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Concetti Chiave

  • Platone esplora l'anima come tripartita, applicabile sia al mondo sensibile che a quello intelligibile, utilizzando la metafora dello stato perfetto in "La Repubblica".
  • In "La Repubblica", Platone descrive uno stato ideale, Kallipolis, dove giustizia e ordine sociale sono garantiti dalla divisione dei ruoli basata sulla tripartizione dell'anima.
  • Il "Mito della biga alata" nel "Fedro" rappresenta l'anima come una biga guidata dalla ragione, dove le emozioni devono essere controllate ma non soppresse.
  • Platone sostiene l'immortalità dell'anima, descrivendola come indistruttibile e incorporea, in contrasto con il corpo, che è sensibile e divisibile.
  • L'anima è vista come il soffio vitale e la conoscenza essenziale del cosmo, accessibile principalmente ai filosofi, mentre la maggioranza vive nell'ignoranza.

Indice

  1. Platone e l'anima tripartita
  2. La Repubblica e lo stato ideale
  3. Kallipolis e la giustizia perfetta
  4. L'armonia tra le parti dell'anima
  5. Il mito della biga alata
  6. Conclusioni sull'immortalità dell'anima

Platone e l'anima tripartita

Platone affronta il tema dell'anima in due ambiti differenti, ma sempre considerandola “tripartita” al fine di dimostrare che, la sua visione, si può applicare sia al mondo sensibile (per quanto riguarda la vita politica) che al mondo intelligibile (per quanto riguarda l'immortalità dell’anima).

La Repubblica e lo stato ideale

Platone, sebbene filosofo, aspirò fin da fanciullo alla carriera politica, tanto da scrivere tra il 390 a.C. e il 360 a.C. “La Repubblica”, un'opera costituita da 10 libri scritta durante un burrascoso clima politico per Atene ossia durante il governo dei Trenta Tiranni. Egli compose tale opera con la necessità di poter teorizzare uno stato perfetto in grado di risollevare la condizione della polis e dimostrò con la sua filosofia che, se l’anima funziona grazie alla tripartizione, trattando da “anima” anche lo stato si possono risolvere i conflitti sociali. In tal modo la sua teoria divenne una sorta di "trattato politico" tanto da rendere “La Repubblica” una delle opere più influenti anche nella futura filosofia dell’Occidente.

Kallipolis e la giustizia perfetta

I dieci libri trattano il tema della giustizia, anche se vi sono molti argomenti satellite che, uniti all’argomento principale, formano lo stato ideale secondo Platone. Tale stato ideale, chiamato Kallipolis, è un luogo metafisico in cui vige una giustizia teoricamente perfetta. La giustizia e l'ordine sociale sono garantiti dalla tripartizione dei ruoli tra gli uomini: classe dei lavoratori (popolo, caratteristica principale la temperanza, è la parte dell’anima concupiscibile), classe dei guardiani (guerrieri, caratteristica principale il coraggio, è la parte dell’anima irascibile), classe governativa (re/filosofi, caratteristica principale la saggezza, è la parte dell’anima razionale).

L'armonia tra le parti dell'anima

Fondamentale è l’armonia che ci deve essere tra queste parti, poiché se un’anima funziona solo quando la parte concupiscibile, quella irascibile e quella razionale sono proporzionate ed egualmente funzionanti, anche uno stato può funzionare solo quando la temperanza, il coraggio e la saggezza hanno un ruolo paritario nella vita sociale. È possibile notare quindi come in tale opera Platone dia una grande importanza all'anima di ciascun individuo, che nel suo piccolo, contribuisce e collabora per il benessere comune in un sistema organizzato e armonioso.

Il mito della biga alata

Dopo aver trattato “La Repubblica”, una chiara proiezione delle teorie platoniche nella vita pratica, è necessario esporre la teoria dell'anima, per quanto riguarda il mondo intelligibile, attraverso il “Fedro”, uno dei più famosi dialoghi platonici in cui le teorie dell’immortalità dell’anima ancora non tangevano il mondo sensibile. Prendiamo in considerazione il “Mito della biga alata”, parte fondamentale del racconto, per comprendere al meglio cos’è l’anima secondo Platone. Il mito parla di molte bighe alate, guidate dall’anima di una divinità: se la biga in sé rappresenta la parte razionale, quella concupiscibile viene rappresentata da un cavallo nero, non facilmente domabile mentre, quella irascibile, viene descritta come un cavallo bianco più obbediente nei confronti della biga. Tutte queste bighe, cercano di innalzarsi sopra il cielo, nell’Iperuranio così da comprendere a pieno la verità assoluta.

Conclusioni sull'immortalità dell'anima

Da questo mito si possono trarre due conclusioni: la prima è che, qualsiasi emozione, concupiscibile o irascibile è necessariamente guidata dalla ragione (anima razionale) poiché è sempre la biga a dover comandare i cavalli e non il contrario; la seconda deduzione è che le emozioni e i sentimenti (i cavalli), qualsiasi essi siano, non vanno soppressi poiché senza essi la vita non può andare avanti (la biga infatti senza i cavalli si fermerebbe). Pertanto, in qualsiasi cosa vi sia un'anima, c’è vita poiché essa è la vita stessa: ma se ogni cosa vivente ha un anima e l’anima è vita, questa non può morire, indi per cui questa diventa automaticamente immortale. Una cosa immortale in un mondo dove l’unica cosa sicura è la morte, rende essa (l’anima) indistruttibile, infatti essa è incorporea, immutabile, intelligibile indivisibile e dotata di una sola forma. Dunque, secondo tali premesse, essa è incomposta, indissolubile ed indivisibile. Al contrario, il corpo è sensibile, visibile, divisibile, composto e dotato di molteplici forme. Poiché il corpo (secondo Platone) è “la prigione dell’anima” essa quando viene in contatto con ciò che è sensibile, è stravolta, e tornerà al suo stato originario solo nel momento in cui giungerà di nuovo al mondo delle idee, senza alcun limite sensibile. Infine, l’anima, anche se contaminata dal corpo per natura vuole dominare e comandare, ed essendo l’egemonico affine al divino, essa deve essere senza ombra di dubbio indistruttibile e incorruttibile. Concludendo, l'anima è insita in tutti gli esseri viventi, essa è soffio vitale, essa è la conoscenza essenziale del cosmo e solo i filosofi sono in grado di coglierne gli aspetti più semplici, la maggioranza degli uomini sarà invece costretta a vivere una vita nell'ignoranza , imprigionati come un'ostrica nella loro tomba silenziosa e fallace.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Platone sull'anima e come si applica al mondo sensibile e intelligibile?
  2. Platone considera l'anima "tripartita" e applica questa visione sia al mondo sensibile, per la vita politica, sia al mondo intelligibile, per l'immortalità dell'anima.

  3. Come viene descritta la struttura ideale dello stato secondo Platone ne "La Repubblica"?
  4. Platone descrive uno stato ideale, Kallipolis, dove la giustizia è garantita dalla tripartizione dei ruoli: lavoratori (temperanza), guardiani (coraggio) e governanti (saggezza).

  5. Cosa rappresenta il "Mito della biga alata" nel dialogo "Fedro"?
  6. Il mito rappresenta l'anima come una biga guidata dalla ragione, con cavalli che simboleggiano le parti concupiscibile e irascibile, sottolineando l'importanza dell'equilibrio tra emozioni e ragione.

  7. Quali conclusioni si possono trarre dal "Mito della biga alata" riguardo l'anima?
  8. Si conclude che le emozioni devono essere guidate dalla ragione e che l'anima, essendo vita stessa, è immortale e indistruttibile.

  9. Qual è la relazione tra anima e corpo secondo Platone?
  10. L'anima è immortale e incorporea, mentre il corpo è la "prigione dell'anima", sensibile e divisibile; l'anima aspira a tornare al mondo delle idee, libera dai limiti sensibili.

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