ed è per questo che Agostino interviene energicamente nella questione.

Agostino e il peccato originale

Per Agostino, il peccato originale è un peccato di tutta l’umanità per cui genere umano si configura come una massa dannata che può essere sottratta dalla punizione soltanto dalla misericordia e dalla grazia di Dio che non è dovuta a tutti. Per sostenere la trasmissione del peccato da Adamo a tutta l’umanità, Agostino introduce il concetto di traducianesimo secondo cui, poiché non è ammissibile che Dio crei un’anima dannata, l’anima viene trasmessa di padre in figlio, nel momento in cui il figlio viene generato. Si tratta di un pessimismo profondo e radicale sulla natura e la possibilità dell’uomo perché per Agostino egli è incapace di avviarsi sulla via dell’elevazione spirituale della salvezza. Di conseguenza, egli insiste sull’aspetto impenetrabile della scelta di Dio nel predestinare alla salvezza alcuni uomini ed escluderne altri. Fondamentale, è il principio dell’identità della libertà umana con la grazia divina. Secondo Agostino, la volontà dell’uomo è libera soltanto quando non si lascia trascinare dal vizio e dal peccato e pertanto è questa libertà che può essere restituita all’uomo soltanto dalla grazia divina. In altre parole, si può dire che il libero arbitrio dato ad Adamo, nel momento della creazione, consisteva nel poter non peccare. Una volta perduta tale libertà a seguito del peccato originale l’uomo fu costretto a non poter non peccare, per cui il peccato può essere vinto solo con l’intervento della grazia divina, concessa per merito di Gesù Cristo. Infine, la libertà che Dio concederà alle anime beate sarà la libertà di non poter peccare, intesa come dono divino.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la critica principale di Pelagio nei confronti della teoria di Agostino sulla grazia?
  2. Pelagio criticava l'idea di Agostino secondo cui il peccato originale di Adamo avesse indebolito la libertà umana e la capacità di fare il bene, sostenendo che l'uomo è naturalmente capace di operare virtuosamente senza la grazia divina.

  3. Come Agostino giustifica la trasmissione del peccato originale all'umanità?
  4. Agostino introduce il concetto di traducianesimo, secondo cui l'anima viene trasmessa di padre in figlio al momento della generazione, sostenendo che il peccato originale è un peccato di tutta l'umanità.

  5. Qual è la visione di Agostino sulla libertà umana e la grazia divina?
  6. Agostino crede che la libertà umana sia identica alla grazia divina, affermando che la volontà dell'uomo è libera solo quando non è trascinata dal vizio e dal peccato, e che tale libertà può essere restituita solo dalla grazia divina.

  7. Qual è il ruolo della grazia divina secondo Agostino nella salvezza dell'uomo?
  8. Secondo Agostino, la grazia divina è essenziale per vincere il peccato, poiché l'uomo, dopo il peccato originale, è incapace di non peccare senza l'intervento della grazia concessa per merito di Gesù Cristo.

Domande e risposte

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