Concetti Chiave
- Freud ha descritto le pulsioni psichiche in conflitto, evidenziando le loro caratteristiche e destini come conversione, rimozione e sublimazione.
- Le pulsioni fondamentali individuate da Freud sono "eros", legato alla vita e sessualità, e "thànatos", una pulsione di morte orientata al ritorno all'inanimato.
- Il thànatos si manifesta attraverso il masochismo primario e tendenze distruttive, culminando in un desiderio di regressione all'inorganico.
- Freud ha esplorato la regolazione delle forze psichiche secondo il principio di piacere, che riduce la tensione, e dispiacere, che la aumenta.
- Il principio di piacere è limitato dal principio di realtà e dalla coazione a ripetere, che induce a rivivere compulsivamente esperienze infantili.
Le pulsioni secondo Freud
Durante il suo percorso filosofico Freud, dal punto di vista dinamico, ha evidenziato le forze psichiche in conflitto l'uno con l'altra. Nell'opera "Pulsioni e loro destini" del 1915 ha descritto le caratteristiche generali delle pulsioni, la loro forza, la meta e i loro destini: la conversione nell'opposto, la rimozione e la sublimazione.
Le pulsioni secondo Freud, non hanno sempre un carattere 'progressivo' (ovvero quello di agevolare lo sviluppo dell'individuo e della specie), piuttosto 'conservativo' (ovvero quello di ristabilire condizioni precedenti).
Eros e thànatos
Il filosofo aveva individuato due pulsioni fondamentali: "eros" (con questo termine intendeva l'insieme delle pulsioni libidiche cioè la sessualità, ma anche la tendenza di ogni cellula alla vita, a differire la morte) e thànatos (con questo termine intendeva una sorta di pulsione di morte, cioè la tendenza istintiva dell'organismo di dissolversi e al ritorno a uno stato inanimato).
È proprio il thànatos alla fine a prevalere, si esprime innanzitutto in una sorta di "masochismo primario" per arrivare a vere e proprie pulsioni aggressive e distruttive, una sorta di tendenza a "ritornare nel grembo della madre" e, infine, a regredire all'inorganico.
Principio di piacere e dispiacere
Freud dal punto di vista "economico", ha considerato la regolazione delle forze psichiche secondo i principi di piacere e dispiacere. Nell'opera "Al di là del principio di piacere" del 1920 aveva affermato come il piacere conducesse a una riduzione della tensione, mentre il dispiacere a un aumento della tensione.
Ma questo principio di piacere e dispiacere è limitato sia dal 'principio di realtà', necessità di adattarsi alla realtà, sia dalla 'coazione a ripetere', cioè l'induzione di molti individui a ripetere situazioni dell'infanzia in modo compulsivo.