Concetti Chiave
- Socrate, nato intorno al 469 a.C., era figlio di un artigiano e di una levatrice, ereditando dalla madre l'arte della "maieutica".
- Partecipò valorosamente alle battaglie di Potidea, Delio e Anfipoli, distinguendosi particolarmente nella rotta di Delio.
- Durante il processo contro gli ammiragli delle Arginuse, si oppose unico alla condanna, mostrando il suo coraggio civile.
- Accusato di empietà e di corruzione dei giovani, Socrate fu condannato a morte, rifiutando di fuggire per rispettare le leggi ateniesi.
- Secondo Platone, affrontò la morte serenamente, congedandosi dai suoi cari e discepoli, ordinando infine un sacrificio ad Esculapio.
La vita di Socrate
Figlio di un artigiano scultore, Sofronisco, e di una levatrice, Fenarete, Socrate diceva spesso di aver ereditato dalla madre l'arte della "maieutica", e di saper cavar fuori da chi conversava con lui, invece dei neonati, i ragionamenti, che quello concepiva, ma stentava a dare alla luce. Era nato intorno al 469 a.C., e non compì nulla di rilevante prima di prender parte alle battaglie di Potidea (432), Delio (424) e Anfipoli (422), comportandosi da valoroso, specialmente durante la rotta di Delio.
Gli fu data qualche carica pubblica.
Tuttavia proprio la democrazia restaurata gli fu fatale. Il cuoiaio Meleto, il poeta Anito e il retore Liconte lo accusarono di empietà (perché non avrebbe adorato gli dei della città) e di corrompere i giovani (probabilmente per l'amicizia che lo aveva legato ad Alcibiade). Lo scopo era, verosimilmente, di esiliare una persona che, con i suoi discorsi, mostrava la vuotaggine e l'insipienza politica di molti personaggi. Ma la difesa, che Socrate pronunziò personalmente, parve fatta apposta per irritare i giudici. Condannato, solo per le pressioni degli amici Socrate acconsentì a chiedere la commutazione della pena in un'altra. Propose dapprima una pena pecuniaria di ridicola tenuità, poi aggiunse che avrebbe dovuto, piuttosto, essere mantenuto nel Pritaneo a spese dello Stato. La grazia fu rifiutata, e, dopo un mese, venne il momento di bere la cicuta. E Socrate si sottopose alla morte, dopo aver rifiutato una facile fuga, per non venir meno al rispetto verso le leggi della sua città. Secondo la descrizione di Platone, congedò moglie e figli (a cui era molto affezionato, anche se Santippe - della quale s'impadronirà la leggenda - probabilmente gli aveva sempre rimproverato di perdersi in chiacchiere), e continuò fino alla fine a conversare con i discepoli, ordinando, da ultimo, di sacrificare un gallo ad Esculapio: sacrificio che si soleva fare quando si guariva da una grande malattia.
Domande da interrogazione
- Qual è l'arte che Socrate affermava di aver ereditato da sua madre?
- In quali battaglie Socrate si distinse per il suo valore?
- Perché Socrate fu accusato e da chi?
- Come reagì Socrate alla sua condanna a morte?
Socrate affermava di aver ereditato l'arte della "maieutica" da sua madre, che consisteva nel saper cavar fuori ragionamenti dalle persone, simile a come una levatrice aiuta a far nascere i neonati.
Socrate si distinse per il suo valore nelle battaglie di Potidea, Delio e Anfipoli.
Socrate fu accusato di empietà e di corrompere i giovani da Meleto, Anito e Liconte, probabilmente a causa della sua amicizia con Alcibiade e per mostrare la vuotaggine politica di molti personaggi.
Socrate accettò la condanna a morte, rifiutando una facile fuga per rispettare le leggi della sua città, e continuò a conversare con i suoi discepoli fino alla fine.