Mongo95
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Concetti Chiave

  • L'Orfismo è un movimento che unisce filosofia religiosa e religione filosofica, diffuso nel mondo greco e in Asia Minore dal VI secolo a.C. al VI d.C.
  • È considerato una religione dei "misteri", che offre un'alternativa alla religione ufficiale greca, insufficiente per molti dell'epoca.
  • La concezione orfica punta alla liberazione del demone, un principio divino immortale, dai nostri corpi mortali attraverso riti iniziatici.
  • Introduce un dualismo filosofico tra corpo mortale e demone immortale, influenzando profondamente il pensiero di Platone.
  • I riti iniziatici orfici sono visti come espiazioni necessarie per liberare il demone dal ciclo di reincarnazioni, in cui il dolore è una pena meritata.

Indice

  1. Origini e diffusione dell'orfismo
  2. Concezione orfica e dualismo
  3. Riti iniziatici e reincarnazione

Origini e diffusione dell'orfismo

Il movimento culturale-filosofico dell'orfismo è da un lato filosofia religiosa, dall’altro religione filosofica, in una differenziazione che non sussiste. È un fenomeno che comprende il mondo greco e dell'Asia Minore di lunga durata dal VI secolo a.C. al VI d.C., con quindi varie articolazioni dottrinali anche molto diverse tra di loro e di difficile categorizzazione. È una religione dei “misteri”, una strada religiosa alternativa nella dimensione greca, sintomo che questa ultima ufficiale per molti non era sufficiente.

Concezione orfica e dualismo

Il cuore della concezione orfica, che influenzerà ampiamente Platone, è l’obiettivo, tramite riti iniziatici, della liberazione del demone, del principio divino immortale ma imprigionato in ognuno di noi corpi mortali. Un accenno primo di dualismo filosofico, tra corpo mortale e demone immortale.

Riti iniziatici e reincarnazione

Il demone è caduto per una colpa originaria, e può liberarsi mediante una serie di reincarnazioni, metempsicosi, che ha funzione espiativa. Tutti i riti iniziatici codificati dagli orfici sono espiazioni, affinché il demone possa finalmente porre fine al ciclo incessante di rinascite e reincarnazioni. In tale prospettiva, il dolore è visto in funzione di espiazione, il dolore ci appartiene perché meritato, non esiste nessuno innocente nella serie delle reincarnazioni.

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