Studente Anonimo
di Studente Anonimo
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Concetti Chiave

  • I Sofisti hanno scoperto la diversità delle tradizioni culturali grazie a mercanti e viaggiatori che raccoglievano informazioni da terre lontane.
  • Con i Sofisti e gli storici si riconosce la diversità dei codici morali, linguistici e culturali tra i popoli.
  • Ciò che è considerato riprovevole per i Greci può essere accettabile o persino onorevole per altri popoli come Macedoni, Sciti e Traci.
  • Il relativismo morale proposto dai Sofisti esclude la possibilità di definire in modo assoluto ciò che è bene o male.
  • I Sofisti promuovono la riflessione sui casi dell’esperienza per migliorare la condizione individuale seguendo la via dell’utile.

Indice

  1. La scoperta delle tradizioni culturali
  2. Il relativismo morale dei Sofisti

La scoperta delle tradizioni culturali

Un aspetto estremamente significativo dell’esperienza intellettuale dei Sofisti è costituito dalla scoperta (condivisa con la nascente storiografia) della straordinaria varietà delle tradizioni culturali esistenti nel mondo allora conosciuto. Ciò è dovuto anche all’aumento di informazioni che mercanti, marinai, viaggiatori e scienziati raccolgono percorrendo terre sempre più lontane, man mano la civiltà ellenica acquista in potenza e capacità di diffusione. E con i Sofisti — oltre che con gli storici — che si constata e si riconosce la profonda diversità dei codici morali esistenti fra i vari popoli, insieme a quella dei codici linguistici e culturali. Ad esempio, leggiamo nei Discorsi duplici, per i Greci è brutto e riprovevole ciò che appare bello a Macedoni, Sciti, o Traci: che le ragazze si congiungano con un uomo prima di sposarsi, che si porti in giro, appesa al proprio cavallo, la testa scuoiata di un nemico ucciso, o che si divorino i genitori per “seppellirli” nel proprio corpo.

Il relativismo morale dei Sofisti

Ciò che è male per gli uni è bene per gli altri; e viceversa. Al relativismo delle culture umane si accompagna così l’affermazione di un vero e proprio relativismo morale, tale cioè da escludere qualsiasi possibilità di definire, in modo assoluto, ciò che è bene e ciò che è male. I Sofisti intendono quindi aiutare gli individui a cercare — attraverso un’accorta riflessione sui casi dell’esperienza — un miglioramento della loro condizione seguendo la via dell’utile. Questo è il criterio fondamentale della condotta, nel senso che il valore degli atti compiuti dai singoli è sancito — in modo positivo o negativo— dalle loro conseguenze pratiche.

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