Concetti Chiave
- La "svolta linguistica" del 1900 enfatizza il linguaggio come centrale nell'indagine filosofica, ispirata in parte da Wittgenstein.
- Wittgenstein, influenzato da Schopenhauer, Kant e Russell, si trasferisce a Cambridge per studiare linguaggio con Russell.
- La sua unica opera pubblicata in vita, "Tractatus logico-philosophicus", è composta durante la Prima Guerra Mondiale e diventa una tesi di laurea.
- Il "Tractatus" adotta una struttura a proposizioni numerate, ispirata all'etica spinoziana, per trasmettere idee filosofiche in modo logico.
- Wittgenstein applica l'Atomismo logico di Russell, cercando di tradurre il linguaggio ordinario in un linguaggio logico-matematico rigoroso.
Indice
La svolta linguistica
Agli inizi del 1900 viene a svilupparsi la cosiddetta “svolta linguistica”, ovvero nascono degli orientamenti di pensiero che sono caratterizzati da un crescente interesse nei confronti del tema del linguaggio, alla quale affidano la centralità nell’indagine filosofica.
L'influenza di Wittgenstein
Tali correnti traggono ispirazione da Wittgenstein, un autore atipico che condivide con Freud il medesimo contesto culturale di origine e formazione (sua sorella fu paziente di Freud): vive in Austria e in particolare a Vienna, la città che al tempo era caratterizzata da un notevole fervore culturale europeo. Nella sua formazione, però, si ritrovano echi schopenhaueriani e kantiani; oltre a una notevole influenza da parte di Russell, dalla quale riprende le teorie sul linguaggio logico e matematico.
La vita di Wittgenstein
Egli proveniva da una famiglia di grandi industriali, molto facoltosa, a tal punto che commissionarono a Klimt vari ritratti. Inizialmente è orientato verso gli studi di ingegneria aeronautica, ma poi decide di trasferirsi a Cambridge per seguire le lezioni di Russell sul linguaggio. Ebbe una vita sofferta dal punto di vista psicologico: la sua famiglia visse diverse situazioni problematiche e fragilità psicologiche di vari figli; oltre al fatto che fosse omosessuale.
Il Tractatus logico-philosophicus
Il suo capolavoro e l’unico libro pubblicato in vita fu il “Tractatus logico-philosophicus” pubblicato nel 1918, che fece anche da sua tesi di laurea, che ebbe grande successo negli ambienti accademici. Tale opera ha preso forma durante la Prima Guerra Mondiale, in un periodo di prigionia che il filosofo stava scontando al fronte; egli aveva deciso di partecipare alla guerra come volontario, in quanto la esaltava come possibilità di espressione del proprio valore.
Struttura e filosofia del Tractatus
Il titolo è di chiara ispirazione all’etica di Spinoza e al suo “Trattato logico-politico”, data l’evidente struttura a proposizioni numerate ricavate da degli assiomi, quasi come una partitura musicale. La struttura, di fatto, segue una scansione logica a 7 proposizioni principali, che seguono dei sottopassaggi da esse derivate; in questo modo riduce all’essenziale ciò che intende comunicare.
Dal punto di vista filosofico, il testo è indubbiamente legato alla teoria
dell’Atomismo logico di Russell: è possibile ricondurre il linguaggio quotidiano al linguaggio rigoroso della logica matematica, il quale consente di evitare gli equivoci e le imprecisioni del parlare ordinario. Per questo, il linguaggio è costituito da proposizioni anatomiche (non scomponibili), che possono essere legate da connettivi logici per formare delle proposizioni molecolari (complesse e costituite da più proposizioni anatomiche).
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto culturale e formativo di Ludwig Wittgenstein?
- Qual è l'opera principale di Wittgenstein e in quale contesto è stata scritta?
- Come si collega il "Tractatus logico-philosophicus" alla teoria dell'Atomismo logico di Russell?
Wittgenstein condivide il contesto culturale di Vienna con Freud, influenzato da Schopenhauer, Kant e Russell, e si trasferisce a Cambridge per studiare il linguaggio.
Il "Tractatus logico-philosophicus" è l'unico libro pubblicato in vita da Wittgenstein, scritto durante la Prima Guerra Mondiale mentre era prigioniero al fronte.
Il "Tractatus" si basa sull'idea che il linguaggio quotidiano possa essere ricondotto al linguaggio logico-matematico, evitando equivoci e imprecisioni, attraverso proposizioni anatomiche e molecolari.