Concetti Chiave
- Platone critica l'arte perché incanta e confonde l'animo, attraendo la parte irrazionale e potenzialmente causando errore e male.
- L'arte, secondo Platone, tende a sedurre i giovani con immagini frivole e false, influenzando negativamente le loro coscienze.
- Platone vede l'arte come imitazione di imitazione, rappresentando una copia distorta della realtà sensibile piuttosto che la verità ideale.
- L'arte trattiene l'uomo nel mondo sensibile e dell'immaginazione, ostacolando la sua ascesa verso le idee e la conoscenza superiore.
- Platone considera l'arte diseducativa perché propone modelli non etici e distoglie l'attenzione dal vero, che risiede nel mondo ideale.
Indice
L'arte nella formazione giovanile
Platone tratta il tema dell'arte nel II e III libro della Repubblica. La prima formazione che devono ricevere è conseguita attraverso esercizi ginnici e la preparazione atletica; la seconda invece grazie alla cultua, cioè la musica, la poesia, il mimo, la danza.
Platone reputa necessaria la presenza di tali arti nel curricolo formativo del giovane; la poesia, l'epica, in particolare.
Critica di Platone all'arte
In generale però il suo giudizio sull'arte è negativo: l'arte esercita il suo fascino sulla parte irrazionale, incanta l'animo, lo confonde, lo esalta, lo attrae, ma proprio per questo può essere fonte di male ed errore. Più in particolare, secondo Platone, le arti tendono a lusingare con immagini frivole e false le coscienze dei giovani.
Arte e formazione dei filosofi
C'è una critica ancora più radicale che Platone muove a ogni attività che mira a riprodurre la realtà, sia essa pittura, scultura o poesia. L'arte risulta controproducente nella formazione dei filosofi, in quanto rappresenta una dimensione di sogno, di immagini fallaci, di conoscenze fugaci e ingannevoli che possono confondere e distrarre tanto più quanto maggiore è il loro fascino.
L'arte come elemento diseducativo
L'arte è dunque diseducativa, per un duplice motivo: innanzitutto propone in molti casi modelli non eticamente positivi; in secondo luogo allontana dal vero che risiede nel mondo ideale.