Concetti Chiave
- Hannah Arendt nasce nel 1906 a Hannover in una famiglia ebrea borghese, crescendo in un ambiente intellettualmente stimolante.
- Dopo l'incontro con Martin Heidegger all'Università di Marburg, Arendt approfondisce la fenomenologia sotto la guida di Karl Jaspers.
- L'ascesa del nazismo nel 1933 costringe Arendt a fuggire dalla Germania, intraprendendo un viaggio attraverso Europa fino a Parigi.
- Durante l'esilio a Parigi, Arendt lavora per organizzazioni ebraiche e stringe legami con importanti intellettuali, ma viene internata nel campo di Gurs.
- Stabilitasi a New York nel 1941, Arendt diventa una figura influente nel pensiero politico del Novecento, grazie alla sua scrittura e insegnamento.
Indice
Infanzia e formazione
Hannah Arendt nasce nel 1906 a Hannover, in una famiglia ebrea borghese che di certo non lesinava sui libri e sul rigore intellettuale. Ma si sa, i filosofi non stanno mai troppo fermi: la famiglia si trasferisce a Königsberg, città con un passato illustre (ricordate Kant?), dove Hannah conquista l’“Abitur”, il diploma tedesco che suona subito più impegnativo.
Incontri e influenze accademiche
Nel 1924 approda all’Università di Marburg, attirata dalla corrente filosofica più in voga del momento: la fenomenologia di Husserl. Ma qui accade qualcosa che avrebbe fatto impallidire anche una sceneggiatura da serie Netflix: incontra Martin Heidegger. Lui è giovane, brillante, magnetico… e sì, anche un po’ complicato. Nasce una relazione intensa, sia intellettualmente che sentimentalmente, destinata a segnare tutta la vita di Hannah — e a dare molto materiale ai biografi.
Per approfondire lo studio della fenomenologia, Arendt si sposta a Friburgo per seguire direttamente Husserl. Ma poi, su consiglio di Heidegger (sempre lui), si trasferisce a Heidelberg, dove finalmente trova un maestro meno tormentato: Karl Jaspers. Con lui conclude nel 1929 il dottorato su un tema da veri romantici: Il concetto di amore in Agostino. Chi l’ha detto che i filosofi non hanno un cuore?
Fuga dalla Germania
Nel frattempo si sposta a Berlino, vince una borsa di studio per lavorare su Rahel Varnhagen, un’ebrea romantica come lei, e sposa il filosofo Günther Stern. Tutto sembra andare per il meglio — fino a quando non arriva il 1933, e con lui il nazismo. Hannah, ebrea e indipendente, capisce in fretta che restare non è un’opzione. Scappa dalla Germania attraversando boschi e confini nascosti (il celebre "confine verde") e arriva a Parigi, passando per Praga, Genova e Ginevra. Un vero road movie, ma in chiave esistenziale.
Vita a Parigi e nuovo matrimonio
A Parigi non perde tempo: lavora per organizzazioni ebraiche che preparano i giovani a una nuova vita in Palestina, fa amicizia con Walter Benjamin e Alexander Koiré, e persino diventa segretaria della baronessa Germaine de Rothschild. Per qualche mese, almeno. Poi, nel 1940, si risposa con Heinrich Blücher, perché la filosofia è importante, ma anche l’amore ha il suo posto.
Ma la pace dura poco. In quanto "straniera sospetta", viene internata nel campo di Gurs dal governo Vichy. Per fortuna, riesce a fuggire (di nuovo) e dopo rocambolesche peripezie s’imbarca a Lisbona con Heinrich alla volta di New York. È il 1941. Una nuova vita comincia.
Nuova vita negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, tra un dizionario d’inglese e qualche lavoretto, Hannah ricomincia da capo. Non è facile, ma la sua mente brillante non passa inosservata. Scrive, insegna, discute, e diventa una delle voci più acute e originali del pensiero politico del Novecento. Tra un saggio e una polemica (sì, ce ne saranno parecchie), Arendt ci ricorderà che il pensiero, se è autentico, non chiede mai il permesso.
E così, da Königsberg a New York, passando per Heidegger, i campi d’internamento e la filosofia dell’amore, Hannah Arendt non ha mai smesso di pensare. E di far pensare anche noi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini di Hannah Arendt e come hanno influenzato la sua formazione?
- Come ha influenzato la fenomenologia di Husserl la vita di Arendt?
- Quali eventi hanno portato Arendt a lasciare la Germania?
- Quali esperienze ha vissuto Arendt durante il suo esilio a Parigi?
- Come si è sviluppata la carriera di Arendt negli Stati Uniti?
Hannah Arendt nasce nel 1906 a Hannover in una famiglia ebrea borghese, che le offre un ambiente ricco di libri e rigore intellettuale. Questo contesto stimolante contribuisce alla sua formazione e al suo interesse per la filosofia.
Nel 1924, Arendt si iscrive all'Università di Marburg per studiare la fenomenologia di Husserl, dove incontra Martin Heidegger, con cui sviluppa una relazione intensa. Questo incontro segna profondamente la sua vita intellettuale e personale.
L'ascesa del nazismo nel 1933 costringe Arendt, ebrea e indipendente, a fuggire dalla Germania. Attraversa boschi e confini nascosti per raggiungere Parigi, passando per Praga, Genova e Ginevra.
A Parigi, Arendt lavora per organizzazioni ebraiche, fa amicizia con intellettuali come Walter Benjamin e diventa segretaria della baronessa Germaine de Rothschild. Tuttavia, viene internata nel campo di Gurs dal governo Vichy, ma riesce a fuggire e si imbarca per New York.
Negli Stati Uniti, Arendt ricomincia da capo, scrivendo, insegnando e diventando una delle voci più originali del pensiero politico del Novecento. La sua mente brillante non passa inosservata, e continua a influenzare il pensiero politico con saggi e polemiche.