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Presocratici - Pensieri di ogni singolo filosofo scaricato 0 volte

Concetti Chiave

  • La filosofia è l'amore per la sapienza, nata in Grecia nel VII-VI sec. a.C., con influenze anche da religioni orientali come induismo e buddismo.
  • La filosofia antica si suddivide in metafisica, gnoseologia e logica, ed etica e filosofia politica, studiando cause, origine dei ragionamenti e motivi delle azioni.
  • I primi filosofi, detti presocratici, esploravano il cosmo e la realtà, includendo scuole come i fisici ionici, i pitagorici, gli eraclitei, gli eleatici, e i pluralisti.
  • Pitagora ha influenzato la filosofia e la scienza introducendo la matematica come scienza e collegando numeri e musica attraverso l'armonia.
  • Eraclito vedeva il mondo come un flusso continuo di trasformazione, mentre Parmenide sosteneva che l'essere è eterno e immutabile, negando il divenire.

Indice

  1. Che cosa si intende per filosofia
  2. I rami principali della filosofia
  3. I primi filosofi
  4. Fisici ionici
  5. Pitagora
  6. Il pensiero filosofico di Eraclito
  7. Il pensiero filosofico di Parmenide
  8. Il pensiero filosofico di Zenone
  9. I pluralisti
  10. Il pensiero filosofico di Empedocle
  11. Il pensiero filosofico di Anassagora

Che cosa si intende per filosofia

Per filosofia si intende l'amore disinteressato, senza secondi fini, per la sapienza, filos=amore, sofia=sapienza
Secondo la tradizione, il pensiero filosofico è nato in Grecia intorno al VII-VI sec. a.C. Gli occidentalisti ritengono infatti che la Grecia in quel periodo avesse le caratteristiche adatte, in quanto i greci tendevano ad essere più liberi rispetto agli orientali e ad avere il desiderio di conoscere e di scoprire il perché delle cose; sono stati inoltre i primi a fare interessanti ricerche di medicina, chirurgia, astronomia e matematica. In Grecia c’erano inoltre governi e repubbliche di tipo aristocratico, basati sulle poleis (=città stato). Ogni cosa era legata alla vita della città: la sfera della vita privata e di quella pubblica erano quasi coincidenti per l’interesse verso la politica, che portò a molte riflessioni filosofiche. Gli orientalisti ritengono invece che il pensiero filosofico possa derivare da alcune religioni orientali, come l’induismo e il buddismo, che concepiva la conoscenza in funzione della salvezza.
La filosofia è nata per spiegare diversi fenomeni, come quelli naturali o l’origine delle cose (dell’universo e dell’uomo) quando il mitos, ovvero quelle leggende e narrazioni verosimili greche con protagonisti gli uomini o gli dei, non ci riusciva. Un esempio di mitos è la Teogonia di Esiodo, con cui tentava di spiegare l’origine dell’uomo e quella del mondo e dell’universo, appunto attraverso la genealogia degli dei.
Ci sono poi le religioni misteriche, tra le quali la più conosciuta è l’Orfismo (=deriva da Orfeo) che portò all’antropologia e all’idea dell’anima come sostanza divina, legata al corpo.

I rami principali della filosofia

La filosofia antica si divide in tre rami principali:
• Metafisica, che spiega la causa delle cose e delle azioni
• Gnoseologia e logica, studiano l’origine dei ragionamenti (=logos)
• Etica e filosofia politica, studiano i motivi e gli scopi delle azioni
La filosofia ha quindi la funzionalità di ricercare i fondamenti dell’essere, del conoscere e dell’agire; le fonti da cui ricaviamo queste informazioni sono le opere o i frammenti delle opere degli antichi filosofi e le testimonianze di autori vissuti in seguito.

I primi filosofi

I primi filosofi studiarono il problema del cosmo e dell’universo (problema cosmologico) e della realtà (ontologico) e sono detti presocratici, in quanto precedenti a Socrate, ma essendo che i primi a spostare la riflessione filosofica dall’universo all’uomo sono stati i sofisti, utilizzare il termine “presofisti” è comunque corretto (presocratici=presofisti). Questi erano:
• Fisici ionici, della scuola di Mileto (Talete, Anassimandro e Anassimene)
• Pitagorici (seguaci di Pitagora)
• Eraclitei (seguaci di Eraclito a Efeso)
• Eleatici (Parmenide, scuola di Elea)
• Pluralisti (Empedocle, Anassagora e Democrito)

Fisici ionici

Le loro riflessioni si basano sul problema della physis (=natura) e in particolare sul principio che dà vita a tutto, l’arché. Questa è la materia originaria di tutte le cose, ma anche la forza che le fa muovere e la legge che spiega la loro creazione e distruzione (o nascita e morte).
Talete: è il fondatore della scuola di Mileto, astronomo, politico, matematico, fisico e filosofo. Secondo lui il principio di tutte le cose era l’acqua: secondo la sua idea, l’acqua è sostanza e quindi ciò che sostiene/sta sotto al mondo (le terre sono sull’acqua).
Anassimandro: è lui che dà il nome alla sostanza unica e primordiale (archè). Secondo lui questo principio è l’apeiron (=l’infinito), che è qualcosa di divino, infinito e indeterminato, ed è la materia da cui si creano tutte le cose e quella che diventano quando si dissolvono. Le cose nascono dalla separazione dell’apeiron, che crea infiniti mondi che si susseguono in un ciclo eterno. Anassimandro da inoltre una forma alla terra, un cilindro che si libra nel mezzo del mondo poiché equidistante da ogni parte di esso (e quindi non attratto da nulla). La sua spiegazione dell’origine delle cose è puramente naturalistica: l’uomo è nato insieme alla natura, senza alcuna evoluzione partita da altri animali.
Anassimene: lui vede l’aria come una sostanza che si muove incessantemente e una forza che anima il mondo. Secondo lui questo è come un “gigantesco animale che respira” e il respiro è quindi la sua vita e la sua anima. Tramite i processi di rarefazione e condensazione nascono poi tutte le cose che sono, che furono e che saranno.

Pitagora

Si considera Pitagora come l’inventore della matematica, anche se su di lui abbiamo pochissime nozioni scritte. Fondò una scuola a Crotone (con dei veri e propri “test” per entrare, per cui solo i più studiosi e determinati riuscivano effettivamente ad entrare); lui considera il corpo come una “prigione per l’anima” e crede nella trasmigrazione delle anime da un corpo a quello di un altro uomo o animale dopo la morte. Essendo considerato dai pitagorici una potenza divina nessuno poteva apportare modifiche alla sua dottrina (ille dixit=quello che disse=tutto ciò che aveva detto era legge). Con lui si iniziò a trattare la matematica come una vera e propria scienza e a elaborarne gli elementi fondamentali. Secondo Pitagora, l’elemento fondamentale era il numero. Questo è un insieme di unità e l’unità è il punto geometrico: il mondo e tutte le cose che esistono hanno un ordine misurabile, basato sul rapporto tra numeri. I numeri sono poi collegati anche alla musica, e quindi all’armonia. Per i pitagorici la musica era gradevole solo se c’era armonia nel suono, che si otteneva tramite rapporti numerici tra le note. L’armonia è definita come concordanza delle discordanze, quindi quando cessa l’armonia in un corpo questo muore, e l’anima torna all’armonia iniziale del mondo. Anche le sfere celesti si muovono con armonia, producendo un suono magnifico che non è però udibile (e lo sarebbe solo se queste si fermassero).
I numeri possono essere pari, dando l’idea di un’entità illimitata (non finita e quindi imperfetta), o dispari, quindi limitati e finiti (perfetti). Il 10 era il numero perfetto, poiché viene rappresentato come un triangolo equilatero con il numero 4 per lato. C’era poi l’1, definito parimpari, e lo 0 che rimaneva sconosciuto.
Le cose perfette stavano sempre dalla parte del dispari, mentre quelle imperfette dalla parte dei pari (maschio-femmina, limitato-illimitato, luce-tenebre, bene-male, destra-sinistra).

Il pensiero filosofico di Eraclito

Ricerca della distinzione tra coscienza autentica e illusoria.
Per Eraclito la filosofia è la conoscenza della verità, quella autentica propria dei filosofi, mentre la mentalità comune (conoscenza illusoria) è ritenuta fonte di errore.
Dottrina del divenire: Eraclito è definito come il “filosofo del divenire”, in quanto descrive il mondo come un flusso perenne in cui tutto scorre: il divenire rappresenta quindi la sua forma dell’essere, quindi ciò che sembra fermo e statico è in realtà dinamico e tutto ciò che esiste è soggetto alla trasformazione dovuta allo scorrere del tempo (“non si può attraversare due volte lo stesso fiume”). Il principio di tutte le cose è il fuoco, poiché elemento mobile e distruttore per eccellenza: tutto si crea dal fuoco e ritorna al fuoco.
Dottrina dei contrari: il divenire si crea da una lotta tra contrari (il caldo si raffredda, il vivo muore, il giovane invecchia). Questa lotta rappresenta il logos, quindi la ragione, e rappresenta la legge universale che governa le cose. Per lui l’armonia del mondo è dovuta proprio da questo conflitto, senza il quale non ci sarebbe l’essere.
Dottrina dell’universo: l’universo è un eterno alternarsi di creazione e distruzione.

Il pensiero filosofico di Parmenide

Si dice che a Parmenide sia apparsa una dea in sogno che gli fa capire che la vera via non è quella dell’opinione, basata sui sensi, ma quella della verità (assoluta), che si basa sulla ragione e sul logos (c’è poi la verità plausibile, vicina a quella a assoluta ma influenzata dall’immaginazione). La ragione ci dice quindi il principio fondamentale, che quindi “l’essere è e non può non essere, il non essere non è e non può essere”. L’essere è eterno e immutabile nega il divenire e il movimento, poiché è impossibile che una cosa sia e non sia allo stesso tempo (principio di non contraddizione). Parmenide è anche l’inventore dell’ontologia metafisica, affermando che il logos è formato dall’essere ed è la via per la verità.

Il pensiero filosofico di Zenone

Le sue teorie si basano sulla contraddizione, che crea dei paradossi (=teorie che si oppongono all’opinione comune). Secondo lui infatti le cose non possono essere molte o sarebbero allo stesso tempo finite e infinite (tra due cose ce ne è sempre una terza, poiché il nulla non può esserci in quanto non esistente). Zenone nega anche il movimento, poiché per arrivare da un punto ad un altro bisognerebbe percorrere infiniti spazi, essendo ognuno di questi divisibile all’infinito.

I pluralisti

i pluralisti rappresentano una mediazione tra gli eleatici e Eraclito: infatti l’essere è vero, immutabile ed eterno (eleatici), ma le cose mutano anche incessantemente (eraclito): di conseguenza elaborano il principio che nulla si crea, nulla si ditrugge ma tutto si trasforma.

Il pensiero filosofico di Empedocle

Empedocle era un taumaturgo, quindi specializzato nel risolvere ogni problematica di chi gli si rivolgeva. Secondo lui la vita dell’uomo è limitata e si basa sul continuo alternarsi di nascita e morte: queste si creano con l’unione e disunione dei quattro elementi, fuoco, terra, acqua e aria. Questi elementi sono animati dall’amore e dall’odio, due forze opposte e contrastanti. La conoscenza delle cose avviene tramite l’incontro tra questi elementi all’interno dell’uomo e gli stessi elementi al di fuori.

Il pensiero filosofico di Anassagora

Anche secondo Anassagora nulla nasce e nulla perisce. Le parti più piccole che compongono la materia sono i semi, che si distinguono dal punto di vista qualitativo, e le cose si creano tramite l’unione o la disunione di questi. Queste particelle sono divisibili all’infinito, perché non esistono una grandezza minima e una massima. Ciò che fa muovere i semi, producendo un movimento turbinoso, è chiamato nous(=l’energia). La conoscenza è basata sull’esperienza sensibile, fissata nella memoria: secondo Anassagora infatti possiamo percepire solo qualità che non sono in noi (se siamo freddi sentiamo il caldo).
Democrito: è più simile ad un post-socratico, in quanto il suo problema non è solo quello della physis ma anche quello della storia e del linguaggio. Anche lui era un taumaturgo; la sua teoria era quella che tutte le cose fossero formate da particelle minuscole e invisibili, gli atomi, che però a differenza dei semi sono indivisibili. L’essere viene identificato con il pieno e il non essere con il vuoto. Infine gli atomi sono pieni, immutabili, ingenerati e eterni. Si distinguono per grandezza e forma geometrica e la nascita e la morte delle cose sono provocate dalla loro unione e separazione.

Domande da interrogazione

  1. Che cosa si intende per filosofia e quali sono le sue origini?
  2. La filosofia è definita come l'amore disinteressato per la sapienza, nata in Grecia intorno al VII-VI secolo a.C., grazie alla libertà di pensiero dei greci e al loro interesse per la conoscenza e l'esplorazione di vari campi come medicina, astronomia e matematica.

  3. Quali sono i principali rami della filosofia antica e cosa studiano?
  4. I rami principali della filosofia antica includono la metafisica, che esplora le cause delle cose; la gnoseologia e la logica, che indagano sull'origine dei ragionamenti; e l'etica e la filosofia politica, che analizzano i motivi e gli scopi delle azioni umane.

  5. Chi sono stati i primi filosofi e quali problemi hanno studiato?
  6. I primi filosofi, noti come presocratici o presofisti, hanno studiato il problema cosmologico dell'universo e il problema ontologico della realtà. Tra questi, vi sono i fisici ionici, i pitagorici, gli eraclitei, gli eleatici e i pluralisti.

  7. In che modo Pitagora ha influenzato la filosofia e la scienza?
  8. Pitagora è considerato l'inventore della matematica come scienza e ha introdotto l'idea che il numero è l'elemento fondamentale dell'universo, stabilendo un legame tra numeri e musica basato sull'armonia e sull'ordine misurabile delle cose.

  9. Qual è la differenza tra il pensiero di Eraclito e quello di Parmenide?
  10. Eraclito sosteneva la dottrina del divenire, vedendo il mondo come un flusso perenne di trasformazione, mentre Parmenide negava il divenire e il movimento, affermando che l'essere è eterno e immutabile, basando la sua filosofia sulla distinzione tra verità assoluta e opinione.

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