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Concetti Chiave

  • Nel IV secolo a.C., in Grecia, emerge un dibattito tra i sofisti e Socrate sull'insegnabilità della virtù, un tema centrale nelle esercitazioni retoriche dell'epoca.
  • I sofisti, come Protagora, sostengono che la virtù può essere insegnata e coltivata, non essendo un privilegio di nascita ma una superiorità spirituale.
  • Essi criticano la pedagogia aristocratica, promuovendo invece un'educazione globale che unisce disposizione naturale, apprendimento ed esercizio.
  • Per i sofisti, l'educazione non riguarda solo l'insegnamento di abilità tecniche, ma è un metodo per formare intellettualmente la persona.
  • La posizione dei sofisti rappresenta una visione innovativa rispetto alla tradizionale educazione basata sull'influenza familiare e l'esempio degli antenati.

Indice

  1. Discussione filosofica in Grecia
  2. Sofisti e l'insegnabilità della virtù

Discussione filosofica in Grecia

Tra Ve IV secolo a.C., come conseguenza della crisi dei valori tradizionali, nasce in Grecia una discussione che mette a confronto i maggiori filosofi dell'epoca. In particolare, il dibattito si accende tra i sofisti e Socrate sul tema dell'insegnabilità della virtù, un tema talmente sentito da diventare argomento classico delle esercitazioni retoriche dei sofisti. I termini della questione sono riassunti con chiarezza nel Menone platonico: «Sapresti dirmi, Socrate, è insegnabile la virtù? o non è insegnabile, ma frutto di esercizio? oppure non è frutto di esercizio né di scienza, ma per natura si viene formando negli uomini?».

Sofisti e l'insegnabilità della virtù

Sono i sofisti a fornire una prima risposta al problema. Protagora, in particolare, dichiara di saper aiutare chiunque a divenire "bello e buono". Impegnati professionalmente nella formazione dei giovani dei nuovi ceti ricchi, i sofisti sono critici nei confronti della concezione pedagogica aristocratica e vedono la virtù non come un privilegio di nascita, ma come una superiorità spirituale che è possibile insegnare e coltivare. A loro parere, l'educazione non è altro che un metodo per la formazione intellettuale della persona. Se gli elementi basilari della paidéia nobiliare erano stati l'influsso dell'ambiente familiare, l'esempio degli antenati, la conservazione della purezza del sangue, ora i sofisti ritengono che la riuscita dell'educazione dipenda da una combinazione fra disposizione naturale, apprendimento ed esercizio e affermano la necessità di un'educazione globale della persona, distinguendo anche l'educazione dal semplice insegnamento di specifiche abilità professionali o tecniche.

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