pexolo
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Concetti Chiave

  • Il dibattito sui protocolli distingue le posizioni di Carnap, che li vede come proposizioni definitive, e Neurath, che sottolinea la loro storicità e mutevolezza.
  • Popper sostiene che le definizioni dei fatti empirici non possono essere assolute, ma dipendono da convenzioni scientifiche.
  • Il coerentismo sposta l'attenzione dalla relazione tra enunciati e dati alla coerenza interna degli enunciati, evidenziando l'aspetto formale della scienza.
  • La fase di liberalizzazione introduce un rapporto più dinamico tra enunciati e realtà, trasformando il criterio di significanza da verifica a conferma.
  • Si afferma l'importanza dell'elemento teorico nella scienza, negando la possibilità di ridurre completamente gli enunciati alla loro dimensione empirica.

Indice

  1. Il dibattito sui protocolli
  2. La tentazione del coerentismo
  3. La fase di liberalizzazione

Il dibattito sui protocolli

Il destino del Neopositivismo si è giocato, anzitutto, sulle interpretazioni dei cosiddetti «protocolli», inizialmente ritenuti da Carnap come proposizioni, enunciati definitivi sul fatto empirico (ovvero sulla «roccia» su cui fondare ogni conoscenza); Neurath, invece, propendeva per una definizione del protocollo che facesse riferimento alla sua storicità, ovvero ai cambiamenti che questo ha subito, secondo l’idea che non vi è nulla di più mutevole che la definizione di un fatto empirico. In questo dibattito interviene anche Popper, secondo cui non si possono darsi definizioni assolute dei fatti empirici, in quanto esse dipendono da ciò che noi conveniamo siano definizioni, dall’accordo della comunità degli scienziati, cioè da una convenzione («assetti convenzionali», non definitivi). Se per Carnap possiamo avere conoscenze definitive soltanto a partire da una scienza che sia definitiva essa stessa, per Neurath fare scienza è come «riparare la nave in mare aperto», laddove per nave egli intende la scienza, su cui dobbiamo sempre mettere mano in quanto presenta spesso dei problemi e, per di più, lo dobbiamo fare senza sicurezze, non nei porti ma in mare aperto. L’Empirismo sfocia, perciò, in questo dibattito sui protocolli, attraverso cui è possibile comprenderne il destino.

La tentazione del coerentismo

In secondo luogo, vi è stata la tentazione del “coerentismo”, ossia del progressivo spostamento di attenzione, dal rapporto tra enunciati e dati, alla coerenza tra i vari enunciati; l’attenzione si sposta sull’aspetto formale della scienza, com’è dimostrato ne La sintassi logica del linguaggio (1934) di Carnap, la cui attenzione non è più rivolta alla «costruzione del mondo», ma alla struttura logica del linguaggio; così, Neurath accentua il cosiddetto «fisicalismo», ossia la struttura della lingua della scienza fisica.

La fase di liberalizzazione

Nella cosiddetta fase di «liberalizzazione» si è visto un rapporto sempre più dinamico tra enunciati e realtà, tale per cui si è riformulato, in modo più aperto, il criterio di significanza; esso, da criterio di verifica, passa progressivamente ad essere definito un criterio di conferma. Questa nuova definizione del rapporto con la realtà, che può confermare o falsificare un enunciato, permette di attribuire all’enunciato una sua forma autonoma rispetto alla realtà (un enunciato ha senso non quando è confermato esaustivamente, ma a seconda dei «piani di conferma»; anche se «sconfermo» un enunciato, esso non perde completamente il suo significato, perché può essere confermabile→dinamicità del significato dell’enunciato). Perciò, in questa fase si liberalizza il rapporto, nella scienza, fra elemento teorico ed elemento fattuale; si dà sempre maggiore importanza a quello teorico, si afferma l’impossibilità di ridurre completamente un enunciato alla sua dimensione empirica (→Quine: tesi olistica; si nega la possibilità che un enunciato raffiguri completamente la realtà→Wittgenstein), si nega la possibilità di distinguere completamente le scienze analitiche da quelle sintetiche (→Kant: non ci sono scienze completamente analitiche).

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo dei "protocolli" nel dibattito sul Neopositivismo?
  2. I "protocolli" sono stati centrali nel dibattito sul Neopositivismo, con Carnap che li considerava proposizioni definitive sul fatto empirico, mentre Neurath li vedeva come soggetti a cambiamenti storici. Popper ha contribuito affermando che le definizioni dei fatti empirici dipendono da convenzioni scientifiche.

  3. Come si è evoluto il concetto di significanza nel Neopositivismo?
  4. Il concetto di significanza si è evoluto da un criterio di verifica a un criterio di conferma, permettendo agli enunciati di mantenere significato anche se non confermati esaustivamente, grazie alla dinamicità del significato.

  5. Qual è l'importanza del "coerentismo" nel contesto del Neopositivismo?
  6. Il "coerentismo" ha spostato l'attenzione dalla relazione tra enunciati e dati alla coerenza tra enunciati, enfatizzando l'aspetto formale della scienza e la struttura logica del linguaggio, come dimostrato da Carnap e Neurath.

  7. In che modo la fase di "liberalizzazione" ha influenzato il rapporto tra teoria e realtà nella scienza?
  8. La fase di "liberalizzazione" ha reso il rapporto tra teoria e realtà più dinamico, valorizzando l'elemento teorico e negando la possibilità di ridurre completamente un enunciato alla sua dimensione empirica, come sostenuto da Quine e Wittgenstein.

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