Concetti Chiave
- Protagora e i Sofisti rivendicano la virtù come accessibile a tutti i cittadini, sfidando il monopolio aristocratico.
- L'educazione è vista come un mezzo per trasformare abitudini e comportamenti, simile al ruolo del medico nel curare la salute.
- Protagora enfatizza l'insegnabilità dell'areté politica, essenziale per la partecipazione nella vita della pòlis.
- La virtù non è più legata a valori guerrieri, ma a conoscenze e tecniche necessarie per la cittadinanza attiva.
- L'areté è al centro di una battaglia culturale e politica per espandere i diritti democratici nella pòlis.
La cultura aristocratica — si è già ricordato — aveva sostenuto per lungo tempo che virtuosi fossero soltanto gli àristoi. Uno degli aspetti più rivoluzionari dei Sofisti, e di Protagora in primo luogo, è di rivendicare la virtù come una possibilità per tutti i cittadini, togliendone il monopolio alla sola aristocrazia, che ne faceva uno dei principali capisaldi della sua posizione dì preminenza sociale.
Il ruolo dell'educazione
L’esperienza mostra che gli uomini possono cambiare abitudini e modelli di comportamento con la riflessione, lo studio e l’esercizio. Il compito dell’educazione (un compito “civico”, di cui Protagora e la Sofistica intendono farsi carico) è quindi quello di favorire il
passaggio da un tipo di condotta ad un’altra considerata migliore, così come il medico favorisce — attraverso le prescrizioni e le cure — il passaggio da uno stato di malattia ad uno di salute.
“Insegnabile”, per Protagora e per i Sofisti, è soprattutto l’areté politica.
La virtù non è più identificabile con il valore guerriero e le abilità militari, ma con quel sapere, con il possesso di quelle tecniche che sono indispensabili per partecipare alla vita della pòlis.
Areté e democrazia
Attorno all'aretè si è combattuta una battaglia culturale e politica importante,anzi decisiva per l'allargamento dei diritti di democrazia,intesa come possibilità reale di partecipare attivamente al governo della polis.