Concetti Chiave
- I Pitagorici consideravano il numero come il principio di tutte le cose, sostituendo elementi naturali come acqua e aria con la matematica come base della filosofia.
- La scoperta della regolarità matematica nei fenomeni naturali, come i suoni e le stagioni, ha segnato una svolta fondamentale nella cultura occidentale, collegando l'universo a leggi numeriche.
- I Pitagorici differenziavano i numeri pari e dispari, attribuendo ai primi un carattere meno perfetto e ai secondi un maggior perfezionismo, collegando inoltre il numero 1 come origine di tutti i numeri.
- Il numero 10 veniva considerato perfetto dai Pitagorici, rappresentando l'equilibrio tra numeri pari e dispari e introducendo la teorizzazione del sistema decimale.
- Pitagora è stato tra i primi a sostenere la metempsicosi, promuovendo la purificazione dell'anima tramite conoscenza e pratica morale per raggiungere la comunione con il Divino.
Indice
La figura di Pitagora
Sul pensiero originario e sulla vita di Pitagora abbiamo pochissimi dati certi. Dopo la sua morte, avvenuta agli inizi del V secolo a.C., furono scritte diverse Vite di Pitagora ma non sono attendibili dal punto di vista storico perché egli, già poco tempo dopo la sua scomparsa, e forse anche durante gli ultimi anni della sua vita, agli occhi dei seguaci veniva venerato quasi come una divinità e la sua parola aveva un valore di oracolo. L’espressione con cui si alludeva alla sua dottrina diventò molto famosa: “Ipse dixit” o in greco “αὐτὸς ἔϕα » perché utilizzata convalidare le verità dichiarando che erano state asserite dallo stesso Pitagora, la cui autorità era riconosciuta da tutti.
La scoperta dei numeri
Già Aristotele non aveva più a disposizione elementi tali che gli permettessero di distinguere Pitagora dai suoi discepoli e parlava genericamente di “cosiddetti Pitagorici” cioè di filosofi che ricercavano insieme la verità senza differenziarsi singolarmente. Con i Pitagorici, la ricerca filosofica si arricchisce e si affina notevolmente. Invece che nell’acqua o nell’aria o nel fuoco come i primi Ionici, essi individuano nel numero il principio di ogni cosa.
La scoperta che in tutte le cose esiste una regolarità matematica e numerica produsse a quel tempo un’impressione straordinaria che segnò una tappa fondamentale nella cultura occidentale. Determinante fu la scoperta che i suoni e la musica in generale sono traducibili in determinazioni numeriche; infatti, la diversità dei suoni che producono i martelletti che battono sull’incudine dipende dalla diversità di peso che è determinabile in funzione di un numero, inoltre la diversità dei suoni delle corde di un determinato strumento dipende dalla diversità della lunghezza delle corde che, anch’essa, è determinabile con un numero. Altrettanto importante fu la scoperta che i fenomeni dell’Universo sono retti da leggi numeriche le quali determinano le stagioni, i mesi, i giorni, l’anno. Anche il tempo di incubazione dei feti degli animali, il ciclo biologico e i vari fenomeni della vita sono regolarti da leggi numeriche. I Pitagorici arrivarono anche a far coincidere fenomeni di vario tipo con un numero. Comunque, al di là di alcuni eccessi, quello che è importante che essi posero il numero come principio di tutte le cose; tuttavia, il numero deve essere inteso non come aspetto che noi mentalmente estraiamo dalle cose, bensì la physis delle cose medesime. Tutte le cose derivano dai numeri, ma i numeri non sono il “primum” assoluto, ma anch’essi sono derivati da qualcosa, cioè da ulteriori elementi; ogni numero è costituito da due elementi: un elemento indeterminato o illimitato e da un elemento determinante o limitante per cui il numero nasce da un elemento indeterminato e da uno determinante, in cui prevalgono il primo aspetto o l’altro.
Il significato dei numeri
Per i Pitagorici, i numeri pari vedono una predominanza di indeterminato e quindi sono meno perfetti, mentre nei dispari prevale l’elemento limitante e quindi più perfetti. Inoltre, essi considerano maschili i numeri dispari e pari quelli femminili; infine, essi considerano i numeri pari come rettangolari e quelli dispari come quadrarti. Infatti, se disponiamo attorno al numero 1 le unità costituenti i numeri dispari, si ottengono dei quadrati, mentre, se si dispongono in modo analogo le unità costituenti i numeri pari, si ottengono dei rettangoli. Per i Pitagorici, 1 è parimpari, cioè non è né pari, né dispari e da esso procedono tutti i numeri. Infatti, se 1 è aggiunto ad un numero pari, si ottiene un numero dispari e se aggiunto ad uno dispari si ottiene un numero pari. Per i Pitagorici lo zero era sconosciuto.
La perfezione del numero 10
Il numero perfetto fu identificato nel 10 che, visivamente veniva rappresentato da un triangolo avente per ogni lato 4 numeri. Nella decade sono ugualmente contenuti quattro numeri pari e quattro numeri dispari. In esso sono presenti anche i quadrati. Si può quindi osservare che con Pitagora è nata la teorizzazione del sistema decimale e la codificazione della concezione della perfezione del 10 che resterà per tanti secoli. Aristotele ci ha tramandato il modo con cui i Pitagorici cercarono di combinare insieme l’idea della decade perfetta con quella dei contrari; per questo motivo, essi elaborarono la tavola dei dieci contrari che riassumono tutte le contrarietà e quindi le cose determinate da quest’ultime: Questa è la tavola: 1. limite – illimite 2. dispari – pari 3. uno – molteplice 4. destro - sinistro 5. maschio – femmina 6. fermo – mosso 7. retto – curvo 8. luce – tenebra 9. buono – cattivo 10. quadrato – rettangolo. Ci possiamo chiedere in che modo i Pitagorici potessero dedurre dal numero le cose e il mondo fisico. Questo succedeva perché i numeri erano concepiti come punti e di conseguenza come masse e solidi per cui il passaggio dal numero alle cose fisiche era ovvio. Con i Pitagorici, la filosofia ha fatto un enorme passo in avanti che con essi il mondo ha cessato di essere dominato da potenze oscure e indecifrabili per diventare “numero” che esprime ordine, razionalità e verità.
La dottrina della metempsicosi
Pitagora sembra che sia stato anche il primo a sostenere la dottrina della metempsicosi. Secondo questa dottrina, l’anima, a causa di una colpa originaria, è costretta a reincarnarsi in successivi corpi e non solo in un corpo d’uomo, per espiare tale colpa. Fra l’altro, alcune testimonianze antiche riportano che Pitagora si ricordasse di vite vissute precedentemente. L’origine di tale dottrina deriva dagli Orfici, ma il filosofo la modifica nel punto essenziale. Il fine della vita è di liberare l’anima dal corpo e per raggiungere tale obiettivo bisogna purificarsi, attraverso la scienza e una severa pratica morale e non tramite riti misterici o pratiche religiose come gli Orfici. In sintesi, i Pitagorici introdussero il concetto dell’agire rettamente come mezzo per diventare un seguace di Dio. Pertanto, questo gruppo di filosofi può essere considerato come l’iniziatore della vita contemplativa, cioè di una vita spesa per ricercare la verità e del bene tramite la conoscenza, considerata come il modo più alto per ottenere la comunione col Divino.
Il numero 7 e il Divino
Per i Pitagorici, il Divino si identifica con il numero 7. Tale numero non è generato dal prodotto di due fattori perché è un numero primo né genera all’interno della decade. Inoltre, ciò che non genera e non è generato è collegato all’immobilità. Per essi il 7 è anche il kairós (in greco καιρός), cioè il momento giusto che si collega alla frequenza dei ritmi settenari nei cicli biologici.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale della filosofia dei Pitagorici?
- Come i Pitagorici classificano i numeri pari e dispari?
- Perché il numero 10 è considerato perfetto dai Pitagorici?
- Qual è la dottrina della metempsicosi secondo Pitagora?
- Qual è il significato del numero 7 per i Pitagorici?
I Pitagorici individuano nel numero il principio di ogni cosa, vedendo una regolarità matematica e numerica in tutti i fenomeni dell'universo.
I Pitagorici considerano i numeri pari meno perfetti e femminili, mentre i numeri dispari sono visti come più perfetti e maschili.
Il numero 10 è considerato perfetto perché contiene un equilibrio di numeri pari e dispari e rappresenta la base del sistema decimale.
La metempsicosi è la dottrina secondo cui l'anima si reincarna in successivi corpi per espiare una colpa originaria, e la liberazione avviene attraverso la scienza e la pratica morale.
Il numero 7 è associato al Divino, all'immobilità e al kairós, il momento giusto, collegato ai ritmi settenari nei cicli biologici.