Concetti Chiave
- Duhem critica l'idea che l'esperimento scientifico possa essere separato dalle teorie, sostenendo che i fatti sono sempre interpretazioni teoriche.
- Nella scienza, i risultati non derivano dalla pura osservazione ma da un complesso di ipotesi teoriche che l'esperimento mette alla prova nel loro insieme.
- Duhem rigetta l'induttivismo e propone il metodo ipotetico-deduttivo, dove le teorie precedono i fatti e non viceversa.
- Il metodo ipotetico-deduttivo si basa su principi teorici posti ipoteticamente, da cui si deducono conseguenze per poi interpretarle fisicamente.
- Duhem conclude che l'esperienza non può stabilire la verità delle ipotesi teoriche, data l'approssimazione dei dati empirici e la possibilità di alternative teoriche.
All'ideale positivistico di scienza che esaltava l'esperimento rispetto alla teoria, che incitava a diffidare delle ipotesi per abbandonarsi fiduciosi alla salda base dei fatti, Duhem oppone una radicale critica della nozione di esperimento scientifico. Egli osserva che i fatti non possono mai essere separati dalle teorizzazioni: ogni "fatto" scientifico è in realtà l'interpretazione di un evento compiuta alla luce di alcune teorie, il cui peso nella comprensione del risultato di un esperimento è tanto maggiore quanto più quest'ultimo viene compiuto tramite l'uso di raffinati apparati sperimentali.
Nella scienza, dunque, il risultato non dipende mai dalla pura osservazione, ma da un complesso e articolato sistema di ipotesi teoriche; quel che l'esperienza mette alla prova è questo intero complesso, mai la singola ipotesi isolata.
Il metodo ipotetico-deduttivo
Ciò comporta una rilevante conseguenza metodologica: se la scienza non può fare riferimento a una "base fattuale" sicura, in quanto legata all'esperienza, cade la pretesa dell'induttivismo di poter far nascere le teorie dai fatti, poiché i fatti scientificamente significanti non esistono prima delle teorie e senza le teorie.Contro l'induttivismo, Duhem sostiene dunque che il metodo scientifico è ipotetico-deduttivo:
1. prima si pongono in via ipotetica i principi di una teoria, cioè sistemi di equazioni privi di interpretazione fisica diretta;
2. poi si deducono da questi alcune conseguenze matematicamente lecite;
3. solo alla fine i principi sono interpretati fisicamente, tramite la scelta di far corrispondere alcuni simboli ad alcuni oggetti, e dunque diventano suscettibili di controllo empirico, di verifica sperimentale.
Esperienza e verità
Anche se il controllo empirico risulta favorevole non Io si potrà mai, tuttavia, intendere come la prova definitiva della verità delle ipotesi di partenza. Ciò per due motivi: innanzitutto esiste una ineliminabile eterogeneità tra gli schemi matematici precisi e rigorosi che formano una teoria e i responsi dell'esperienza che sono sempre approssimati, in misura maggiore o minore, a seconda della finezza dell'apparato sperimentale impiegato. In secondo luogo, dato che è possibile effettuare il controllo empirico solamente su alcune conseguenze delle ipotesi teoriche di partenza, nel caso in cui esso si riveli favorevole non si ha la garanzia della verità delle premesse, poiché dal punto di vista logico è plausibile ammettere la possibilità di giungere alle medesime conseguenze partendo da premesse differenti. L'esperienza dunque — conclude Duhem - non ci consente di stabilire la verità delle ipotesi teoriche di partenza.Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale di Duhem all'ideale positivistico di scienza?
- Come descrive Duhem il metodo scientifico?
- Perché, secondo Duhem, l'esperienza non può stabilire la verità delle ipotesi teoriche?
Duhem critica l'idea che i fatti possano essere separati dalle teorie, sostenendo che ogni fatto scientifico è un'interpretazione di un evento alla luce di teorie preesistenti.
Duhem descrive il metodo scientifico come ipotetico-deduttivo, dove si formulano ipotesi teoriche, si deducono conseguenze matematiche e solo successivamente si interpretano fisicamente per il controllo empirico.
L'esperienza non può stabilire la verità delle ipotesi perché esiste un'eterogeneità tra le teorie matematiche e i risultati empirici, e perché il controllo empirico non garantisce la verità delle premesse teoriche.