Concetti Chiave
- Il neopositivismo è una corrente del XX secolo, influenzata dal positivismo, emersa nei circoli di Vienna e Berlino.
- Si focalizza sull'analisi del linguaggio, logica formale e metodologie scientifiche, criticando la metafisica.
- Schlick, un esponente chiave, introdusse il principio di verificazione per distinguere gli enunciati scientifici.
- Il principio di verificazione sostiene che solo gli enunciati scientifici, sottoponibili a verifica, hanno significato.
- Wittgenstein sottolineava la variabilità del significato delle parole, dipendente dal contesto e dall'uso linguistico.
Indice
Origini del neopositivismo
Il neopositivismo o positivismo logico, è un filone di pensiero sorto nei primi decenni del secolo XX, su modello del positivismo, per opera dei circoli di Vienna e di Berlino.
Principi fondamentali del neopositivismo
È caratterizzato dalla particolare attenzione per lo studio delle metodologie scientifiche, per la logica formale e per l’analisi del linguaggio, nonché dalla critica alla metafisica.
Contributi di Schlick e Wittgenstein
Un esponente di questo corrente è Schlick, che enunciò il princio di verificazione: [“Stabilire il significato di un enunciato equivale a stabilire le regole secondo le quali deve essere utilizzato, il che equivale a stabilire il modo in cui esso può venire verificata. Il significato di una proposizione è il metodo della sua verificazione”.], che afferma che ciò che distingue gli enunciati scientifici da quelli che non sono scientifici, è che gli enunciati scientifici possono essere sottoposti a verifica. Per lo più Schlick ritiene che solo enunciati di questo tipo abbiano significato; codesta è una chiara critica alla metafisica e più in generale alla filosofia.
Wittgenstein si concentrò invece sui giochi linguistici, nel senso che riteneva che le regole variassero da contesto a contesto, nel senso che il significato di una parola non è immutabile, ma dipende dal suo utilizzo nel linguaggio e dal contesto in cui è impiegata.