Concetti Chiave
- Nietzsche aveva un rapporto conflittuale e di odio con la madre e la sorella, viste come rozze e conformiste.
- L'affermazione di essere un puro sangue polacco è un'espressione sarcastica per distanziarsi dalla Germania, non da prendere alla lettera.
- Nietzsche rifiuta il concetto di discendenza razziale, sostenendo che non si può essere uguali ai propri genitori, in particolare alla madre e alla sorella.
- Descrive la madre e la sorella come una "macchina infernale" che sapeva come ferirlo nei suoi momenti di vulnerabilità.
- Il padre, morto quando Nietzsche era bambino, è idealizzato, mentre la madre e la sorella sono viste come fonti di tormento nella sua vita.
Indice
Nietzsche e la famiglia
La madre e la sorella erano due persone rozze, legate alla tradizione, moraliste, conformiste, con cui Nietzsche non andava per niente d'accordo. Non era assolutamente legato a esse, anzi era sempre in contrasto e spesso e volentieri le odiava.
L'affermazione sarcastica
“Io sono un nobiluomo polacco purosangue, senza commistioni neppure di una goccia di sangue cattivo, e tantomeno di sangue tedesco”:
questa affermazione non va presa alla lettera, anche se qualche interprete della storia della filosofia lo ha fatto, uno fra tutti è ad esempio Maurizio Ferraris (uno degli interpreti della filosofia più conosciuti). Egli infatti interpreta alla lettera gli scritti di Nietzsche e dice: “Nietzsche si dice un puro sangue polacco, ma in realtà siamo nella seconda metà ottocento, c’è questo avanzare del nazionalismo, e Nietzsche sceglie per le proprie origini proprio la Polonia?”
La Polonia inesistente
In quel momento (seconda metà dell’Ottocento) che sorti aveva la Polonia?
Non esisteva. Si sta parlando dunque di una nazione che non esiste, poiché è stata
sparita e poi ricreata dopo la prima guerra mondiale con tutti i problemi annessi (Corridoio di Danzica...).
Distanza dalla Germania
Sarebbe assurdo dunque prendere alla lettera questa citazione; essa infatti va presa come una affermazione abbastanza sarcastica. È semplicemente un modo per prendere le distanze dalla Germania (infatti Nietzsche odiava profondamente i tedeschi).
Rifiuto del razzismo
Nulla di più lontano dal nazismo, infatti subito dopo dice: “Se cerco qual è la più profonda antitesi di me stesso, la incalcolabile volgarità degli istinti, ritrovo sempre mia madre e mia sorella, -credermi imparentato con una tale canaille sarebbe un bestemmiare la mia divinità”.
Dire che discendiamo da una determinata razza significa dire che siamo uguali ai nostri genitori, ma lui dice che non può essere uguale a sua madre e a sua sorella.
Questa è la chiave di lettura
(la cultura di Nietzsche si fonda infatti nella Grecia antica, era un professore di lingua e letteratura greca, per cui il suo punto di riferimento era sempre la grecità classica).
È chiaro dunque che Nietzsche nega in maniera assolutamente aperta e immediata il razzismo, è un'assurdità dire che discendiamo dal sangue dei nostri genitori (infatti dice “la contiguità fisiologica rende possibile una tale disarmonia prestabilita” riferendosi proprio alla madre e alla sorella).
Quando parla della madre e della sorella dice: “Qui opera una perfetta macchina infernale, che conosce con infallibile sicurezza in quale momento mi si può ferire a sangue, -nei miei momenti supremi... perché allora manca qualsiasi forza per difendersi contro i vermi velenosi...”
Contraddizioni di Nietzsche
Anche il fatto di essere contraddittorio è una caratteristica di Nietzsche: prima si presenta come l’erede di questi grandi condottieri, di questi grandi eroi (cioè Cesare e Alessandro Magno), ponendosi in maniera piuttosto superba e altezzosa.
Poi in queste righe, invece, confessa le proprie debolezze nei confronti della madre e della sorella, che lo fanno apparire addirittura ridicolo. Lui infatti dice che esse lo colpiscono sempre nei suoi momenti supremi, perché sanno perfettamente quando fargli del male.
La macchina infernale
Sostanzialmente, la macchina infernale rappresenta la madre e la sorella di Nietzsche e non tutta la famiglia, questo perché il padre è stato idealizzato dato che è morto quando Nietzsche aveva 5 anni, quindi Nietzsche non ha avuto modo di conoscerlo, lo ricorda solo attraverso dei ricordi lontani. Al contrario, le due donne che lo hanno torturato per tutta la vita e anche dopo la sua morte (infatti la sorella mise mani alle opere di Nietzsche), per lui sono insopportabili tanto che dice che l’unica obiezione all’eterno ritorno sono proprio la madre e la sorella.
Domande da interrogazione
- Qual è il rapporto di Nietzsche con sua madre e sua sorella?
- Come interpreta Nietzsche la sua affermazione di essere un "nobiluomo polacco purosangue"?
- Qual è la posizione di Nietzsche sul razzismo e l'eredità familiare?
- Come descrive Nietzsche l'influenza della madre e della sorella sulla sua vita?
- Qual è l'unica obiezione di Nietzsche all'eterno ritorno?
Nietzsche aveva un rapporto conflittuale e di odio nei confronti della madre e della sorella, che considerava rozze e conformiste, in netto contrasto con le sue idee.
L'affermazione è sarcastica e serve a prendere le distanze dalla Germania, che Nietzsche odiava, e non va interpretata letteralmente.
Nietzsche nega apertamente il razzismo e l'idea che si discenda dal sangue dei genitori, rifiutando l'associazione con la madre e la sorella.
Nietzsche descrive la madre e la sorella come una "macchina infernale" che lo ferisce nei suoi momenti di debolezza, rendendolo vulnerabile.
L'unica obiezione di Nietzsche all'eterno ritorno sono la madre e la sorella, che considera insopportabili e tormentatrici.