pexolo
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • L'irrazionalismo moderno prende le mosse dalla filosofia di Schopenhauer, che vede la vita dominata dalla volontà e la ragione come fenomeno subordinato.
  • Nietzsche sviluppa l'irrazionalismo con il concetto di volontà di potenza, abbandonando l'idea di una verità assoluta e oggettiva.
  • L'irrazionalismo nega alla ragione il potere di scoprire verità, sostenendo che il pensiero è guidato dagli istinti e non ha autonomia.
  • La filosofia irrazionalista afferma che la conoscenza è soggettiva e dominata dalle dinamiche di vita, senza criteri oggettivi condivisibili.
  • In assenza di una verità comune, l'irrazionalismo si traduce in prassi, dove il potere determina la verità, impedendo una comunicazione teorica condivisa.

Indice

  1. L'origine dell'irrazionalismo moderno
  2. Nietzsche e la volontà di potenza
  3. Il limite dell'irrazionalismo

L'origine dell'irrazionalismo moderno

Come esiste un razionalismo moderno, esiste anche un irrazionalismo moderno, che nasce nella filosofia di Arthur Schopenhauer: egli dichiara che la vita è volontà e che il lògos è semplicemente un’espressione fenomenica al servizio della vita. L’irrazionalismo non riconosce più alla ragione nessun potere di verità, affermando che il pensiero è soltanto al servizio degli istinti e non ha nessuna autonomia nel trovare la verità.

Nietzsche e la volontà di potenza

In seguito, l’irrazionalismo prende forma in Nietzsche, in cui la volontà schopenhaueriana prende la forma della volontà di potenza: non a caso, dal pessimismo di Schopenhauer, la filosofia nietzscheana divine ottimista, ma si tratta pur sempre di irrazionalismo. Nietzsche non crede più all’idea di verità, quando afferma che il mondo vero è diventato favola, ma non si accorge che se questa sua frase fosse vera sarebbe la smentita di ciò che sta affermando: non avendo più alcun criterio di verità, se Nietzsche sostenesse la verità della sua affermazione si contraddirebbe e non potrebbe più comunicare alcunché.

Il limite dell'irrazionalismo

Al pari dell’antiessenzialismo, l’irrazionalismo non riesce ad affermare più nulla, perché i concetti che si affermano hanno valore soltanto a partire dalla mia vita, o dalla mia volontà di potenza, ma non possono avere valore oggettivo: non c’è più l’idea di una ragione come medium tra me e te, essa non è più il luogo della verità in cui possiamo riconoscerci come uniti nella verità. L’irrazionalismo si risolve soltanto sul piano della prassi, cioè della potenza: chi ha più potere decide della verità, ma sul piano teorico non può portare ad alcuna condivisione comune, perché l’irrazionalismo afferma che la conoscenza non conosce nulla di oggettivo, ma è semplicemente asservita agli istinti e alle dinamiche della vita come bios universale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine dell'irrazionalismo moderno secondo il testo?
  2. L'irrazionalismo moderno ha origine nella filosofia di Arthur Schopenhauer, che sostiene che la vita è volontà e che il lògos è solo un'espressione fenomenica al servizio della vita.

  3. Come si evolve l'irrazionalismo nella filosofia di Nietzsche?
  4. Nell'irrazionalismo di Nietzsche, la volontà di Schopenhauer si trasforma nella volontà di potenza, portando a un ottimismo filosofico che, tuttavia, continua a negare l'idea di verità oggettiva.

  5. Qual è il limite principale dell'irrazionalismo secondo il testo?
  6. Il limite principale dell'irrazionalismo è che non può affermare nulla di oggettivo, poiché i concetti hanno valore solo a partire dalla vita individuale o dalla volontà di potenza, senza un medium razionale comune per la verità.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community