Concetti Chiave
- Marx ed Engels distinguono tre correnti socialiste e comuniste: socialista reazionaria, socialista conservatore borghese e socialista e comunista critico-utopistica.
- Il socialismo reazionario si divide in socialismo feudale e socialismo piccolo-borghese, entrambi contrari alla società borghese ma con visioni diverse sul ritorno a sistemi precedenti.
- Il socialismo conservatore borghese, rappresentato da Proudhon, supporta la borghesia ma mira all'abolizione del proletariato.
- Il socialismo e comunismo critico-utopistico riconosce le contraddizioni della società borghese, ma non vede la classe operaia come rivoluzionaria.
- Il programma comunista, come delineato nel Manifesto, punta all'abolizione della proprietà privata borghese e alla conquista del potere politico da parte del proletariato.
Marx ed Engels analizzarono a fondo le varie correnti socialiste e quelle comuniste e arrivarono a distinguerne 3:
1.Socialista reazionaria: criticava la società borghese e proponeva un ritorno alle condizioni pre - borghesi. All’interno vi erano però due concezioni diverse:
Socialismo feudale: Si oppone alla società borghese
per avvicinarsi a quella aristocratica.
Socialismo piccolo – borghese: Si oppone alla società borghese per avvicinarsi alle corporazioni.
2.Socialista conservatore borghese: (Proudhon ne è il maggiore esponente) che sostiene la borghesia ma propone un’abolizione del proletariato.
3.Socialista e comunista critico-utopistica: coglie con esattezza le contraddizioni della società borghese ma eccede nell’immaginare la società suddivisa in classi e soprattutto non immagina la classe operaia come rivoluzionaria.
Il programma comunista parte proprio da queste analisi e viene definito nel Manifesto. L’obiettivo principale del comunismo è l’abolizione della proprietà privata, non della proprietà privata in generale, ma di quella borghese, quella cioè connessa al capitale e che dunque sancisce un rapporto di subalternità tra imprenditore e proletario. Il secondo obiettivo è la conquista del potere politico da parte del proletariato (dittatura del proletariato) delineando così il progetto di una società che dovrà nascere proprio da una rivoluzione capitanata dal proletariato.