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Concetti Chiave

  • L'Amore nella filosofia greca è visto come una forza unificatrice e armonizzatrice, che muove e tiene insieme le cose.
  • Platone descrive Eros come un demone, figlio di Povertà e Risorsa, destinato a colmare una carenza attraverso la Saggezza.
  • Eros rappresenta l'amore per la bellezza e il bene, conducendo all'amore della sapienza, cioè la filosofia.
  • La concezione platonica dell'amore si intreccia con quella cristiana, introducendo i concetti di agape e caritas.
  • Il romanticismo e Freud esplorano l'ambiguità di Eros in relazione alla morte, collegandolo a temi di finito e infinito.

Indice

  1. L'amore nella filosofia greca
  2. Platone e la concezione dell'amore
  3. Eros e la sua evoluzione

L'amore nella filosofia greca

Il termine greco è presente nella filosofia moderna e contemporanea per indicare aspetti o comportamenti dell’attività sessuale o della vita affettiva in genere. Peri greci l’Amore è una forza unificatrice ed armonizzatrice, muove le cose e le tiene insieme (p.e. in Esiodo o Empedocle).

Platone e la concezione dell'amore

Platone nei dialoghi Simposio e Fedro ha offerto la prima trattazione filosofica dell’Amore, determinante per tutta la filosofia seguente: innanzitutto Eros è un demone e non un dio, figlio di Povertà (Penia) e Risorsa (Foros), forza destinata a colmare mediante la Saggezza (madre di Foros) una carenza.

In secondo luogo Eros è amore per la bellezza, la quale a sua volta è un modo di manifestarsi del bene, pertanto attraverso varie forme di bellezza (da quella sensibile a quella spirituale) l’amore giunge alla forma suprema, l’amore della sapienza, cioè la filosofia.

Eros e la sua evoluzione

Questa concezione platonica si è poi intrecciata, trasformandosi, con quella cristiana dell’amore, e si parla di agape, caritas, amore di Dio per gli uomini e degli uomini per Dio (Agostino). Eros come momento di congiunzione tra finito ed infinito ritorna poi con Spinoza e attraverso lui nel romanticismo, dove tuttavia emerge l’ambiguità di amore in connessione con la morte (p.e. Leopardi, Schopenhauer, Novalis). Infine ancora Freud mostra le interrelazioni di eros e thanatos (morte), pur avendo in precedenza presentato una concezione di eros come libido, che riprendeva il mito greco.

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