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Concetti Chiave

  • Il Neopositivismo emerge come risposta alla necessità di una svolta critica nella riflessione sulla scienza, condividendo l'idea del Positivismo sulla validità della conoscenza scientifica.
  • Si concentra sulla chiarificazione concettuale del linguaggio e delle scienze, con un forte accento sul rigore logico e la coerenza, eliminando l'aspetto soggettivo dell'esperienza.
  • Il Circolo di Vienna promuove la scienza unificata basata su solide basi logiche, rifiutando concetti metafisici privi di verifica empirica, e valorizzando giudizi analitici e sintetici.
  • Wittgenstein e Popper criticano il Neopositivismo per la sua insistenza sull'unità di metodo e la tendenza a respingere tesi non verificabili sperimentalmente.
  • Bridgman introduce l'Operazionismo, limitando il significato dei concetti scientifici alle operazioni empiriche necessarie per determinarli, mentre Moore insiste sull'analisi del senso comune.

Indice

  1. Origini del neopositivismo
  2. Il circolo di Vienna
  3. Critiche e revisioni
  4. Operazionismo e realismo

Origini del neopositivismo

Il Neopositivismo nasce come consapevolezza della necessità di una svolta radicale nella riflessione critica sulla scienza. Del Positivismo condivide l’idea che la scienza fornisca il “modello” di conoscenza valida e l’orientamento anti-meta fisico, ma se ne distingue soprattutto per la sua preminente attenzione all’opera di chiarificazione concettuale del linguaggio e degli statuti delle scienze e per la forte esigenza di rigore e coerenza logica. L’esperienza perde ogni aspetto soggettivo, in quanto è trattata in termini di protocolli e attraverso un linguaggio logico-formale.

Il circolo di Vienna

Nello scritto La concezione scientifica del mondo del 1929 gli esponenti del Circolo di Vienna si pongono l’obiettivo di una scienza unificata, costituita su forti basi logiche e su un rigoroso metodo di analisi concettuale. I concetti della metafisica sono considerati come privi di senso, perché non sostenuti dai dati dell’esperienza, viziati da un uso improprio del linguaggio e non suscettibili di verifica. Validi sono riconosciuti i giudizi analitici (riconducibili a tautologie) e i giudizi sintetici (proposizioni riguardanti fatti verificabili). La conoscenza dipende da fattori linguistici e fattori empirici ed ha, alla base, il principio di verificazione: “il significato di una proposizione è il metodo della sua verifica” (Schlick).

Critiche e revisioni

Nei corso degli Anni Trenta il Neopositivismo sarà oggetto di profonde revisioni critiche, ad esempio da parte di Wittgenstein e Popper. Verrà, inoltre, criticata la pretesa a un’unità di metodo, la tendenza a privilegiare le scienze matematico-naturalistiche o a respingere come “metafisica” ogni tesi non riconducibile a un modello di verificabilità sperimentale e di coerenza logico-matematica.

Operazionismo e realismo

Bridgman propone l’Operazionismo, per il quale il significato da attribuire a ogni concetto scientifico deve esser circoscritto alle operazioni empiriche — o al gruppo di operazioni — che vengono effettuate per elaborarlo e determinarlo. Sono dotate di senso solo le questioni rispetto alle quali è possibile organizzare delle operazioni volte a dare loro risposta.

Alla base della filosofia di Moore c’è il realismo; egli opera un’analisi degli atti linguistici nei quali si esprimono i rapporti fra soggetto conoscente e realtà conosciuta. Si assume il compito di difendere il senso comune, anche se in esso vi sono convinzioni errate. La filosofia deve, appunto, analizzare il significato delle proposizioni in cui si esprime il senso comune.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale del Neopositivismo secondo il testo?
  2. Il Neopositivismo mira a una scienza unificata basata su forti basi logiche e un rigoroso metodo di analisi concettuale, rifiutando i concetti metafisici come privi di senso.

  3. Come viene trattata l'esperienza nel contesto del Neopositivismo?
  4. L'esperienza perde ogni aspetto soggettivo ed è trattata in termini di protocolli e attraverso un linguaggio logico-formale.

  5. Quali critiche sono state mosse al Neopositivismo negli Anni Trenta?
  6. Sono state criticate la pretesa di un'unità di metodo e la tendenza a privilegiare le scienze matematico-naturalistiche, respingendo come "metafisica" ogni tesi non verificabile sperimentalmente.

Domande e risposte

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