Concetti Chiave
- L'ultimo Platone affronta il dualismo tra il mondo delle idee e quello delle cose, cercando di mitigarne la rigidità.
- Teeteto, in accordo con Protagora, sostiene che la conoscenza è sensazione, ma ciò porta a considerare la verità come soggettiva o basata sulla maggioranza.
- La conoscenza sensibile non è vera conoscenza; i sensi forniscono la materia per l'anima che giudica e formula affermazioni universali.
- Nel dialogo "Teeteto", il vero è definito in opposizione al falso, dove il falso è un errore nella coordinazione degli elementi.
- L'origine dell'errore è attribuita ai limiti della memoria umana, che può combinare male i dati empirici con quelli passati.
Indice
Problemi dell'ultimo Platone
I problemi cruciali che si impongono sull’ultimo Platone, e che nascono in parte dall’esigenza di mitigare il rigido dualismo tra il mondo immutabile delle idee e il mondo mutevole delle cose, sono fondamentalmente due:
Come deve essere adeguatamente pensato il mondo delle idee?
-come va concepito il rapporto tra le idee e le realtà naturali?
Conoscenza e sensazione secondo Teeteto
dapprima, il giovane Teeteto (che era un allievo di Platone ed un matematico, a cui viene attribuita la costruzione dei cinque poliedri regolari e la scoperta di due di essi l’ottaedro e l’icosaedro), in accordo con Protagora e altri eraclitei, sostiene che la conoscenza è sensazione, tuttavia se si ammette che ciò che ciascuno percepisce in un determinato momento è vero, allora bisogna concludere o che la verità è soggettiva e mutevole, o che essa va determinata in base alla maggioranza.
Il ruolo dei sensi e dell'anima
Se la conoscenza sensibile non è vera conoscenza , allora i sensi non sono altro che un mezzo per l’anima, essi non sono ciò che conosce, ma ciò mediante cui l’anima conosce. Quest’ultima riceve infatti dai sensi la “materia”della conoscenza e su tale “materia” ha il compito di effettuare il proprio giudizio, giungendo ad affermazioni universali.
Verità e falsità nel Teeteto
Nel Teeteto, il vero non è definito direttamente ma per opposizione al falso. Il falso sembra coincidere con un errore nella coordinazione degli elementi, ma qual è l’origine di tale errore?
Una risposta plausibile è quella che chiama in causa i limiti della memoria umana: nel formulare i suoi giudizi, la conoscenza si serve del ricordo unendo dati empirici della mente a dati passati. Ma è possibile ricordare male.