Rosabianca 88
Ominide
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Barthes, in "La camera chiara", introduce il concetto di punctum, l'elemento che cattura l'attenzione in una fotografia oltre l'oggetto e l'intenzione dell'autore.
  • La fotografia è vista da Barthes come un legame fisico e visivo tra l'immagine e il referente reale, fungendo da "certificato di presenza".
  • Rosalind Krauss e Peirce classificano le fotografie come segni di connessione fisica, data la loro produzione sotto circostanze che le forzano a corrispondere al reale.
  • René Lindekens esplora la fotografia come un'organizzazione complessa di elementi visivi, capace di creare senso attraverso tratti pertinenziali e densitometrici.
  • La fotografia evolve da creatrice di messaggi a una forma che anticipa la cultura della simulazione e del virtuale, influenzata dalle variazioni tecnologiche.

Indice

  1. Il dibattito filosofico sull'immagine fotografica
  2. Il punctum e il legame con il referente
  3. La semiotica dell'immagine fotografica
  4. La natura iconica e indicale della fotografia
  5. La fotografia e la cultura della simulazione

Il dibattito filosofico sull'immagine fotografica

L’immagine fotografica è stata da sempre oggetto di accesi dibattiti filosofici e di natura estetica.

Il punctum e il legame con il referente

Già Barthes nel suo testo La camera chiara, considerato un classico della letteratura sull’immagine fotografica, aveva individuato nel punctum ciò che colpisce il lector in un’immagine, al di la dell’oggetto stesso dell’immagine e delle intenzioni dell’auctor. Il punctum è il luogo, il particolare su cui si focalizza la nostra attenzione e in cui si genera il senso. Barthes sottolinea il legame inscindibile che la fotografia instaura col proprio referente “Una specie di cordone ombelicale collega il corpo della cosa fotografata al mio sguardo: benchè impalpabile, la luce è qui effettivamente un nucleo carnale, una pelle che io condivido con colui o colei che è stato fotografato”. Il noema specifico della fotografia risiede dunque nella certezza che quell’oggetto è stato nel mondo reale “Ogni fotografia è un certificato di presenza”.

La semiotica dell'immagine fotografica

L’analisi di Roland Barthes non può essere considerata come appartenente in senso proprio ad una semiotica del visivo, nonostante ciò resta uno degli spunti principali per la teoria dell’immagine fotografica.

Invece Rosalind Krauss ne parla in termini espressamente semiotici, cioè ne parla in quanto appartenente “allo stesso sistema delle impressioni, delle tracce, degli indizi”, concordando quindi con la classificazione attribuitale dallo stesso Peirce “le fotografie sono state prodotte in circostanze tali per cui erano fisicamente forzate a corrispondere punto per punto alla natura. Da questo punto di vista, dunque, esse appartengono alla seconda classe di segni: i segni di connessione fisica”.

La natura iconica e indicale della fotografia

Dalla stretta somiglianza con il reale, e dunque dalla sua natura iconica, parte lo studio di semiotica del visivo di Renè Lindekens sull’immagine fotografica. Proprio con l’analisi di Lindekens si entra nel merito della costruzione di senso da parte del testo e di orientamento dello sguardo dello spettatore. La fotografia non consiste solamente di singole forme appartenenti al mondo naturale ma è anche organizzazione di tratti pertinenti (scarti densitometrici, linee, forme, colori), che ne fanno una macchina per produrre senso. In questo modo, l’immagine resta in bilico tra natura iconica e natura indicale: “più ci si avvicina più la riproduzione si perde in un caos di agglomerati argentei; più ci si allontana più quel caos scompare in un cosmos di figure riconoscibili e sensate”.

La fotografia e la cultura della simulazione

Successivamente a Barthes la fotografia non è più stata vista come creatrice di messaggi ma si è cercato nella sua specificità, nelle variazioni tecnologiche che partecipano alla costruzione dell’immagine, nella simulazione e nella virtualità. La fotografia, come anche il cinema rappresenta in tal senso una straordinaria anticipazione della cultura della simulazione e del virtuale tipico dell’informatica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto di "punctum" secondo Barthes?
  2. Il "punctum" è ciò che colpisce il lettore in un'immagine, al di là dell'oggetto stesso e delle intenzioni dell'autore, focalizzando l'attenzione e generando senso.

  3. Come Barthes descrive il legame tra fotografia e referente?
  4. Barthes descrive il legame come un "cordone ombelicale" che collega il corpo della cosa fotografata allo sguardo dell'osservatore, con la luce che funge da nucleo carnale condiviso.

  5. In che modo Rosalind Krauss interpreta la fotografia?
  6. Krauss interpreta la fotografia in termini semiotici, considerandola parte del sistema delle impressioni e dei segni di connessione fisica, in accordo con la classificazione di Peirce.

  7. Qual è l'approccio di René Lindekens all'immagine fotografica?
  8. Lindekens studia la fotografia come organizzazione di tratti pertinenti che producono senso, bilanciando tra natura iconica e indicale, e analizza come orienta lo sguardo dello spettatore.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community