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Sintesi ragionata del modulo: “Freud: la Psicoanalisi e la Scoperta dell’Inconscio“
“Per uno studio costruttivo e remunerativo"
L’Ambiente Culturale di fine 800; le coordinate filosofico culturali della psicoanalisi.
E’ un ambiente che presenta i segni di una prossima decadenza; lo stesso mondo culturale è tormentato da dubbi e da dilacerazioni. La letteratura e le altre forme espressive manifestano un profondo interesse per le idee della psicoanalisi. La visione di uomo razionale, sicuro e protagonista, lascia spazio ad un uomo che vive con difficoltà la sua situazione esistenziale, che è spesso in conflitto con se stesso e con gli altri e che è incapace di affermarsi. Freud coglie e riflette i temi legati al dubbio, alla mancanza di certezze e propone una psicologia in cui non vi è un confine definito tra normale e patologico.
Per Freud indagare l’inconscio non è abbandonare il razionale per l’irrazionale, ma implica la possibilità di consapevolezza critica da parte del soggetto delle proprie dinamiche intra-psichiche (la potenza della consapevolezza nel determinare la propria vita è superiore a quella dell’inconscio); Freud enfatizza la capacità della nostra mente di cogliere legami causa – effetto tra elementi dello psichismo. Freud denuncia paure e fragilità dell’uomo, ma salva pur sempre la sua capacità di cogliere legami, di capire, di avere “insight” (intuizioni, lettura di sé stessi) che possono portarlo, per quanto è possibile, a una dimensione più praticabile e serena di vita. (Freud si appresta a fare un’archeologia della psiche per capire la realtà attuale, e la ricostruzione va fatta a livello infantile. L’inconscio diventa cardine dei fenomeni psichici. A livello generale Freud opera un rovesciamento. I fenomeni psichici non sono l’effetto di preesistenti problemi del corpo, ma sono i problemi del corpo l’effetto di preesistenti problemi della psiche.)
Freud assume una griglia di concetti e di idee di stampo positivista; lui considera l’apparato psichico quasi in termini idraulici, di afflusso e deflusso, in termini di equilibrio e disequilibrio tra forze ed energie come se fosse una descrizione di dinamica idraulica. Freud instaura uno studio che si basa su fatti, su osservazioni cliniche; allude ad un’indagine tesa a trovare le catene causali che sono alla base dei nostri stati psichici; insomma un’indagine che ha vistose tinte deterministiche.
Con Freud si spicca un salto imponente, si universalizzano certi meccanismi e si afferma che riguardano tutti. Prima si parlava di nevrosi come fenomeno di pochi, ora si delucidano meccanismi che valgono per tutti. Il problema dell’inconscio diventa un problema di approccio universale, è un tipo di approccio che si situa a pieno titolo nel novero delle scienze che riguardano l’uomo.
Si passa lentamente da un modello di cura di nevrosi a una scienza generale. La psicoanalisi si divincola da un modello prettamente terapeutico e diventa un tentativo di costruire uno studio sistematico della psiche dell’uomo. Una psicoanalisi che è metà scienza e metà arte.
Lo studio della sessualità non assume solo connotazioni biologiche, ma tende verso valori e connotazioni universali. La psicoanalisi assume un valore pervasivo nella vita dell’uomo.
La psicoanalisi insegna ad andare indietro nelle trame del “simbolo” alla ricerca di percorsi associativi e ideativi, cercando soprattutto contenuti sessuali caratterizzanti la vita umana fin dall’inizio.
Una sessualità infantile che è perversa e polimorfa. Una sessualità che si annida in tutte la parti del corpo.
Con la psicoanalisi si creano degli spiragli nel buio della casa dell’inconscio; insomma si creano le premesse per passare da un a teoria dell’inconscio a una teoria della sessualità.
Il retroterra filosofico e la sua sistematizzazione
In Freud si possono rintracciare tradizioni che interpolandosi e contaminandosi danno luogo a risultati molto fecondi:
- la tradizione positivistica
- la tradizione vitalistica ( Schopenhauer, Nietzsche, ecc...)
- Il metodo dialettico di Hegel e Marx.
Freud ammette in modo esplicito le prime due tendenze; non ci sono dichiarazioni in merito alla terza, ma si è propensi a rintracciare nelle sue pagine, soprattutto per quanto riguarda la relazione conscio – inconscio elementi del metodo dialettico.
Freud è cosciente che la sua teoria è difficilmente accettabile, che pone un’altra cesura, un’altra ferita narcisistica; la prima era stata portata da Copernico, la seconda da Darwin e ora lui porta la terza: l’io non è più padrone a casa sua. Un Io che nella storia è sloggiato tre volte. La psicoanalisi certo sarà scomoda!(Basta vedere l’avversione verso essa scatenata dai regimi dittatoriali)
Qualcuno però ne apprezzerà il suo potenziale e la sua ricchezza. Mann dirà: “Non potremmo immaginare il mondo senza la psicanalisi.”
Sono quattro i temi essenziali della trattazione di Freud:
- Scoperta dell’Inconscio
- Scoperta della Libido
- Struttura della Psiche
- Allargamento dell’analisi della psiche allo studio della civiltà
Questi quattro punti poi sono coordinati in una presentazione generale.
Freud introduce incertezza e autocoscienza nella cultura; sviscera con crudezza le miserie dell’uomo, penetra nelle stanze del suo inconscio e ne rintraccia fantasmi, paure, debolezze. L’uomo non si sente più padrone di se stesso.
Freud scardina certezze, demolisce sensazioni rassicuranti!
Freud certo, insieme con Nietzsche e Marx, può essere annoverato tra coloro che a buon diritto possono essere definiti “:Maestri del Sospetto “, che vanno al di là delle apparenze e certezze, che sviscerano le menzogne sottostanti a pensieri consolidati. Tutti e tre svolgono critiche pungenti e penetranti.
Diffusione della Teoria
Inizialmente la teoria psicoanalitica non ebbe né il successo né la diffusione che Freud si attendeva. Nel movimento psicoanalitico ci furono molte defezioni (vedi Jung e Adler) che furono occasione di amarezze e rimproveri reciproci.
Solo dopo il viaggio in Usa (nel 909) Freud ebbe sentore che le sue teorie avrebbero presto ricevuto riconoscimenti ufficiali, e infatti negli anni successivi alla prima guerra mondiale i concetti psicoanalitici ebbero grande diffusione.
Forti reazioni negative suscitò la psicoanalisi, fu molto osteggiata da nazisti e fascisti.
La psicoanalisi si evidenzia come una teoria complessa della psiche che cerca di ricondurre a pochi concetti generali una vasta gamma di fenomeni.
La psicoanalisi si pone come metodologia di indagine della psiche.
La psicoanalisi a partire dal 900 fu recepita come una nuova visione del mondo. Fu utilizzata per indagare i rapporti e le strutture sociali (Scuola di Francoforte)
Fu utilizzata per cogliere il significato di svariati fenomeni culturali; quali ad esempio la letteratura, la pittura. (le fiabe ad esempio si prestarono alle interpretazioni psicoanalitiche)
Dagli Studi sull’Isteria alla Psicoanalisi
Tra tutte le scuole di psicologia, la psicoanalisi è quella che ha manifestato il maggior influsso sulla cultura novecentesca; e all’inizio è sorta come modello di cura della malattia e poi ha finito per influenzare tutta la cultura)
Nell’85 Freud si reca a Parigi, dove con Charcot pratica e studia i procedimenti dell’ipnosi.
Negli Studi sull’isteria (895) l’ipnosi non è usata per controllare il sintomo, ma per liberare le cariche emotive alla base della malattia. Questo è il metodo catartico che permette un deflusso rapido dell’energia psichica e un alleviamento dei sintomi.
A Vienna poi con Breuer studiando l’isteria perviene alla scoperta dell’inconscio e quindi alla fondazione della teoria psicoanalitica. Nel 910 nasce a Norimberga la Società di psicoanalisi.
Freud inserisce un elemento di rottura con la psichiatria ottocentesca, che si muoveva in un orizzonte materialistico e che interpretava tutti i disturbi della personalità in chiave somatica. La psichiatria classica non tendeva a prendere sul serio quegli stati psiconevrotici in cui non fossero rintracciabili lesioni organiche corrispondenti.
L’Isteria aveva però attirato l’attenzione di un gruppo di medici (esempio: Charcot e Breuer). Breuer aveva già usato l’ipnosi come metodo terapeutico ottenendo un certo successo sui sintomi isterici. Breuer, a differenza di Charcot, utilizzava l’ipnosi non come strumento di inibizione del sintomo, ma come mezzo per richiamare alla memoria avvenimenti penosi e dimenticati. Breuer aveva visto che il superamento di amnesie circa fatti spiacevoli della propria vita personale, consentiva una liquidazione delle cariche emotive connesse ai fatti stessi.
C’è l’esempio famoso di Anna O (che presentava un quadro sintomatologico caratterizzato da paralisi motoria, turbe della vista e idrofobia.)
L’idrofobia era legata a un episodio “antico”, costei aveva visto un cane bere da un bicchiere; la paziente aveva rimosso quell’episodio, ma aveva sviluppato sintomi isterici, spariti poi con l’ipnosi.
Breuer e Freud mettono a punto il metodo catartico, capace di procurare un’abreazione. Freud poi, procedendo in modo autonomo, arriva a sostenere che la causa del sintomo è da ricercare in un conflitto tra forze inconsce e forze consce. Ecco il terreno, l’humus da cui si possono trarre informazioni preziose e da cui potrà partire una cura e potrà sprigionarsi una possibilità di liberazione. Freud lentamente costruisce la sua strada teorica e analizza tutti i fenomeni nei quali un materiale psichico emerge se si verificano certe condizioni sociali ed endogene. Insomma, comincia rendere conto di tutti i fenomeni in cui agisce una rimozione, ossia arriva ad affermare che c’è qualcosa che impedisce al materiale psichico di manifestarsi. A certe condizioni, la rimozione è superata e i rapporti psichici si manifestano nella loro pienezza. La psicoanalisi viene a configurarsi come una via per analizzare retrospettivamente qual é l’origine del materiale rimosso. Quali le ragioni anche di atti mancati, di lapsus, di espressioni che suscitano riso e liberazione di cariche aggressive. Psicopatologia della via quotidiana è del 1901; il motto di Spirito e i suoi rapporti con l’inconscio è del 1905.
Scoperto il continente dell’inconscio, Freud poi si propone di decodificarne i messaggi tramite quelle manifestazioni privilegiate che sono i sogni, gli atti mancati, i lapsus e i sintomi nevrotici.
Ci sono forze operanti al di là della sfera della consapevolezza del soggetto; i sintomi quindi risultano psicogeni (ossia la matrice causante è di natura psichica)
I sintomi, dice Freud, non derivano da cause organiche, bensì da traversie psichiche.
La scoperta dell’inconscio segna l’atto di nascita della psicoanalisi che si configura appunto come psicologia del profondo. La Psicoanalisi è una teoria dinamica, ossia è una teoria che imputa l’origine dei fenomeni patologici all’azione di forze in interazione tra di loro. Le forze a cui fa riferimento la psicoanalisi sono prevalentemente legate all’inconscio, ma agiscono anche forze di origine sociale e spinte motivazionali.
La psicoanalisi è la tecnica che ha dato il contributo più sistematico alla fondazione di una psicologia orientata più agli aspetti dinamici che a quelli strutturali, più alle componenti dinamiche che a quelle strutturali.
Fu Janet, a dire il vero, il primo ad avere un approccio dinamico al disturbo psichico. Per primo formulò l’ipotesi che la genesi dei disturbi psichici dipendesse da cause psicologiche e non da cause biologiche. (a Janet Freud si riconnette e ci fu polemica tra i due.
La scoperta dell’Inconscio allora si configura in Freud come punto di partenza per una teoria dell’inconscio che è una teoria transindividuale. Freud ipotizza una specie di inconscio collettivo. La nozione di Inconscio collettivo non è solo appannaggio di Jung!(anche se è Jung che la sviluppa completamente e la porta alle sue estreme conseguenze)
La psicoanalisi una teoria complessa della psiche che cerca di ricondurre a pochi concetti generali una vasta gamma di fenomeni; una metodologia di indagine della psiche; la psicoanalisi, insomma, comincia a configurarsi come tecnica terapeutica per il trattamento dei disturbi nevrotici.
La Realtà dell’Inconscio e i modi per accedere a esso
Freud afferma che la maggior parte della nostra vita mentale si svolge al di fuori della nostra conoscenza.
Occorre studiare questa vita mentale. Un metodo efficace è proprio quello delle libere associazioni verbali; il paziente è messo da Freud nelle condizioni più idonee affinché ricordi, ideazioni, associazioni possano emergere alla sua coscienza. Nello psichismo c’è una località di questo materiale rimosso; c’è l’Inconscio che è il luogo del rimosso, un luogo ad alta conflittualità tra forze psichiche. Il materiale psichico inconscio si è sedimentato da molto tempo ed è costituito da eventi, ma anche da immagini, da simboli e significati che sono stati dati agli eventi. Il lavoro analitico è un lavoro di anamnesi, di scavo preciso, neutrale e distaccato.
L’inconscio è una realtà abissale primaria, di cui il conscio è simile a un iceberg, ne è solo la manifestazione visibile. Freud divide l’inconscio in due zone:
- la prima è quella zona in cui sono racchiusi i ricordi che hanno facilità a divenire consci; questa è il Preconscio;
- la seconda zona è quella che contiene elementi stabilmente inconsci che sono mantenuti tali dalla rimozione. La rimozione, poi, può essere superata solo con l’applicazione di tecniche apposite. L’Inconscio coincide col rimosso, allora ci si chiede quali sono le vie per superare le resistenze che sbarrano l’accesso di tali contenuti alla coscienza.
L’Inconscio non è un caos affollato di fantasmi, un magma irrefrenabile di desideri e pulsioni; ha anche una sua logica che si basa sul principio del piacere. (Freud in fondo riprende quei concetti della tradizione meccanicistico materialistica per cui l’uomo è un organismo costruito in modo da cercare il piacere ed evitare il dolore)
L’Inconscio connota una realtà caratterizzata da processi veloci, più circolari che sequenziali, da processi di condensazione e spostamento, da ritmi arcaici e primitivi.
Freud, allora, abbandonò l’ipnosi e adottò il metodo delle associazioni libere.
Col metodo delle associazioni libere, appunto, non si forza, ma si rilassa il paziente mettendolo in grado di abbandonarsi ai suoi pensieri. Si instaurano tra le parole pronunciate delle catene associative collegate con il materiale rimosso. Questo materiale inconscio funge un po’ da campo gravitazionale verso cui sono irresistibilmente attratti i pensieri del soggetto analizzato. (Il metodo delle associazioni libere ha la capacità di “aggirare“ più facilmente le censure e le rimozioni.)
Questo metodo però presenta nella analisi notevoli difficoltà che “ vanno superate” dallo sforzo solidale di paziente e terapeuta.
Tutto deve essere messo al servizio della cura, anche il transfert (ossia la ripetizione di affetti e sentimenti esperiti nell’infanzia che vengono proiettati sull’analista)
Il trasferimento sull’analista di stati d’animo ambivalenti (di amore e odio) provati dal paziente nell’infanzia nei confronti della figura genitoriale è un’occasione importante di terapia e di guarigione. Nel suo aspetto positivo il transfert implica un attaccamento amoroso che si traduce in un desiderio di guadagnare l’approvazione da parte dell’analista. Il transfert è un momento di grande importanza e risorsa per l’analisi, ma anche momento irto di rischi (il transfert può essere positivo, ma anche negativo; finché è positivo ci rende dei servigi; col transfert positivo l’Io collabora, diviene forte, fa cose inaspettate! Se il transfert è negativo conduce a sentimenti di rabbia, invidia e vendetta; può determinare un clima teso e può tradursi in violente rotture)
La Scomposizione Psicoanalitica della Personalità
Freud sostiene che l’Io è nella sua intima essenza un centro unificatore, una sorta di Io autocosciente. Freud afferma che la psiche è quell’unità complessa, costituita da un certo numero di sistemi, dotati di funzioni diverse, e disposti in un certo ordine gli uni rispetto agli altri, a guisa di metaforici luoghi psichici.
La prima topica (da topologia, luoghi della psiche)viene elaborata da Freud nel capitolo VII della Interpretazione dei Sogni e lì distingue, appunto, un Conscio, un Preconscio e un Inconscio.
Ricordiamo che questo risultato è il frutto di un lungo travaglio sperimentale e clinico di Freud, il quale partendo anche da studi di matrice biologica, aveva sostenuto che l’apparato psichico ha come obiettivo fondamentale quello di mantenere in condizioni di equilibrio la somma delle sue energie psichiche; allora se in certe parti c’è un afflusso copioso e ridondante di energia necessita una scarica che allevia la tensione e ripristina l’equilibrio.
A questo livello Freud parla di pulsione, di libido. L’energia dell’uomo, intesa come energia sessuale, come tendenza ad appetire a desiderare, si può definire libido, ossia energia psichica che poi più avanti caratterizzerà come tensione a un soddisfacimento che chiama in causa tre elementi: una Fonte, una Meta, un Oggetto.
Freud paragona la psiche ad un territorio diviso in regioni, sostiene che vi siano parti della psiche che sono in relazione tra di loro. Queste tre zone subiscono delle modificazioni nel corso del loro sviluppo. Non esistono però linee di demarcazione nette e invalicabili; Freud con questa divisione ha tentato di astrarre tre aspetti del funzionamento mentale che però interagiscono continuamente.
La seconda Topica viene elaborata da Freud nel venti e lì distingue tre istanze: Es, Io e Super Io. E’ dopo la seconda guerra mondiale che elabora la seconda topica; Questo è un periodo in cui: è finita la filosofia della pulsionalità della bella èpoche; ora compaiono nuovi personaggi sulla scena di Freud.
L’Es è il polo pulsionale della personalità, ovvero una forza impersonale e caotica. Freud ne parla come di un calderone di impulsi ribollenti che costituisce la matrice originaria della nostra psiche; l’Es non conosce né bene né male, ma obbedisce unicamente al principio del piacere. L’Es esiste al di là delle forze spazio temporali codificate da Kant. Le pulsioni rimosse vivono una sfera senza tempo e senza luogo. L’Es ignora le leggi della logica (per esempio non rispetta il principio di non contraddizione; non dispone gli eventi secondo strategie sequenziali e lineali nell’ordinare gli eventi, è caratterizzato da movimenti veloci, da repentini cambiamenti di scena)
Il Super Io è ciò che comunemente si chiama coscienza morale, ovvero l’insegnamento delle proibizioni che sono state istillate all’uomo nei primi anni di vita che poi lo accompagnano sempre anche in forma inconsapevole. Il Super Io è il successore e rappresentante dei genitori (gli educatori che avevano vegliato sull’individuo nei primi giorni di vita.)
Il Super Io perpetua quelle funzioni. Il Super Io è quell’istanza che si crea alla fine del complesso edipico, quando il bambino introietta i divieti parentali e le convenzioni morali; il Super Io è quella struttura che funge da censore interno e che erige una barriera al libero sprigionarsi delle pulsioni.
L’Io è la parte organizzata della personalità che si trova a dovere fare i conti con le esigenze di padroni severi che sono l’Es, il Super Io e il mondo esterno.
L’Io è la sfera degli interessi affettivi e cognitivi che collegano l’individuo al mondo.
L’Io è l’istanza che si trova a dovere equilibrare tramite opportuni compromessi pressioni disparate e perlopiù in contrasto tra di loro.
Spinto così dall’Es, stretto dal Super Io e respinto dalla realtà, l’Io lotta per venire a capo del suo compito economico di stabilire l’armonia tra le forze e gli impulsi che agiscono in lui e su di lui.
Il tipo di rapporto tra l’Io e i suoi padroni rappresenta un fondamentale criterio di discriminazione tra normalità e nevrosi. Se le esigenze dell’Es sono eccessive, o se il Super Io è troppo debole o troppo rigoroso o poco duttile, soluzioni pacifiche è difficile raggiungerle. Se l’Es sopraffà il Super Io debole si avranno comportamenti asociali e proibiti (vedi Musatti)
L’Io deve essere un abile mediatore nel tenere unite istanze contrapposte. E’ importante il ruolo integrativo dell’Io; in analisi occorre testare la sua robustezza e la sua capacità di muoversi in base al principio di realtà. Freud sottolinea il ruolo fondamentale che ha l’Io in analisi; la partecipazione alla cura dell’Io è la conditio sine qua non del processo analitico; l’analisi implica un Io robusto con una buona funzione di realtà. Freud è infatti scettico riguardo alla possibilità di cura delle personalità psicotiche, con imponenti difetti narcisistici e con personalità strutturate su meccanismi arcaici. Può succedere anche che il Super Io sia troppo rigido e che provochi la rimozione o altri processi di difesa, così le istanze dell’Es divengono inconsce e si manifestano in sintomi. La seconda topica dà conto degli aspetti conflittuali della psiche.
Non bisogna fare confusioni
Se l’Es si identifica completamente con l’inconscio, l’Io e il Super Io non coincidono perfettamente col sistema conscio- preconscio; l’Io e il Super Io partecipano anch’essi del sistema inconscio.
Freud, come si vede, arriva ad elaborare la seconda topica perché deve specificare in modo più approfondito quali sono le dimensioni del processo psichico, e per fare ciò ha bisogno di una Dimensione Dinamica e di una Dimensione Economica.
La Dimensione Dinamica dice come le varie istanze psichiche sono correlate tra di loro, indica i meccanismi difensivi che il paziente attua e che tipo di sviluppo sta svolgendo l’Io.
La Dimensione Economica dice a che punto è l’equilibrio energetico del paziente.
C’è un certo legame con l’Aufhebung hegeliano. Nella dialettica conscio-inconscio si instaura un procedimento dialettico; c’è un’idea in sé e per sé che poi diventa fuori di sé; (la crisi che inizialmente si induce nel paziente col processo analitico e infine Idea che ritorna in sé (l’individuo che è finalmente se stesso ed è a contatto con le sue fonti e le sue radici. Guarito, liberato. In analisi si demoliscono le difese dell’Io e tutto ciò ha senso nella misura in cui si effettua un’opera di consolidamento dell’Io. E anche qui il procedimento tesi, antitesi, sintesi è presente. L’Io, ricordiamo, consuma molta energia nel cercare di tenere assieme le parti dello psichismo e nel tentativo di mediare tra esigenze contrapposte. L’Io, ricordiamo, è costantemente indaffarato in queste operazioni.
L’Io, insomma, mostra una fenomenologia estremamente complessa; il panorama dell’Io è articolato e ricco di tensioni molteplici. E poi l’Io è il fine della terapia analitica Freudiana (ricordiamo che lo scopo della terapia è sottrarre energia all’Es per renderla disponibile alle funzioni dell’Io)
Freud, comunque, verso la fine della sua elaborazione, mostra scetticismo nei confronti di una guarigione completa; mette in evidenza come gli uomini hanno la deleteria tendenza a ripetere ossessivamente atti e pensieri, a manifestare una tendenza alla conservazione dei propri stati psichici, e che in effetti l’analisi non risolve mai completamente i conflitti psichici, ed è come se gli individui, in effetti fossero in analisi per tutta la vita!
I Sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici
Il sogno, la psicopatologia della vita quotidiana e il motto di spirito costituiscono modi privilegiati per accedere alle stanze dell’inconscio.
Per gli studi psicologici l’Interpretazione dei Sogni (1900) è un’opera rivoluzionaria. Freud vede nei fenomeni onirici la via regia che porta alla conoscenza dell’inconscio nella vita psichica. I sogni sono l’appagamento camuffato di un desiderio rimosso. Freud distingue all’interno del sogno:
- Un contenuto manifesto (la scena così come appare con i suoi contenuti estetici e coreografici)
- Un contenuto latente, l’insieme delle tendenze che danno luogo alla scena onirica. Il sogno è la via regia all’inconscio.
Il rivestimento esterno del sogno è dato da processi di condensazione, spostamento, poi con un lavoro di interpretazione si va a ricostruire ciò che del contenuto manifesto allude al contenuto latente. Il sogno è l’appagamento simbolico e allucinatorio di un desiderio. Il sogno sceglie la forma indiretta perché tratta desideri inaccettabili del soggetto che cadono sotto l’azione della censura.
Il contenuto manifesto dei sogni non è nient’altro che la forma elaborata e travestita (sotto l’azione della censura) in cui si presentano i desideri latenti.
Il sogno è la realizzazione di un desiderio; realizzazione che si rintraccia anche dietro gli aspetti negativi e spiacevoli del sogno.
Le interpretazioni psicoanalitiche ripercorrono a ritroso il processo di traslazione del contenuto latente in quello manifesto. C’è tutto un lavoro teso a cogliere i messaggi segreti dell’Es.
Nella “Psicopatologia della vita quotidiana “ si parla di quei contrattempi della vita quotidiana (lapsus, dimenticanze, incidenti banali) che si è soliti attribuire al caso. Per Freud esiste, ricordiamolo, il principio del determinismo psichico; nella nostra mente nulla avviene per caso, ma ogni evento è il prodotto necessario di determinate cause. Per Freud anche questi eventi, questi microfenomeni hanno un significato ben preciso. Freud scorge in certi atti una manifestazione camuffata dell’inconscio, ossia una specie di compromesso fra l’intenzione cosciente del soggetto e determinati pensieri inconsci che si agitano nella psiche. (per esempio un lapsus linguae: quello di un giovane che afferma di avere ravvisato di una ballerina la sua “spogliatezza” anziché “spigliatezza“; per esempio un bambino che invitato a dire cosa vuole tra cioccolata e giocattoli dice “ciccolattoli”)
Quest’irruzione dell’inconscio nel conscio vale per qualsiasi incidente, come ad esempio anche il dimenticare dei nomi o lo smarrire determinati oggetti, per il fatto che ad essi sono associati sentimenti spiacevoli.
Certi incidenti, certi refusi, certe dimenticanze di nomi sono spiegabili in base a materiale inconscio che svolge la sua azione oltrepassando la censura e le difese del soggetto.
La Nevrosi e il Sintomo sono l’attualizzazione di un conflitto che si è insediato originariamente nell’Inconscio. La Nevrosi è considerata una malattia degli affetti, in cui l’Io ha un buon principio di Realtà, e l’angoscia essenziale è quella di castrazione. Sappiamo poi, nell’evoluzione degli studi, che per lo schematismo fondamentale di Freud le altre due strutture fondamentali sono quella psicotica in cui prevale l’angoscia di frantumazione e quella boderline in cui prevale il timore di perdere l’oggetto d’amore.
Nella nevrosi l’Io fallisce nella sua istanza di mediatore psichico; non riesce a mediare tra le esigenze dell’Es e le esigenze del Super Io; quindi si innesca una disarmonia, un conflitto che ha effetti sull’entità psicofisica. L’io fallisce, si mostra inadeguato, ma manifesta pur sempre una funzione di realtà adeguata.
La Teoria della sessualità e il complesso edipico
L’aspetto dell’elaborazione di contenuti sessuali è quello più ricorrente della psicoanalisi; prima di Freud la sessualità era considerata uguale alla genitalità; Freud invece afferma che ci sono tendenze psicosessuali diverse dal coito, per esempio nella sessualità infantile; nella sublimazione, nelle Perversioni; atti che hanno rinunciato al fine riproduttivo e perseguono il piacere come fine indipendente. Freud insomma fu condotto ad ampliare il concetto di sessualità fino a vedervi un’energia suscettibile di dirigersi verso le mete più disparate. Freud parla di un’energia che chiama libido che vede come un flusso migratorio fissato di volta in volta ad alcune parti del corpo dette zone erogene. Freud afferma recisamente l’esistenza di una sessualità infantile; il piccolo uomo viene visto come un essere perverso e polimorfo.
Il piccolo è un essere capace di perseguire il piacere indipendentemente da scopi riproduttivi, mediante i più svariati organi (appunto: polimorfismo)
Lo sviluppo psicosessuale del soggetto avviene in tre fasi, ognuna delle quali appare caratterizzata da una specifica zona erogena (fase orale, fase anale, fase genitale).
In ogni fase ci sono da verificare tre cose della pulsione: oggetto, meta, fonte.
La fonte della pulsione è uno stato di eccitamento del corpo, trae origine dai bisogni corporei che creano uno stato di tensione interna(appunto l’eccitamento sessuale è localizzato nelle zone erogene: orale, anale, genitale
La meta o scopo della pulsione è l’eliminazione di tale eccitamento per riportare l’organismo ad uno stato di equilibrio; e ciò si verifica solo se c’è soddisfazione del bisogno.
L’oggetto è appunto ciò su cui la tensione può scaricarsi.
Nella fase orale, per esempio, la fonte, la zona erogena, è quella intorno alla bocca (zona molto innervata e sensibile); l’oggetto invece è ciò a cui mira la pulsione, in tal caso è il seno materno.
La fase genitale inizia intorno ai tre anni e si suddivide:
- in una fase fallico edipica
- in un fase genitale: questa sarebbe caratterizzata dal famoso complesso di castrazione; ossia l’uomo teme di essere evirato, la donna soffre dell’invidia del pene e si sente evirata.
Connessa alla fase fallico-edipica vi è la teoria del complesso edipico; ossia un atteggiamento libidico verso il genitore di sesso opposto e un atteggiamento ambivalente verso il genitore dello stesso sesso. Il complesso edipico si sviluppa tra i tre e i cinque anni, e a seconda della sua risoluzione o meno, si determina un certo sviluppo della sessualità. Il piccolo vuole stare con la madre e odia il padre. Il bambino vuole dormire con lei e spesso compie dei veri e propri tentativi di seduzione; lo stesso accade per la bambina che fa la civettuola; e i genitori spesso inconsciamente fomentano il gioco.
Dopo la fase edipica inizierebbe una lunga fase di latenza: uno stato di quiescenza che va dai cinque ai dodici, tredici anni. Questa è la fase in cui le pulsioni dormono, e allora sono possibili acquisizioni cognitive, sportive; in cui il bambino si impegna con profitto nelle attività di studio e nelle attività sportive.
In generale, nello sviluppo ontogenetico per la psicoanalisi, se le cose non vanno bene, se ci sono eventi, simbolizzazioni e costellazioni psico-affettive che creano blocchi, si ha nevrosi, perversione o psicosi.
Fase orale, anale e fallica poi sono stati oggetto di molte elaborazioni dagli studi psicoanalitici successivi.
Ci sono certo peculiarità che appartengono ad ogni fase.
La fase orale, sarebbe più caratterizzata dalla impulsività, dalla eccentricità; chi si fissa a questa fase, diventa un adulto dagli impulsi incontenibili, con la testa per aria, eccentrico, svagato, poeta, sognatore. La fase anale prepara le basi per una personalità precisa, meticolosa, maniaca dell’ordine, che trattiene sentimenti ed emozioni. La fase fallico edipica preparerebbe le basi per una struttura di personalità impetuosa, aggressiva e competitiva.
La Religione e la Civiltà
Nell’ultimo periodo Freud si occupa di Religione e Civiltà. Scrive Il Disagio della Civiltà, Totem e Tabù e l’Avvenire di un’illusione.
Le rappresentazioni religiose, dice Freud in Avvenire di un'illusione, sono forti perché sono appagamenti di desideri più antichi, più forti e più pressanti dell’umanità. I sentimenti religiosi sono forti perché forti sono questi desideri. C’è un desiderio infantile inconscio di volere essere protetti. La figura di un Dio ultraterreno temuto e amato è solo la proiezione dei rapporti psichici ambivalenti con il padre terreno.
La società dice Freud (Il Disagio della Civiltà, 930) impone un costo in termini libidici e di felicità. La società è costretta a porre un argine ad un numero rilevante di desideri e di pulsioni. La società è costretta a deviare l’energia libidica e la ricerca del piacere in prestazioni sociali e lavorative. La Società perseguendo l’opera paterna dà luogo a un Super Io sociale incarnato in una serie di divieti e di norme (un Super Io sociale alla stessa stregua di quello individuale affaccia severe esigenze ideali e il mancato conformarsi alle quali viene punito con l’angoscia morale). Freud certo non vagheggia un’umanità felice e buona da contrapporre alle imposizioni sociali. L’antropologia di Freud sul finire presenta molti punti di contatto con Schopenhauer. La visione di Freud assume tratti decisamente realistici e pessimistici; contro coloro che pensano che l’uomo possa essere felice Freud pensa che la sofferenza è componente strutturale della vita, visto che siamo costretti a perire nel corpo e nella psiche e che siamo costretti a morire.
L’uomo non è affatto al suo interno una creatura gentile che vuole essere amata, non aspira a sublimi e dolci pensieri, anzi al suo interno annovera notevoli pulsioni distruttive; c’è nell’uomo una forte componente di aggressività.
C’è un ripensamento nell’ultima fase della sua teoria psicoanalitica generale. Le pulsioni sono ora divise in due specie:
- quelle che tendono a conservare e unire (pulsioni erotiche)
- quelle che invece tendono a distruggere e a uccidere (le pulsioni aggressive /distruttive)
C’é una lotta Eros-Thanatos e in essa Freud vede condensata l’intera storia dell’umanità. La tendenza aggressiva (Thanatos) non la si può sopprimere totalmente, ma si può solo cercare di dominarla. Freud giunge a conclusioni pessimistiche.
In sintesi nell’ultimo Freud le opere che incidono maggiormente sono: Totem a Tabù (912- 913) in cui c’è l’analisi dell’orda primitiva: La civiltà, la cultura, dice Freud, nasce dalla uccisione del padre, che aveva accesso a tutte le donne. Contemporaneamente nasce il tabù dell’incesto. La società civile nasce in seguito alla uccisione e del padre, e il totem va a sostituire il padre eliminato, e ciò corrisponde a una sorta di risarcimento simbolico. Anche nella nostra cultura ci sono retaggi di questi movimenti psichici primitivi; per esempio l’eucaristia è un a riattualizzazione del pasto totemico.
In Al di là del principio del Piacere (920) oltre a Eros dice c’è Thanatos (la componente aggressiva è più forte; l’individuo come supremo intento ha quello di ripristinare lo stato inorganico. Il Super Io ora assume connotazioni interne di carattere più distruttivo. Ogni desiderio, dice, Freud contiene una originaria tensione verso la morte. L’individuo ciò che vuole è in realtà accedere nuovamente allo stato primigenio e indistinto. C’è Eros più Thanatos, allora i sensi di colpa che nascono dai nostri desideri fanno sì che nascano sublimazioni ingenti.
E’ funzionale sia all’ordine sociale che alla aggressività si accompagni un dilacerante senso di colpa. Qualsiasi desiderio sessuale contiene anche un’antica e originaria tensione verso la morte.
In “ Disagio della Civiltà “ (930) Freud approfondisce le sue conclusioni dimesse e pessimistiche. La nostra civiltà nasce dal terreno della inibizione, dal soddisfacimento di pulsioni sublimate.
La nostra civiltà comporta una riduzione di felicità in cambio di più sicurezza. I sensi di colpa che sgorgano dai nostri desideri fanno in modo che gli individui costruiscano sublimazioni molteplici; e questo è un bene.
Un Super Io censore implacabile e rigido disciplina e organizza i rapporti tra gli uomini, contiene energie e pulsioni distruttive.
La società, dice Freud, ha bisogno costituzionalmente di repressione e inibizione; la Società certo non può essere assolutamente benevola verso la tendenza al piacere dell’individuo; un libero sfogo delle pulsioni, senza freni, censure e paletti comporta dissoluzione e disgregazione della convivenza civile.
Occorre estendere, articolare e diversificare i propri interessi; occorre investire energie libidiche non solo sul piano sessuale.
Un investimento solo sul piano sessuale è sempre precario, e poi può toccare corde pericolose. Un grande amore, dice, ha sempre componenti di precarietà. Insomma, per rispondere al disagio intrinseco alla civiltà è meglio pluralizzare le pulsioni, così si crea uno schermo difensivo, una sorta di meccanismo che permette un deflusso di energie pericolose, oscure e ossessive.
E’ meglio pluralizzare le pulsioni su più oggetti.
La società è un male minore di ciò che sarebbe un’umanità senza società che potesse dare luogo a una lotta di tutti contro tutti, al caos primigenio e all’esplosione di pulsionalità e bestialità. (l’uomo in una situazione del genere non sarebbe felice e sarebbe pure pericoloso per il prossimo)
Freud però non si fa apologeta di un disagio della civiltà; tra i modelli estremi di una società repressiva ed una società senza regole e sacrifici (una società che si auto-annulla) è auspicabile una società che pur non escludendo regole e sacrifici cerchi nel limite del possibile di ridurre gli spazi di repressione e sofferenza, facendo in modo che l’inevitabile prezzo da pagare alla società risulti il meno oneroso possibile.
La società, dice Freud, ha bisogno costituzionalmente di repressione e inibizione; la Società certo non può essere assolutamente benevola verso la tendenza al piacere dell’individuo; un libero sfogo delle pulsioni, senza freni, censure e paletti comporta dissoluzione e disgregazione della convivenza civile.
Occorre estendere, articolare e diversificare i propri interessi; occorre investire energie libidiche non solo sul piano sessuale.
Un investimento solo sul piano sessuale è sempre precario, e poi può toccare corde pericolose. Un grande amore, dice, ha sempre componenti di precarietà.
Insomma, per rispondere al disagio intrinseco alla civiltà è meglio pluralizzare le pulsioni, così si crea uno schermo difensivo, una sorta di meccanismo che permette un deflusso di energie pericolose, oscure e ossessive.
E’ meglio pluralizzare le pulsioni su più oggetti.
La società, certo, è un male minore di ciò che sarebbe un’umanità senza società che potesse dare luogo a una lotta di tutti contro tutti, al caos primigenio e all’esplosione di pulsionalità e bestialità. (l’uomo in una situazione del genere non sarebbe felice e sarebbe pure pericoloso per il prossimo)
Freud però non si fa apologeta di un disagio della civiltà; tra i modelli estremi di una società repressiva ed una società senza regole e sacrifici (una società che si auto-annulla) è auspicabile una società che pur non escludendo regole e sacrifici cerchi nel limite del possibile di ridurre gli spazi di repressione e sofferenza, facendo in modo che l’inevitabile prezzo da pagare alla società risulti il meno oneroso possibile.
A cura di G. Grasso -- “ Per uno studio costruttivo e remunerativo “
Hegel e Marx . Freud ammette in modo esplicito le prime due tendenze; non ci sono dichiarazioni in merito alla terza,
ma si è propensi a rintracciare nelle sue pagine, soprattutto per quanto riguarda la relazione conscio – inconscio
elementi del metodo dialettico.
Freud è cosciente che la sua teoria è difficilmente accettabile, che pone un’altra cesura, un’altra ferita narcisistica; la
prima era stata portata da Copernico, la seconda da Darwin e ora lui porta la terza : L’io non è più padrone a casa
sua. Un Io che nella storia è sloggiato tre volte. La psicoanalisi certo sarà scomoda! ( Basta vedere l’avversione
verso essa scatenata dai regimi dittatoriali ) Qualcuno però ne apprezzerà il suo potenziale e la sua ricchezza. Mann
dirà. “ Non potremmo immaginare il mondo senza la psicanalisi.”
Sono quattro i temi essenziali della trattazione di Freud.
1) Scoperta dell’Inconscio.
2) Scoperta della Libido
3) Struttura della Psiche
4) Allargamento dell’analisi della psiche allo studio della civiltà
Questi quattro punti poi sono coordinati in una presentazione generale.
Freud introduce incertezza e autocoscienza nella cultura; sviscera con crudezza le miserie dell’uomo, penetra nelle
stanze del suo inconscio e ne rintraccia fantasmi, paure, debolezze. L’uomo non si sente più padrone di se stesso.
Freud scardina certezze, demolisce sensazioni rassicuranti!
Freud certo, insieme con Nietzsche e Marx, può essere annoverato tra coloro che a buon diritto possono essere
definiti “:Maestri del Sospetto “ , che vanno al di là delle apparenze e certezze, che sviscerano le menzogne sottostanti
a pensieri consolidati. Tutti e tre svolgono critiche pungenti e penetranti.
Diffusione della Teoria
Inizialmente la teoria psicoanalitica non ebbe né il successo né la diffusione che Freud si attendeva. Nel movimento
psicoanalitico ci furono molte defezioni ( vedi Jung e Adler ) che furono occasione di amarezze e rimproveri reciproci.
- Solo dopo il viaggio in Usa ( nel 909) Freud ebbe sentore che le sue teorie avrebbero presto ricevuto
riconoscimenti ufficiali, e infatti negli anni successivi alla prima guerra mondiale i concetti psicoanalitici ebbero
grande diffusione
Forti reazioni negative suscitò la psicoanalisi, fu molto osteggiata da nazisti e fascisti.
La psicoanalisi si evidenzia come una teoria complessa della psiche che cerca di ricondurre a pochi concetti generali
una vasta gamma di fenomeni.
La psicoanalisi si pone come metodologia di indagine della psiche.
La psicoanalisi a partire dal 900 fu recepita come una nuova visione del mondo -- Fu utilizzata per indagare i
rapporti e le strutture sociali ( Scuola di Francoforte ) - Fu utilizzata per cogliere il significato di svariati fenomeni
culturali; quali ad esempio la letteratura, la pittura. ( le fiabe ad esempio si prestarono alle interpretazioni
psicoanalitiche )
Dagli Studi sull’Isteria alla Psicoanalisi
Tra tutte le scuole di psicologia, la psicoanalisi è quella che ha manifestato il maggior influsso sulla cultura
novecentesca; e all’inizio è sorta come modello di cura della malattia e poi ha finito per influenzare tutta la cultura )
Nell’85 Freud si reca a Parigi, dove con Charcot pratica e studia i procedimenti dell’ipnosi.
Negli Studi sull’isteria ( 895) l’ipnosi non è usata per controllare il sintomo, ma per liberare le cariche emotive alla
base della malattia. Questo è il metodo catartico che permette un deflusso rapido dell’energia psichica e un
alleviamento dei sintomi.
A Vienna poi con Breuer studiando l’isteria perviene alla scoperta dell’inconscio e quindi alla fondazione della teoria
psicoanalitica.
Nel 910 nasce a Norimberga la Società di psicoanalisi
Freud inserisce un elemento di rottura con la psichiatria ottocentesca, che si muoveva in un orizzonte materialistico e
che interpretava tutti i disturbi della personalità in chiave somatica. La psichiatria classica non tendeva a prendere sul
serio quegli stati psiconevrotici in cui non fossero rintracciabili lesioni organiche corrispondenti.
L’Isteria aveva però attirato l’attenzione di un gruppo di medici ( es Charcot e Breuer ). Breuer aveva già usato
l’ipnosi come metodo terapeutico ottenendo un certo successo sui sintomi isterici. Breuer, a differenza di Charcot,
utilizzava l’ipnosi non come strumento di inibizione del sintomo, ma come mezzo per richiamare alla memoria
avvenimenti penosi e dimenticati. Breuer aveva visto che il superamento di amnesie circa fatti spiacevoli della propria
vita personale, consentiva una liquidazione delle cariche emotive connesse ai fatti stessi.
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A cura di G. Grasso -- “ Per uno studio costruttivo e remunerativo “
C’è l’esempio famoso di Anna O ( che presentava un quadro sintomatologico caratterizzato da paralisi motoria, turbe
della vista e idrofobia. ) L’idrofobia era legata a un episodio “antico”, costei aveva visto un cane bere da un
bicchiere; la paziente aveva rimosso quell’episodio, ma aveva sviluppato sintomi isterici, spariti poi con l’ipnosi.
Breuer e Freud mettono a punto il metodo catartico, capace di procurare un’abreazione -- Freud poi, procedendo in
modo autonomo, arriva a sostenere che la causa del sintomo è da ricercare in un conflitto tra forze inconsce e forze
consce. Ecco il terreno, l’humus da cui si possono trarre informazioni preziose e da cui potrà partire una cura e potrà
sprigionarsi una possibilità di liberazione. --- Freud lentamente costruisce la sua strada teorica e analizza tutti i
fenomeni nei quali un materiale psichico emerge se si verificano certe condizioni sociali ed endogene. Insomma,
comincia rendere conto di tutti i fenomeni in cui agisce una rimozione, ossia arriva ad affermare che c’è qualcosa che
impedisce al materiale psichico di manifestarsi. A certe condizioni, la rimozione è superata e i rapporti psichici si
manifestano nella loro pienezza --- La psicoanalisi viene a configurarsi come una via per analizzare
retrospettivamente qual é l’origine del materiale rimosso. Quali le ragioni anche di atti mancati, di lapsus, di
espressioni che suscitano riso e liberazione di cariche aggressive. Psicopatologia della via quotidiana è del 1901 ;
Il motto di Spirito e i suoi rapporti con l’inconscio è del 1905 - Scoperto il continente dell’inconscio, Freud poi si
propone di decodificarne i messaggi tramite quelle manifestazioni privilegiate che sono i sogni, gli atti mancati, i
lapsus e i sintomi nevrotici.
-- Ci sono forze operanti al di là della sfera della consapevolezza del soggetto; i sintomi quindi risultano psicogeni
( ossia la matrice causante è di natura psichica ) I sintomi, dice Freud, non derivano da cause organiche, bensì da
traversie psichiche.
La scoperta dell’inconscio segna l’atto di nascita della psicoanalisi che si configura appunto come psicologia del
profondo. -- La Psicoanalisi è una teoria dinamica, ossia è una teoria che imputa l’origine dei fenomeni patologici
all’azione di forze in interazione tra di loro. Le forze a cui fa riferimento la psicoanalisi sono prevalentemente legate
all’inconscio, ma agiscono anche forze di origine sociale e spinte motivazionali - La Psicoanalisi è la tecnica che ha
dato il contributo più sistematico alla fondazione di una psicologia orientata più agli aspetti dinamici che a quelli
.
strutturali, più alle componenti dinamiche che a quelle strutturali
Fu Janet, a dire il vero, il primo ad avere un approccio dinamico al disturbo psichico. Per primo formulò l’ipotesi che
la genesi dei disturbi psichici dipendesse da cause psicologiche e non da cause biologiche [ a Janet Freud si riconnette e
ci fu polemica tra i due ]
La scoperta dell’Inconscio allora si configura in Freud come punto di partenza per una teoria dell’inconscio che è una
teoria transindividuale. Freud ipotizza una specie di inconscio collettivo. La nozione di Inconscio collettivo non è solo
appannaggio di Jung! ( anche se è Jung che la sviluppa completamente e la porta alle sue estreme conseguenze )
La psicoanalisi una teoria complessa della psiche che cerca di ricondurre a pochi concetti generali una vasta gamma di
fenomeni; una metodologia di indagine della psiche; la psicoanalisi, insomma, comincia a configurarsi come tecnica
terapeutica per il trattamento dei disturbi nevrotici.
La Realtà dell’Inconscio e i modi per accedere a esso
Freud afferma che la maggior parte della nostra vita mentale si svolge al di fuori della nostra conoscenza. --
* [ Occorre studiare questa vita mentale. Un metodo efficace è proprio quello delle libere associazioni verbali; il
paziente è messo da Freud nelle condizioni più idonee affinché ricordi, ideazioni, associazioni possano emergere alla
sua coscienza. Nello psichismo c’è una località di questo materiale rimosso; c’è l’Inconscio che è il luogo del
rimosso, un luogo ad alta conflittualità tra forze psichiche. Il materiale psichico inconscio si è sedimentato da molto
tempo ed è costituito da eventi, ma anche da immagini, da simboli e significati che sono stati dati agli eventi.
Il lavoro analitico è un lavoro di anamnesi , di scavo preciso, neutrale e distaccato. ]
L’Inconscio è una realtà abissale primaria di cui il conscio è simile a un iceberg, ne è solo la manifestazione visibile.
Freud divide l’inconscio in due zone: la prima è quella zona in cui sono racchiusi i ricordi che hanno facilità a
divenire consci; questa è il Preconscio. La seconda zona è quella che contiene elementi stabilmente inconsci che sono
mantenuti tali dalla rimozione - La rimozione, poi, può essere superata solo con l’applicazione di tecniche apposite.
L’Inconscio coincide col rimosso, allora ci si chiede quali sono le vie per superare le resistenze che sbarrano l’accesso
di tali contenuti alla coscienza.
L’Inconscio non è un caos affollato di fantasmi, un magma irrefrenabile di desideri e pulsioni; ha anche una sua
logica che si basa sul principio del piacere. * [ Freud in fondo riprende quei concetti della tradizione
meccanicistico materialistica per cui l’uomo è un organismo costruito in modo da cercare il piacere ed evitare il
dolore] 3
A cura di G. Grasso -- “ Per uno studio costruttivo e remunerativo “
L’Inconscio connota una realtà caratterizzata da processi veloci, più circolari che sequenziali, da processi di
condensazione e spostamento, da ritmi arcaici e primitivi.
Freud, allora, abbandonò l’ipnosi e adottò il metodo delle associazioni libere -- Col metodo delle associazioni
libere, appunto, non si forza, ma si rilassa il paziente mettendolo in grado di abbandonarsi ai suoi pensieri. Si
instaurano tra le parole pronunciate delle catene associative collegate con il materiale rimosso. Questo materiale
inconscio funge un po’ da campo gravitazionale verso cui sono irresistibilmente attratti i pensieri del soggetto
analizzato. [ Il metodo delle associazioni libere ha la capacità di “aggirare “ più facilmente le censure e le rimozioni. ]
Questo metodo però presenta nella analisi notevoli difficoltà che “ vanno superate” dallo sforzo solidale di paziente e
terapeuta.
Tutto deve essere messo al servizio della cura, anche il transfert ( ossia la ripetizione di affetti e sentimenti esperiti
nell’infanzia che vengono proiettati sull’analista ) Il trasferimento sull’analista di stati d’animo ambivalenti ( di amore
e odio ) provati dal paziente nell’infanzia nei confronti della figura genitoriale è un’occasione importante di terapia e di
guarigione. Nel suo aspetto positivo il transfert implica un attaccamento amoroso che si traduce in un desiderio di
guadagnare l’approvazione da parte dell’analista - Il transfert è un momento di grande importanza e risorsa per
l’analisi, ma anche momento irto di rischi [ il transfert può essere positivo, ma anche negativo; finché è positivo ci