Mongo95
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Concetti Chiave

  • Il rapporto tra uomo e angelo è spesso visto come sbilanciato, con l'angelo percepito come una figura di potenza soverchiante.
  • Guardini propone che l'angelo compia una kénosis, depotenziando la propria forza per proteggere l'intimità dell'uomo.
  • L'angelo esiste in un margine invisibile, uno spazio che gli permette di essere sia nel mondo che nell'uomo senza perdere la sua essenza celeste.
  • Cacciari descrive questo luogo dell'angelo come un non-luogo, una dimensione che sfida i confini del cosmo visibile.
  • Il margine è una scala metafisica che collega il mondo terrestre con le realtà spirituali, mantenendo l'alterità dell'angelo.

Indice

  1. Il rapporto tra uomo e angelo
  2. La kénosis dell'angelo
  3. Il margine come luogo dell'angelo

Il rapporto tra uomo e angelo

Di primo acchito il rapporto tra uomo e angelo appare decisamente problematico, sbilanciato se visto e letto a parte hominis. Infatti la tradizione giudaico-cristiana ci ha consegnato l’immagine e la realtà di un angelo di soverchiante potenza dinanzi alla quale l’uomo può solo sconfortarsi e sentirsi in certo modo schiacciato.

Sono figure che sembrano scoraggiare una relazione e che occupano una sfera radicalmente altra in rapporto all’umano e totalmente inattingibile.

La kénosis dell'angelo

Invece, per Guardini, sarà proprio l’angelo così potente a realizzare una vera e propria kénosis, a deporre la propria forza per addentrarsi nello spazio segreto della personalità, per tutelare quanto vi è in essa di più profondo.

Il margine come luogo dell'angelo

Quindi una presenza intima e insieme distanza abissale. Ma allora quale sarebbe il luogo abitato dall’angelo, in modo che possa contemporaneamente insediarsi nell’uomo e preservare la propria inesprimibile alterità, esser insieme nel mondo e in cielo? Si tratta del margine (Rand), spazio invisibile che permette all’angelo d’essere insieme nel mondo e nell’uomo senza però smarrirsi e mondanizzarsi perdendo in tal modo la propria caratteristica appartenenza al cielo. Un orlo metafisico, un confine aperto e plastico. Anche Cacciari afferma che tale luogo è essenzialmente un non-luogo, una dimensione oltre la sfera che delimita gli assi del cosmo visibile, una scala che attraversa il confine tra mondo terrestre e realtà spirituali, tra mondo invisibile e mondo umano e terreno.

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